Ricordiamo che tale formula di uscita anticipata dal mondo del lavoro è destinata a coloro che hanno almeno 63 anni, disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori da almeno tre mesi, persone che assistono il coniuge o un parente con handicap, invalidi civili, addetti a lavori gravosi da almeno sei anni, e prevede un assegno fino a 1.500 euro. Il termine ultimo per inoltrare la domanda era il 15 luglio scorso, ma il decreto che ha ufficializzato la misura ha definito un nuovo termine di scadenza di presentazione delle domande, fissato al 30 novembre.
Il Consiglio di Stato dà ragione all'Anief e riconosce il diritto dei docenti cancellati per non aver prodotto domanda di aggiornamento all'immediato reinserimento nelle Graduatorie a Esaurimento d’interesse con il diritto alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): “Confermato un diritto previsto dalla normativa che il Ministero dell'istruzione sta illegittimamente negando da anni. Con la rappresentatività chiariremo anche questo punto e ribadiremo la necessità del rispetto dei diritti di tutti i docenti illegittimamente esclusi dalle Graduatorie per le immissioni in ruolo”.
Gli Avvocati Walter Miceli e Nicola Zampieri mettono a segno una nuova vittoria per il nostro sindacato con la conferma del diritto all’immediato reintegro dei ricorrenti nelle graduatorie, evidenziando come tale diritto “trova il suo fondamento normativo nell’art. 1, comma 1-bis, del d. l. 97/2004 inserito dalla legge di conversione n. 143/2004” e specificando , dunque, che la normativa vigente “consente il reinserimento nella graduatoria, con il recupero del punteggio maturato all'atto della cancellazione”.
A margine dei lavori sulla manovra della Commissione Bilancio di Palazzo Madama, viene prorogato il bonus bebè; tale manovra verrà completamente finanziata per il 2018, con coperture pari a 185 milioni di euro, mentre per il 2019 e il 2020 le risorse finora individuate ammontano alla metà circa di quanto inizialmente previsto, cioè 200 milioni l’anno anziché 403. Vediamo quali sono i punti della manovra che coinvolgerà molte famiglie italiane.
Rispetto alle ultime notizie sull’argomento pensioni, Anief, in collaborazione con Cedan S.r.l.s., ha condotto uno studio e un approfondimento su tale argomento in relazione all’aumento dei requisiti di uscita dal mondo del lavoro relazionati all’argomento cardine degli ultimi giorni: l’aspettativa di vita. È corretto fare chiarezza sul fatto che l'adeguamento delle pensioni di vecchiaia a 67 anni tra tredici mesi produrrà anche l'aumento dell'età a quota 64 anni, o dei requisiti contributivi, richiesti per le pensioni anticipate, sia per quelle contributive che per quelle del sistema retributivo. Cinque mesi in più di età o di contributi, che sposteranno in avanti l'uscita dei lavoratori, determineranno un requisito minimo di 43 anni e 3 mesi per i contribuenti uomini e di 42 anni e 3 mesi per le donne dal 2019 o di quota 64 anni di età per i lavoratori del sistema contributivo puro. Questo è lo scenario a cui andranno incontro milioni di lavoratori italiani.
Dal 1° dicembre sarà possibile inoltrare domanda per il Reddito di inclusione (REI), la misura messa in atto dal Governo per aiutare le famiglie in difficoltà economica con il dlgs. n. 147/2017, con decorrenza dal prossimo 1° gennaio. Questa misura andrà a sostituire il sostegno all’inclusione attiva (SIA) e l’assegno di disoccupazione (ASDI) per i disoccupati a fine NASpI. La misura consiste in un assegno mensile versato per un periodo fino a 18 mesi, con importo minimo di 190 euro per i single, fino a un massimo di 485 euro per i nuclei familiari con almeno cinque componenti. Contestualmente i beneficiari dovranno partecipare a un progetto di reinserimento sociale e nel mondo del lavoro.