Il Consiglio nazionale dell’Anief, riunito a Terrasini (Palermo), ha oggi approvato la sottoscrizione dell’ipotesi del Contratto collettivo di Istruzione, Ricerca e Università 2019/21 già sottoscritto all’Aran venerdì scorso e che dal 7 settembre sarà ulteriormente definito con l’avvio della sequenza contrattuale. I vertici del giovane sindacato rappresentativo hanno esaminato i motivi che hanno portato il 14 luglio alla firma da parte della delegazione Anief al testo realizzato con la parte pubblica dopo due anni di confronto e concertazione, al fine di salvaguardare i diritti normativi del personale scolastico, dopo che il 95% delle risorse erano state approvate il 6 dicembre scorso attraverso aumenti contrattuali tabellari previsti dalla parte economica dello stesso Ccnl.
“Sono diversi i risultati che si vogliono raggiungere dicendo sì all’approvazione di questo contratto nazionale di lavoro, il primo che Anief ha avuto l’opportunità di sottoscrivere a 15 anni dalla sua nascita – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato autonomo - : oggi anche il Consiglio nazionale Anief si è detto d’accordo che quello prodotto non è certamente un testo contrattuale esaustivo, perché avrebbe necessitato di ulteriori modifiche, ma rimane un primo passo in avanti, importante verso la stipula di contratti finalmente migliorativi delle condizioni di chi lavora a scuola come insegnante o Ata. Tutti i consiglieri nazionali si sono detti d’accordo anche su un altro punto: ottenere subito lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale, così da ristorare il personale in attesa dello stanziamento delle risorse per il 2022/2024”.
Anief invita a scaricare e invia il modello di diffida per recuperare oltre 2mila euro di arretrati di indennità di vacanza contrattuale e ottenere aumenti automatici del 50% rispetto al tasso di inflazione registrato corrispondenti ad aumenti stipendiali di 150 euro da maggio 2022.
COSA SI È RAGGIUNTO CON LA FIRMA SUL CCNL 2029/21
Pur dovendo contare su uno scarso stanziamento dei fondi pubblici messi a disposizione, i risultati raggiunti con la sottoscrizione del contratto collettivo nazionale 2029/21 sono svariati: i criteri di determinazione dei compensi forfettari e accessori (anche per docente tutor e orientatore); la formazione retribuita (oltre le 40 ore) con il fondo di istituto; i criteri di incarichi nuovi EQ in confronto regionale; l’indennità per chi opera nelle sedi disagiate e per il lavoro agile; i fondi per la formazione del personale docente e Ata; le deroghe ai vincoli sulla mobilità con attenzione particolare a genitori, chi assiste persone con disabilità e fa assistenza
IL RECUPERO DEI DIRITTI NEGATI
Il passaggio dal vecchio contratto (2016-2018) al nuovo (2019-2021) ha inoltre permesso di recuperare diversi diritti: la determinazione dei tempi per l’informativa e il confronto per la contrattazione d'istituto; il confronto da avviare per la scelta della partecipazione degli organi collegiali telematici; l’aumento della retribuzione per le ore extra del 10%; l’incremento di 2,5 punti sull’inflazione registrata (nel 2016/2018 invece sono stati persi 11,5 punti); l’assegno una tantum per il 2022 per il salario accessorio; l’aumento del 25% dell’indennità di direzione ex DSGA; il passaggio ad EQ degli ex facenti funzioni e personale ATA; la valorizzazione della parte variabile EQ dal fondo di valorizzazione; l’utilizzo delle risorse EQ prima negate agli ex DSGA; l’indennità di reggenza dal 50% al 100% per DSGA; nuovi compensi al personale ATA per incarichi specifici; si estende da 90 a 120 giorni il congedo per le donne vittime di violenza; sblocco e semplificazione del 60% delle nuove posizioni economiche ATA; tre giorni di permesso retribuito anche per il personale precario; il riconoscimento dei permessi per TFA e Tirocinio; la nuova disciplina per svolgere il lavoro agile e il rinvio della norma su disciplinare”.
I RISULTATI OTTENUTI CON IL CCNL 2023 ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Sono molteplici i risultati ottenuti con il contratto collettivo nazionale sottoscritto ieri all’Aran. Il giovane sindacato Anief ha predisposto una sintesi:
- i tre giorni di permesso (non due) retribuito anche al personale precario;
- i 60 euro (non 6) mensili come indennità da assegnare ai Direttori dei servizi generali e amministrativi;
- i 4 mesi (non 3) di congedo per le donne vittime di violenza;
- il 10% (non 3%) di aumento per prestazioni lavorative straordinarie e per le ore aggiuntive;
- l’autorizzazione per i Dsga per accedere ai fondi del MOF (fino ad oggi non era previsto);
- l’autorizzazione a bandire corsi professionali per gli Ata facenti funzione su ruolo superiore;
- la conservazione delle posizioni economiche e lo sblocco della metà, fermate nell’ultimo decennio a partire da quelli già valutati;
- l’autorizzazione per gli organi collegiali a svolgere riunioni online, che altrimenti si sarebbero svolte in presenza;
- l’accantonamento dell'ordinamento professionale del personale degli Enti di ricerca e dei Policlinici universitari;
- l’introduzione per i lavoratori Afam dell’area dei funzionari, in attesa della stabilizzazione del personale precario, nessuna novità sulle sanzioni disciplinari, con rinvio alla sequenza contrattuale.
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