È tutto pronto per lo svolgimento delle prove rivolte solo a chi ha svolto almeno tre annualità di servizio con il titolo di studio appropriato, finalizzate ad assegnare 24 mila cattedre, poi diventate 32.000, sul quale la scorsa estate si è venuto a determinare un lungo momento di impasse politico, che ha costretto il premier Giuseppe Conte ad intervenire di persona e poi convogliare le prove su dei quesiti non più a risposta chiusa ma aperta e pure con verifica sempre scritti del livello di inglese raggiunto.
Secondo il sindacato Anief è sempre bene ricordare che le assunzioni dai concorsi, come dalle graduatorie, anche d’Istituto e ora provinciali, risultano fondamentali per evitare la formazione di supplentite. “Aver ritardato per le procedure selettive, come anche avere chiuso le GaE o non avere permesso l’immissione in ruolo dalle Gps – dice il presidente Anief Marcello Pacifico - è uno dei motivi principali che hanno condotto verso il poco invidiabile record delle 250 mila cattedre da coprire in questi giorni con supplenza annuale: la decisione di opporsi a queste stabilizzazioni è, in definitiva, la stessa che tiene al chiodo i maestri con diploma magistrale e gli Itp, come tanti educatori precari e il personale Ata e i Dsga considerando che abbiamo quasi mille amministrativi utilizzati da ormai anche vent’anni nel ruolo superiore, i cosiddetti ‘facenti funzione’, per i quali l’amministrazione non vuole realizzare alcuna stabilizzazione. Da stigmatizzare c’è infine la decisione di escludere una parte degli idonei del concorso riservato della secondaria dalle lista dei vincitori: una scelta immotivata che abbiamo non a caso deciso di impugnare nelle opportune sedi. La stessa che ci ha portato a produrre il reclamo collettivo al Consiglio d’Europa, con il quale siamo andati a chiedere per tutti i precari con più di 36 mesi di servizio di potersi inserire nel doppio canale di reclutamento”.
Sembrano maturi i tempi per lo svolgimento del concorso riservato ai docenti della scuola secondaria: domani, 28 ottobre, i sindacati sono stati convocati dal ministero dell’Istruzione, per una informativa relativa alle modalità di attuazione delle prove del primo dei tre concorsi giù banditi e che si trascinano ormai da anni. Secondo quanto riporta la stampa nazionale, la data di avvio delle prove potrebbe essere fissata per la metà di ottobre: i posti messi a bando, ricorda Orizzonte Scuola, sono 32mila, le domande sono circa 64mila e i posti da assegnae sono stati già suddivisi per Regione e classe di concorso
LE PROVE DA SVOLGERE
Per l’accesso ai ruoli della secondaria è prevista un’unica prova: si svolgerà nella regione indicata nella domanda o, se le condizioni epidemiologiche dovessero richiederlo, nella regione indicata appositamente per lo svolgimento della prova. La prova scritta, da superare con il punteggio minimo di 56/80 sarà computer based, distinta per classe di concorso e tipologia di posto. La durata della prova sarà pari a centocinquanta minuti, fermi restando gli eventuali tempi aggiuntivi di cui all’art. 20 della legge 5 febbraio 1992, n. 104.
LE COMPETENZE DA VERIFICARE
La prova scritta sarà finalizzata alla valutazione delle conoscenze e delle competenze disciplinari e didattico-metodologiche, nonché della capacità di comprensione del testo in lingua inglese e sarà articolata in cinque quesiti a risposta aperta, volti all’accertamento delle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche in relazione alle discipline oggetto di insegnamento, più un quesito, composto da un testo in lingua inglese seguito da cinque domande di comprensione a risposta aperta volte a verificare la capacità di comprensione del testo al livello B2 del “Quadro comune europeo di riferimento per le lingue”. La prova scritta per i posti di sostegno sarà invece finalizzata all’accertamento delle metodologie didattiche da applicare alle diverse tipologie di disabilità, nonché finalizzata a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità, oltre che la capacità di comprensione del testo in lingua inglese con cinque quesiti a risposta aperta.
CHI PASSA
Tutti i docenti che supereranno la prova scritta con almeno 7/10 potranno conseguire l’abilitazione. Di questi 32.000 posti circa 22.000 sono già stati accantonati per l’anno scolastico 2020/21. I docenti che si collocheranno in questi posti avranno la retrodatazione giuridica del ruolo al 1° settembre 2020. Le nomine in ruolo avverranno però a partire dall’anno scolastico 2021/22, andando anche oltre i tre anni inizialmente individuati, fino allo scorrimento totale delle graduatorie che si andranno a determinare.
IL PARERE DEL PRESIDENTE ANIEF
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che se è vero che “i concorsi rimangono la via principale per assicurare l’attuazione di un turn over continuo ed incentrato sulla meritocrazia, è altrettanto vero che non si può rimanere indifferenti dinanzi ai tanti precari in cattedra da anni e anni come supplenti. E che non si tirano indietro di fronte alle sfide professionali. A questo proposito, l’Ufficio legale Anief ritiene che non vi sia motivo per l’esclusione di parte dei candidati risultati idonei nelle graduatorie finali: non poggia su alcun fondamento giuridico e normativo, quindi, la decisione del Ministero di considerare utili alle assunzioni solo i primi 32 mila vincitori di concorso. Dopo avere impugnato l’immotivata esclusione di tanti aspiranti docenti, Anief a breve fornirà la preadesione al ricorso per far collocare nella graduatoria di merito coloro che supereranno le prove risultando dunque idonei all’insegnamento”.
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