La decisione, giunta dopo le diffide del sindacato Anief, è stata già resa esecutiva dagli Usr del Veneto e della Toscana, che hanno provveduto a diramare le istruzioni per le proroghe. Si tratta di quei posti rimasti disponibili a causa del differimento, previsto dalla L.107/2015, dell'assegnazione della sede al personale assunto nella Fase B del piano assunzionale che dovevano essere coperti con contratto a tempo determinato fino al 30 giugno, prevedendone l'eventuale proroga al ricorrere delle condizioni di legge. Pertanto, è compito del Dirigente Scolastico prorogare il contratto. Non si comprende perché rimangano ancora fuori quelli riguardanti i contratti che riguardano il raggruppamento più grande delle assunzioni della riforma. Viene il sospetto che a prevalere sia stata la logica del risparmio, ancora una volta sulla pelle dei precari della scuola.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la norma dice che vale la tipologia di posto. Che quando è vacante, va coperto con la supplenza sino all’ultimo giorno dell’anno scolastico. Al Ministero dell’Istruzione lo sanno bene, visto che il 10 settembre scorso proprio da Viale Trastevere era stato annunciata la proroga sino all’ultimo giorno dell’anno scolastico. Perché siano occorsi dieci mesi per farlo, è incomprensibile. Tra l’altro dimenticando migliaia e migliaia di posti riguardanti la fase C: vorrà dire che per loro ci penserà il tribunale.