Quella sottoscritta nelle ultime ore dai sindacati rappresentativi con il Ministero dell’Istruzione, è solo una mera proroga del contratto sulla mobilità per l’anno scolastico in corso. Con tutti i suoi limiti e problemi che hanno caratterizzato l’ultima tornata di trasferimenti, passaggi di ruolo e di cattedra del personale.
Anief pronta ad impugnare una serie di norme illegittime. A partire dal servizio svolto nelle scuole paritarie, attraverso apposito ricorso al giudice del lavoro impugnando la tabella valutazione dei titoli previsti dalla mobilità 2017/18: l’obiettivo rimane quello di ottenere, ai fini dell’attribuzione del punteggio, la valutazione del servizio pre-ruolo o di altro servizio di ruolo prestato nella scuola paritaria che la maggior parte dei tribunali italiani ha già riconosciuto. Ribadito il ricorso per il servizio pre-ruolo non calcolato per intero nelle graduatorie interne d'istituto. Verrà confermato, anche, il ricorso contro la tabella di valutazione dei titoli che ha penalizzato i docenti non riconoscendo alcun punteggio a titoli spesso altamente professionalizzanti: si va dall’abilitazione SSIS alla specializzazione per il sostegno, dal titolo TFA conseguito (anche sul sostegno), dal doppio punteggio per servizio preruolo in piccole isole al servizio militare prestato non in costanza di nomina. Si ribadirà l’impugnazione per il docente di ruolo assegnato su Ambito e con incarico triennale su sede, a cui già lo scorso anno si è impedito di inserire tra le 5 scuole espresse anche la sede di attuale incarico triennale. Potranno ricorrere al giudice del lavoro, infine, i docenti di ruolo su posto di sostegno a cui si nega ancora una volta di passare sulla disciplina, perché per giungere ai 5 anni minimi di servizio si continua a non calcolare il servizio su sostegno svolto da precario.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Sullo sfondo permane il problema della scarsità di posti disponibili al Centro-Sud, da dove sono stati portati via tantissimi docenti, basti pensare alla fase B del piano straordinario della fase di assunzioni della Legge 107/2015, e che continuano ad avere grossissimi problemi per rientrare. Rimane inascoltato, infatti, l’appello dell’Anief di introdurre un organico maggiorato proprio per le zone disagiate, ad alta presenza migratoria e con una bassa incidenza culturale del territorio, anche la mobilità ne avrebbe giovato visto che queste zone, guarda caso, sono concentrate proprio nel Meridione. Lo scorso anno, inoltre, proprio per ostacolare l’eccesso di movimenti dei docenti del Sud assunti al Nord, il Miur ha anche introdotto la discutibilissima chiusura delle assegnazioni provvisorie nei confronti di quanti avessero ottenuto il trasferimento. E quest’anno, visto che si replica, noi come sindacato non possiamo che ribadire i nostri ricorsi.