Per il sindacato i numeri e la posizione della Ministra dell’Istruzione lasciano molto a desiderare. Replica del presidente Anief, Marcello Pacifico: invece di trovare improbabili capri espiatori, la Fedeli si impegni a ripristinare il ‘modulo’ e le compresenze alla primaria e le tante decine di migliaia di posti cancellati a seguito della Legge di conversione 169/2008; con questi provvedimenti scellerati, i dati internazionali ci dicono che applicandoli su l’ex elementare, siamo passati dal quinto al 105esimo posto. Da un Governo che tiene alla scuola, inoltre, ci saremmo aspettati una vera riforma del percorso 0-6 anni, visto che anche dopo l’attuazione del decreto legislativo della Legge 107/2015, non si andrà comunque oltre la copertura del 30 per cento del fabbisogno nazionale, delegando a paritarie e privati quello che rimane per legge un servizio gratuito e a carico esclusivo dello Stato. Non ci siamo poi nemmeno sui concorsi, visto che non ha alcun senso creare nuove graduatorie per gli attuali docenti precari, già collocati in liste di attesa definite e pronte all’uso.
Il leader dell’Anief ribatte ancora: non è vero che mancano precari specializzati sul sostegno, perché ve ne sono almeno già 20mila pronti a subentrare sui posti liberi senza titolare. Come ve ne sono altri 80mila su disciplina comune, selezionati e abilitati all’insegnamento attraverso concorsi riservati, Ssis, Tfa, Pas, corsi di Scienze della formazione primaria e altre modalità. La verità è solo una: lo Stato non vuole assumerli, respingendoli ingiustamente dalle GaE. Infatti, i docenti precari di lungo corso continuano ad essere non stabilizzati, malgrado l’Europa e gli stessi giudici dicano il contrario. Fa pensare l’ostinazione contro chi ha acquisito un diploma abilitante sino ad una decina di anni fa e chiede di entrare nei ruoli dello Stato, per andare a coprire quei posti che in molti casi sono occupati da loro stessi con le supplenze annuali.