Il sindacato prende posizione sul documento prodotto dall’Istituto superiore di sanità, ministero della Salute e ministero dell’Istruzione, in merito alle nuove disposizioni sanitarie per gestire le quarantene a scuola. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief “questo protocollo arriva fuori tempo massimo. Tra le motivazioni che hanno portato al ritardo, viene citato l’abbassamento della curva epidemiologica, mentre negli ultimi 10 giorni è lo stesso Istituto superiore di sanità a confermare che i casi accertati sono aumentati di una volta e mezza con una impennata riconducibile ‘all’effetto scuola’ negato dall’amministrazione solo due settimane fa. In questo contesto, considerare i contatti nella scuola a basso rischio significa non considerare l’indotto in cui la scuola è inserita, a partire dal trasporto pubblico in cui i controlli sono praticamente impossibili e a cui gran parte degli studenti della secondaria ricorrono, soprattutto per il sopraggiungere della stagione invernale, per arrivare alla socialità giovanile incentivata dalla riapertura dei locali da ballo”.
Con l’Atto 50079 del 03/1172021, i ministeri della Salute e dell’Istruzione hanno fornito “Indicazioni per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico”: si tratta di un provvedimento che arriva “alla luce dell’aumento della copertura vaccinale e della riduzione della circolazione di SARS-CoV-2 in comunità, al fine di favorire la didattica in presenza e rendere il più possibile omogenee a livello nazionale le misure di prevenzione attuate in ambito scolastico” e prevede che il dirigente scolastico, venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola, sia da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a sospendere temporaneamente le attività didattiche in presenza nella classe/sezione/gruppo”.
Sempre nel documento interministeriale, si specifica che “nel contesto scolastico è attualmente previsto l’utilizzo di mascherine (…) in combinazione con altre misure di prevenzione, una parte dei contatti in ambito scolastico potrà essere considerata a basso rischio”. Tra le indicazioni operative, viene riportata la necessità del testing a 5 giorni di distanza per coloro che dovessero venire individuati positivi, con delle procedure differenziate per il ciclo 0-6 dal resto del sistema istruzione. E ulteriormente differenziato nel caso la positività sia testata su operatore scolastico o alunno, con il risultato riassunto in quattro tabelle in coda alla nota.
A parere del sindacato, particolarmente critica appare l’indicazione di cui al punto 6) in cui “si suggerisce di considerare esposto l'insegnante/operatore della scuola primaria e secondaria che, nelle 48 ore precedenti, abbia svolto in presenza 4 ore o più, anche cumulative, all’interno della classe in cui è stato individuato il caso”.
Secondo Gianmauro Nonnis, vicepresidente Anief, “queste indicazioni appaiono tardive alla luce di quanto rilevato dall’ANIEF già durante la preparazione del nuovo protocollo scuola nello scorso mese di agosto; i protocolli di testing e relative procedure in caso di positività sarebbero dovute essere contenute nel protocollo e non modificate in corso d’opera con atti unilaterali e senza la necessaria partecipazione sindacale, motivo per il quale l’ANIEF non ha firmato il protocollo sicurezza”.
L’ingegnere Natale Saccone, ritiene che “alla luce delle nuove disposizioni sanitarie i dirigenti scolastici avranno in carico ulteriori incombenze: innanzitutto, comunicare ai locali DdP le procedure standardizzate previste dal punto 7 del documento, siglando con gli stessi o con strutture convenzionate del territorio un protocollo d’intesa per l’esecuzione di tamponature certe collegate alla redazione di attestazione mediche che acclarino la negativizzazione testata per il rientro nella comunità scolastica ed ancora conoscere, è un atto in spregio alla privacy; perché evidenzia lo stato di vaccinazione degli operatori scolastici, al fine di applicare le tabelle standardizzate. In estrema sintesi, il documento pubblicato doveva essere concertato con gli attori che hanno l’onere applicativo dello stesso, con la convocazione dei sindacati rappresentativi al tavolo nazionale permanente, al fine di trovare le migliori forme di tutela per tutti i profili professionali interessati, nel rispetto del trattamento dei dati sensibili alla luce delle vaccinazioni secondo i dettami del garante della privacy e delle norme vigenti in materia”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ritiene che “al fine di tutelare gli operatori scolastici, il nostro sindacato attuerà tutte le strategie utili per salvaguardare i diritti dei lavoratori, sia per salvaguardare la salute degli stessi, sia per evitare che si continuino a formare le classi ‘pollaio’ in spazi ridotti: una condizione che in tempo di Covid diventa inaccettabile”.
PER APPROFONDIMENTI:
Green pass obbligatorio, Pacifico (Anief): potrebbe far peggiorare i dati, vi spiego perchè
Green pass obbligatorio, Pacifico (Anief): entro fine agosto potrebbe già esprimersi il giudice
Burioni: licenziamo i docenti non vaccinati. Pacifico (Anief): parole inqualificabili
Inizio scuola, Anief: con le attuali regole le classi rischiano di diventare focolai per il virus
Classi troppo affollate, già sopra 15 alunni ci sono rischi per sicurezza e salute
PNRR – Previsti 18 miliardi per la scuola, Anief: si usino anche per cancellare la supplentite