L’aumento del precariato nella scuola ha assunto livelli patologici: lo dicono i numeri, in preoccupante crescita, pubblicati dal Portale dati del ministero dell’Istruzione e del Merito e commentati in queste ore dalla rivista Tuttoscuola. Scorrendo le cifre riportate, si scopre che in sette anni la quantità di insegnanti precari è addirittura raddoppiata. “Dai 100mila del 2015-16 – scrive la rivista specializzata - il numero di quei docenti è passato l’anno dopo a quasi 126mila, poi a 135mila nell’anno successivo, e così via di aumento in aumento fino a toccare l’anno scorso quota 225mila, facendo segnare in questo modo una percentuale di docenti precari di oltre il 24%, doppia di quella del 2015-16, (225mila su 924mila docenti in cattedra): quasi uno su quattro”.
Se non si attueranno gli accorgimenti sul reclutamento chiesti dal sindacato, in particolare da Anief attraverso gli emendamenti a più decreti che aprirebbero al doppio canale e all’assunzione da Gps anche per cattedra comune, il 2023 potrebbe essere ricordato come l’anno “nero” del precariato scolastico: sempre secondo la stampa specializzata, il numero di docenti con contratto a tempo determinato questa estate potrebbe andare “oltre le 240mila unità sia per l’aumento di docenti di sostegno su posti in deroga sia per i nuovi insegnanti di educazione motoria, nominati sulle classi quinte della scuola primaria”.
“Il problema – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è che siamo al paradosso che ci teniamo il male pur avendo la cura per vincerlo. Il problema è che il decreto legge 69 Salva-infrazioni ha modificato solo le regole sulla ricostruzione di carriera, imponendo il riconoscimento dell'effettivo servizio per intero, grazie ad una battaglia portata avanti dall'Anief, e aperto all’assegnazione della carta docente ai supplenti annuali, anche questo chiesto a gran voce dall’Anief anche se solo ai supplenti con nomina fino al 31 agosto. I due provvedimenti sono però poca cosa se pensiamo che la procedura di infrazione n. 2014/423 sui contratti di lavoro a tempo indeterminato nel settore pubblico all’esame di Palazzo Madama, a seguito di un iter avviato dalla Commissione Europea nel 2014 e negli ultimi tre anni grazie alle iniziative di Anief in Parlamento Europeo e presso il Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa, hanno prodotto delle lettere di messa in mora e a richieste di parere motivato per la sostanziale inerzia dei nostri governi sul fronte dell’abuso di precariato”.
“Quello che ci aspettiamo e continuiamo a chiedere in tutte le sedi – continua il presidente Anief - è un trattamento dei precari sullo stesso piano dei colleghi di ruolo, con l'introduzione di misure dissuasive che evitino l'abuso dei contratti a termine e portino anche ad un risarcimento congruo, come anche stabilito dalla Cassazione. Lo chiederemo anche dopodomani, sia a Montecitorio che a Palazzo Madama, quando saremo auditi presentando una serie di emendamenti a più leggi in questo momento in fase di conversione: mi riferisco al decreto Pnrr quater, che contiene ulteriori disposizioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza, al decreto PA bis, di cui sta iniziando l'esame, e ancora, il decreto Salva-infrazioni. Pensare di vincere il precariato mettendo in ruolo almeno 60mila docenti nel 2023 sarebbe infatti utopico, dal momento che senza cambiare le norme sul reclutamento nemmeno la metà di questi, in organico di diritto, sarebbero coperti con immissioni in ruolo. E poi bisogna sempre aggiungere 160mila cattedre in organico di fatto, quindi con scadenza 30 giugno, che continueranno - conclude Pacifico – ad andare sempre a supplenza”.
“Martedì 4 luglio, il giovane sindacato Anief sarà infatti protagonista di una doppia audizione parlamentare: la prima, sul decreto 75/23 Pa bis (AC 1239), si svolgerà alla Camera alle 10.45 ed Anief suggerirà in audizione, presso la prima e l’undicesima Commissione, una serie di emendamenti per i lavoratori della scuola “ingabbiati” e da reintegrare, modifiche al concorso Straordinario bis e anche ad altre procedure selettive, oltre che l’organico aggiuntivo indispensabile per portare avanti i progetti del Pnrr; la seconda audizione dell’Anief si svolgerà invece a Palazzo Madama, alle 12.30 nella settima Commissione, per discutere il miglioramento del disegno di legge n. 28 “Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante”.
PER APPROFONDIMENTI:
SALARIO MINIMO – Per Anief deve valere anche per i dipendenti pubblici