Tutti i supplenti “brevi” dovrebbero vedersi accreditare sino a quattro mesi di stipendio il prossimo 19 gennaio. Da parte di Mef e Miur c’è pure l’impegno a non produrre più i pagamenti con ritardo abissale in spregio ai diritti dei lavoratori e all’articolo 36 della Costituzione.
Marcello Pacifico (presidente Anief): anche dopo questo ‘regalo’ natalizio, il nostro sindacato continuerà a vigilare sull’effettiva volontà dei ministeri coinvolti. Vogliamo essere certi che saranno accreditate le somme con emissione straordinaria nei tempi previsti. Nel frattempo, i decreti ingiuntivi proseguiranno comunque il loro iter, oggi in corso di deposito.
Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, replica alle dichiarazioni tranquillizzanti del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sui precari: purtroppo il caso odierno della studentessa calabrese, che ha difficoltà a frequentare le lezioni perché non ci sono insegnanti di sostegno in graduatoria specializzati in lingua Braille, è uno dei tanti e deriva dalla scelta dell’amministrazione di non voler stabilizzare 12mila abilitati specializzati delle graduatorie d’istituto. Con la riforma, Governo e Parlamento si sono incaponiti nell’imporre la chiamata diretta da parte dei presidi, seppure invisa da tutti e basata su regole astruse. Con la scelta discrezionale dei docenti che va in contrasto con il merito e la selezione dei migliori.
Coinvolti almeno 30mila supplenti. Dal Miur il solito balletto di responsabilità con il Ministero dell’Economia. La riforma della scuola e l’innovazione dei sistemi di pagamento non sono serviti a nulla. Anief, fissa come termine ultimo al MIUR per i pagamenti entro e non oltre il 20 dicembre. Da lunedì 21 dicembre, qualora la situazione non variasse, i tribunali d'Italia saranno investiti di questo ulteriore contenzioso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): per il giovane sindacato in questo modo si manca di rispetto ai propri dipendenti e alle loro famiglie, violando pure l'articolo 36 della Costituzione. Perché i lavoratori sono costretti ad anticipare le spese per il viaggio, spesso anche per il pernotto o per l’affitto. Questo è veramente indegno per un paese civile. Ancora di più se si pensa che è il loro datore di lavoro, lo Stato, che non ottempera ai suoi doveri.
Attraverso la posta elettronica di ‘Istanze on line’, oltre 48mila insegnanti su cattedre comuni e 6.446 sul sostegno conosceranno tipologia di posto e località d’immissione in ruolo. La risposta dei precari dovrà pervenire, sempre via internet, entro le ore 15.59 del 20 novembre. Qualora rifiutassero il posto individuato dall’algoritmo, verranno cancellati definitivamente da tutte le graduatorie pre-ruolo: dovranno cominciare a fare le supplenze o i concorsi come semplici laureati. Anief ritiene questo modo di procedere, top-secret, non accettabile per dei lavoratori che stanno per essere ammessi nei ruoli dello Stato: per conoscere le modalità di scelta adottate dal sistema telematico è inevitabile produrre istanza di accesso agli atti.
Marcello Pacifico (presidente Anief): attraverso il Tribunale amministrativo regionale, quindi, risaliremo ai criteri adottati e valuteremo, con i nostri legali, se hanno rispettato le norme vigenti. Nei prossimi giorni, appena il Miur renderà disponibili le proposte di assegnazione, l’Anief renderà pubbliche le modalità per procedere. E sarà sempre il Tar presto ad esprimersi sul nostro ricorso sulle esclusioni dei docenti abilitati all’insegnamento ma esclusi dal piano straordinario della Buona Scuola, perché non presenti nelle Graduatorie ad Esaurimento o di Merito.
Mentre il Miur annuncia per la seconda settimana di Novembrela fase C per l’assegnazione degli oltre 55mila posti di potenziamento, Anief si prepara a tutelare i diplomati magistrale ante 2002 ai quali è stata negata la possibilità di partecipare alle fasi nazionali (B e C) del piano. È già possibile ricorrere al giudice del lavoro per chi ha subito un danno per mancato ruolo nelle fasi 0 e A.