Come previsto dalla Buona Scuola, la somma, esentasse, servirà a coprire le spese per l’acquisto di libri e di testi, di pubblicazioni e di riviste, di hardware e software; per l’iscrizione a corsi per attività di aggiornamento e di qualificazione delle competenze professionali, accreditati dal Miur, a corsi di laurea magistrale, specialistica o a ciclo unico, a corsi post lauream o a master attinenti al profilo professionale; per andare a teatro e al cinema, per l'ingresso a musei, mostre ed eventi culturali e spettacoli dal vivo; per iniziative coerenti con le attività individuate nell'ambito dell’offerta formativa delle scuole dove si presta servizio. Ma per risparmiare 50milioni di euro annui, a tutto questo oltre 100mila supplenti annuali non potranno accedere.
Marcello Pacifico (presidente Anief): contro l’ennesima vessazione del ministero verso i supplenti, siamo pronti a portare la questione davanti al tribunale europeo. Non si comprende perché debbano essere esclusi dall’auto-formazione: è del personale che per legge ha diritto al medesimo salario accessorio dei colleghi di ruolo; hanno la possibilità di diventare collaboratori dei presidi, di essere funzioni strumentali, di aderire ai progetti. Già a tanti docenti annuali vengono illegittimamente sottratti gli stipendi estivi, perché le cattedre che occupano sono astutamente considerate sino al 30 giugno pur se vacanti. Per non parlare del fatto che hanno stipendio e carriera bloccati. Negargli pure questa possibilità sarebbe veramente troppo.