Lasciati senza stipendio, sindacato: partono decreti ingiuntivi.
Lasciati senza stipendio, sindacato: partono decreti ingiuntivi.
Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta l’annuncio da parte delle istituzioni dell’imminente pubblicazione dei bandi della selezione pubblica nazionale: non promettono nulla di buono, perché lasciano irrisolta la mancanza di prospettive per 100mila supplenti delle graduatorie d’istituto; come rimangono inalterati i problemi cronici di sostegno e scuola dell’infanzia, i cui docenti abilitati inseriti nelle GaE sono stati ‘congelati’ in attesa delle riforma del settore ancora in alto mare; continuando a mancare l’anagrafe dei posti effettivamente vacanti, rimangono in vita 50mila cattedre mascherate al 30 giugno ed invece pienamente libere. La prossima estate la situazione diverrà ancora più caotica, con la chiamata diretta dei presidi che produrrà nuovi rimescolamenti nell’assegnazione delle cattedre. Rimangono poi immotivate le esclusioni dal concorso dei giovani laureati, dei precari con 36 mesi di servizio e del personale già di ruolo. Come è da dimostrare che l’aggregazione delle classi di concorso porterà benefici: siamo convinti del contrario.
Marcello Pacifico, presidente Anief, commenta l’annuncio da parte delle istituzioni dell’imminente pubblicazione dei bandi della selezione pubblica nazionale: non promettono nulla di buono, perché lasciano irrisolta la mancanza di prospettive per 100mila supplenti delle graduatorie d’istituto; come rimangono inalterati i problemi cronici di sostegno e scuola dell’infanzia, i cui docenti abilitati inseriti nelle GaE sono stati ‘congelati’ in attesa delle riforma del settore ancora in alto mare; continuando a mancare l’anagrafe dei posti effettivamente vacanti, rimangono in vita 50mila cattedre mascherate al 30 giugno ed invece pienamente libere. La prossima estate la situazione diverrà ancora più caotica, con la chiamata diretta dei presidi che produrrà nuovi rimescolamenti nell’assegnazione delle cattedre. Rimangono poi immotivate le esclusioni dal concorso dei giovani laureati, dei precari con 36 mesi di servizio e del personale già di ruolo. Come è da dimostrare che l’aggregazione delle classi di concorso porterà benefici: siamo convinti del contrario.
Pubblichiamo alcuni articoli sul mega-accorpamento delle classi di concorso
“La riforma scolastica è una delusione. In particolare il potenziamento degli istituti è stato gestito male”. Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, l’Associazione sindacale professionale impegnata nelle vertenze scolastiche, critica duramente l’applicazione della “Buona scuola”, che avrebbe generato numerosi scompensi nell’avvio del nuovo anno didattico. Continua a leggere.
Il sindacato perde la pazienza: partono i decreti ingiuntivi
L’amministrazione continua a pubblicare comunicati rassicuranti, ma la verità è che per tutti gli insegnanti immessi in ruolo con l’ultima fase del piano straordinario di stabilizzazione della Buona Scuola e che hanno dovuto lasciare una supplenza, non si ha alcuna garanzia sull’assegnazione delle mensilità non corrisposte. E come al solito, i ministeri coinvolti avranno bisogno di mille sollecitazioni prima di risolvere la faccenda.
Marcello Pacifico (presidente Anief): basta con questi soprusi. Confidiamo, compatibilmente con i tempi della giustizia, di far pervenire gli stipendi mancanti già dalla fine del mese di febbraio.
Le modifiche presentate in Cdm, il bando ufficiale a febbraio. Ma ci sono già polemiche.
Con il provvedimento finale, oggi in CdM, scompaiono ben 52 classi concorsuali, che passeranno da 168 a 116, raggruppate in otto ambiti disciplinari che daranno la licenza di insegnare un alto numero di discipline.
Nemmeno Palazzo Chigi nasconde i motivi di questa discutibilissima scelta: «Una maggiore fungibilità dei docenti: l’accorpamento consente di aumentare il numero di posti per classe di concorso e il tasso di sostituibilità degli insegnanti».
Marcello Pacifico (presidente Anief): è una riduzione che aiuta chiaramente i processi di mobilità del personale, anche coatta, a discapito del livello qualitativo delle lezioni e dell’offerta formativa. Viene da chiedersi: “Che senso ha aver prodotto dei corsi abilitanti negli ultimi tre anni per quasi 100mila docenti, secondo le vecchie regole, per poi ora costringerli ad insegnare delle discipline diverse?”
Pubblichiamo alcuni articoli su concorso a cattedra in alto mare, conto alla rovescia per approvare emendamenti Anief salva-scuola, disparità per il piano di mobilità dei docenti.
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.