A breve sarà tempo di domanda di mobilità. Tantissimi insegnanti però non potranno accedervi: uno dei vincoli si deve alla Legge 159/2019, che obbliga i docenti nominati in ruolo dal 2020/21 a rimanere 5 anni nella sede di titolarità senza diritto a trasferirsi, a passaggi di ruolo o assegnazioni provvisorie, addirittura a arrivando a negare l’avvicinamento di chi assiste un familiare con disabilità grave. Ma i problemi ci sono anche per gli altri: è stato infatti deciso anche di ridurre al 25% il numero dei posti per i trasferimenti dei docenti in nome di un blocco inserito nel 2018 senza alcuna ragione. Il sindacato Anief non ci sta: “Ricorriamo in tribunale – ha detto il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico – perché a fronte di 210 mila posti assegnati in supplenza, con una parte ancora da realizzare, riteniamo assurdi negare ai neo immessi in ruolo il diritto alla famiglia. Siamo convinti delle loro ragioni: bisogna garantire, come abbiamo già fatto negli anni passati, il diritto alla mobilità”.
Sul tema, la stampa specializzata ha di recente realizzato una scheda nella quale specifica che il vincolo temporale che interessa i docenti può essere di tre tipi: triennale nella scuola di titolarità; quinquennale nella scuola di titolarità; quinquennale nel sostegno, tipologia di posto di titolarità. Si tratta di “paletti” gratuiti che il sindacato ha cercato di cancellare anche con appositi emendamenti alla Legge di Bilancio 2021. E ora ripropone la richiesta di cancellazione del vincolo di permanenza di 5 anni sull’istituto scolastico dove si è stati assunti a tempo indeterminato con un preciso emendamento al decreto Milleproroghe, il D.L. 31 dicembre 2020 n. 183, fatto pervenire ai deputati della I e della V Commissione della Camera (Affari Costituzionali e Bilancio e Tesoro), che in questi giorni stanno esaminando congiuntamente l’Atto n. 2845. Nel frattempo, il sindacato continua a raccogliere le preadesioni gratuite al ricorso contro il blocco di 5 anni imposto dall’anno in corso.