In Sicilia, zona arancione, da ieri sono tronati tra i banchi 240 mila studenti delle superiori: a seguire le lezioni in presenza in aula il 50% della popolazione scolastica. Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ribadisce come sia necessario “prestare la massima attenzione e introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido"
Dopo lo stop di 3 mesi gli studenti della scuola secondaria di secondo grado ritornano in classe; infatti, dopo oltre 100 giorni di didattica a distanza, la ripresa delle lezioni in presenza avverrà per il 50% della popolazione scolastica.
Il presidente dell’Anief Marcello Pacifico ha sottolineato come, per contenere i contagi, sia necessario “contare su mezzi di trasporto adeguati, grazie all’opera dei tavoli prefettizi, e su un’organizzazione interna agli istituti. Occorre introdurre periodicamente la possibilità di effettuare in ogni scuola tamponi di tipo rapido, realizzare lo screening in modo continuativo è la migliore prevenzione rispetto alla diffusione del contagio. È importante adottare le misure preventive stabilite in ogni istituto anche attraverso le Rspp e Rsu, con la messa a disposizione di mascherine adeguate, possibilmente di tipo FFP2 con filtro, a partire dai docenti della scuola dell’infanzia e di sostegno. Per tutto il personale scolastico bisogna poi fare in fretta con la vaccinazioni, facendo attenzione a somministrare quelle adeguate perché i docenti e i lavoratori della scuola sono particolarmente esposti, a partire dagli oltre 300 mila over 55”.
“Dunque – conclude Pacifico - tutti gli studenti e i lavoratori che frequentano le nostre scuole vanno messi con celerità nelle condizioni di essere monitorati, come sostengono anche i ricercatori della Rockefeller Foundation e del ministero della Sanità degli Stati Uniti. Gli screening continuativi rimangono la migliore prevenzione rispetto alla diffusione del contagio da coronavirus. È bene anche che il nuovo Governo, come sembra, punti forte, con i fondi del Recovery Plan, sull’aumento del numero di scuole, di aule e delle loro dimensioni. Quindi di organici e su un rapporto numerico più umano docenti-studenti”.
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