“Oggi in Italia si sta imponendo l'obbligo della vaccinazione al personale scolastico e alle forze dell'ordine, ai militari come alla polizia e ai vigili del fuoco. Ma lo stesso non avviene in altri Paesi europei”, come Germania e Austria a noi vicini. “Il problema, allora, è avere una posizione univoca dell'Europa” di fronte alla tragedia della pandemia: a dirlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente dell’Accademia Europa Cesi e del sindacato Anief, durante la riunione del Presidium della Cesi incentrata sulla situazione della pandemia da Covid19, sempre più preoccupante soprattutto in alcuni Paesi UE e sulle attività delle Commissioni che si svolgeranno nel prossimo anno.
L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Durante il suo intervento, il professore Marcello Pacifico ha ricordato che “la nostra è una Confederazione europea: dovremmo sollecitare le istituzioni europee ad avere una posizione univoca”, ancora di più perché “recentemente la Commissione Ue rispetto alle interrogazioni presentate da alcuni europarlamentari italiani sull’imposizione del Green Pass, ha chiarito che la certificazione obbligatoria per lavorare non è in linea con il regolamento comunitario ed inoltre è materia che deve comunque rispettare le direttive sulle discriminazioni e sulla parità di trattamento dell'UE nell’ambito dell’organizzazione del lavoro”.
“Questa – ha continuato Pacifico – è a mio avviso una grande priorità, perché la gestione della pandemia si sta realizzando con differenze tra Paese e Paese: è una questione centrale perché oltre a riguardare la stessa libera circolazione dei cittadini europei, porta anche a problemi sulla gestione del lavoro che noi organizzazioni sindacali aderenti alle Cesi dobbiamo affrontare. È una cosa fondamentale, la prima delle battaglie che stiamo conducendo”.
L’obbligo vaccinale, ha detto il sindacalista italiano, “sta diventando fondamentale, addirittura, per esercitare un lavoro. Questo, al di là del merito del provvedimento intrapreso da chi governa. Vorrei invece – ha proseguito Pacifico - che si entrasse su un altro merito: se è normale che la Comunità europea e il Parlamento Europeo lascino gli Stati membri a gestire questa pandemia senza dare delle direttive precise. E senza andare ad intervenire con una gestione condivisa per i rapporti nei confronti del lavoro e dei lavoratori dell’UE”.
“C’è stato un confronto importante sul PNRR, cioè sui finanziamenti europei utili al rilancio e alla crescita” dei Paesi aderenti, “ma in questo momento il dialogo è mancato sulla gestione del Covid19. Allora – ha concluso Pacifico - vorrei che noi sollecitassimo una gestione comune del virus e della pandemia: ce la possiamo fare”.
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