Le assunzioni sui posti di sostegno e la copertura dei vacanti ufficializzati dalla Legge di Bilancio 2021 sono pressoché vanificati dalle situazioni in atto e da norme contrattuali. Lo scrive oggi Tuttoscuola spiegando che secondo la legge finanziaria, saranno 25 mila i posti di sostegno che verranno stabilizzati nel corso del triennio (5 mila quest’anno, 11 mila l’anno prossimo e 9 mila nel 2023), “ma i posti in deroga nel frattempo aumentano. Sono passati, infatti, dai 73.170 del 2019-20 agli 83.651 di quest’anno con un incremento di oltre 10mila posti (esattamente 10.481). Considerata la tendenza di incremento in atto dei posti di sostegno in deroga, nel triennio considerato è più che probabile che alla fine sarà maggiore il numero dei nuovi posti di sostegno in deroga (oltre 30 mila) rispetto a quelli stabilizzati dalla legge di bilancio (25mila)”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “È giunta l’ora di procedere con le immissioni in ruolo di tutti i precari che hanno svolto oltre 36 mesi. Produrre vincoli e selezioni per chi è già stato ampiamente selezionato o che ha dimostrato le sue capacità e competenze sul campo ci ha portato al record di supplenze, con oltre il 40 per cento di insegnanti precari, che porta due alunni disabili su tre a cambiare ogni anno docente e a compromettere la continuità didattica”.
Sul sostegno non si riesce proprio a trovare una soluzione. Oggi la rivista specializzata Tuttoscuola parla di “cane che si morde la coda”, perché “al termine delle operazioni mobilità il “sostegno registra in termini percentuali una quantità di posti rimasti vacanti maggiore di ogni altro settore”. Pertanto, “suona abbastanza stridente l’affermazione del comma 960 della legge di bilancio “Allo scopo di garantire la continuità didattica per gli alunni con disabilità…”.
Anief ritiene sempre più impellente l’esigenza di assumere sugli oltre 80 mila posti oggi vacanti: invece, continuano ogni anno ad andare a supplenza annuale. E lo stesso vale per diverse migliaia di posti di assistente alla comunicazione. Lo stesso Istat ha detto che l’obbligo di passare alla dad, il 9 aprile scorso (d.l. 8 aprile 2020, n.22) per far fronte all’emergenza sanitaria da Covid19, ha prodotto un ostacolo ulteriore “al proseguimento dei percorsi di inclusione intrapresi dai docenti, riducendo sensibilmente la partecipazione degli alunni con disabilità”, rendendo ancora “più complesso un processo delicato come quello dell’inclusione scolastica”. Un contesto reso ancora più difficile dal fatto che il 37% “di docenti individuati per rispondere alla carenza di insegnanti per il sostegno” purtroppo “non ha una formazione specifica" per assistere al meglio gli alunni disabili.
Per ovviare a questi problemi, l’Anief aveva proposto emendamenti al Disegno di Legge di Bilancio 2021, anche in considerazione della sospensione di tutte le procedure concorsuali, per l’ammissione al TFA sostegno per tutti coloro che hanno presentato domanda, così da “consentire l’accesso ai ruoli al personale precario che da anni presta servizio e al personale di ruolo che vuole presentare domanda di passaggio”.
Allo stesso tempo, il sindacato ha chiesto l’adeguamento dell’organico di fatto all’organico di diritto delle cattedre di sostegno, l’incremento dell’organico di sostegno di ulteriori 25 mila unità, l’ammissione al TFA sostegno di coloro che sono risultati idonei alle precedenti procedure di selezione e di chi ha un “contratto a tempo determinato con almeno 36 mesi di servizio e indeterminato”, oltre che la stabilizzazione di migliaia di assistenti all’autonomia e alla comunicazione. Si consentirebbe, in tal modo, “l’accesso ai ruoli al personale precario che da anni presta servizio e al personale di ruolo che vuole presentare domanda di passaggio”. Un passaggio, quest’ultimo, che servirebbe anche a risolvere il problema della cattiva distribuzione dei posti messi a bando rispetto alle esigenze e alle richieste dei supplenti.
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