Pubblichiamo alcuni articoli sui precari senza stipendio e su una partita gestita male: il caso della ragazza non vedente di Vibo Valentia.
Pubblichiamo alcuni articoli sui precari senza stipendio e su una partita gestita male: il caso della ragazza non vedente di Vibo Valentia.
Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario confederale Cisal, replica alle dichiarazioni tranquillizzanti del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini sui precari: purtroppo il caso odierno della studentessa calabrese, che ha difficoltà a frequentare le lezioni perché non ci sono insegnanti di sostegno in graduatoria specializzati in lingua Braille, è uno dei tanti e deriva dalla scelta dell’amministrazione di non voler stabilizzare 12mila abilitati specializzati delle graduatorie d’istituto. Con la riforma, Governo e Parlamento si sono incaponiti nell’imporre la chiamata diretta da parte dei presidi, seppure invisa da tutti e basata su regole astruse. Con la scelta discrezionale dei docenti che va in contrasto con il merito e la selezione dei migliori.
ANIEF apre la procedura di adesione al ricorso rivolto a tutto il personale Ata e ITP proveniente dagli Enti Locali immesso in ruolo senza il computo del maturato economico complessivo percepito nel 1999. Questa categoria di lavoratori ha diritto, infatti, ad ottenere dal Miur, tramite il Ministero dell’Economia, l'inquadramento sulla base dell'intero periodo di trattamento economico percepito nel 1999. A fronte all’inadempienza del legislatore, del silenzio del Miur e delle resistenze del Ministero dell’Economia, l'unica strada percorribile per salvaguardare tale diritto è quella del ricorso davanti al Tribunale del Lavoro. In ballo, oltre che l’aumento stipendiale, ci sono diverse migliaia di euro da recuperare, ma è necessario interrompere immediatamente i termini della prescrizione decennale.
Coinvolti almeno 30mila supplenti. Dal Miur il solito balletto di responsabilità con il Ministero dell’Economia. La riforma della scuola e l’innovazione dei sistemi di pagamento non sono serviti a nulla. Anief, fissa come termine ultimo al MIUR per i pagamenti entro e non oltre il 20 dicembre. Da lunedì 21 dicembre, qualora la situazione non variasse, i tribunali d'Italia saranno investiti di questo ulteriore contenzioso.
Marcello Pacifico (presidente Anief): per il giovane sindacato in questo modo si manca di rispetto ai propri dipendenti e alle loro famiglie, violando pure l'articolo 36 della Costituzione. Perché i lavoratori sono costretti ad anticipare le spese per il viaggio, spesso anche per il pernotto o per l’affitto. Questo è veramente indegno per un paese civile. Ancora di più se si pensa che è il loro datore di lavoro, lo Stato, che non ottempera ai suoi doveri.
Pubblichiamo alcuni articoli sui trasferimenti docenti, il caos è servito.
Dal 2016 i trasferimenti di decine di migliaia di immessi in ruolo con la Buona Scuola e quelli volontari del personale di ruolo produrranno dei danni ingenti al loro status professionale e familiare: il nuovo contratto sulla mobilità degli insegnanti peggiora addirittura le norme prodotte con la Legge 107/15.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): il rischio concreto di tutto ciò è altissimo: in ballo c’è l’orgoglio di fare l’insegnante. Perchè il diritto a trasferirsi, per avvicinarsi ai propri affetti, non può essere legato alla data di immissione in ruolo. È una diseguaglianza inaccettabile.
Pubblichiamo alcuni articoli su anche la Corte di Appello di Trento riconosce gli scatti di anzianità da dare ai supplenti + emendamenti Anief alla Legge di Stabilità trentina presi in carico dal M5S; Concorso docenti: il ministro Giannini promette che entro fine 2015 sarà dato il via per 63.784 posti a bando, però il regolamento rimane deficitario; Concorso a cattedra, ancora una volta Anief batte il Miur e vince in Consiglio di Stato: le esclusioni del bando erano illegittime; PTOF aumenta confusione.
Vittoria piena per l'ANIEF presso il Giudice del Lavoro di Torino con la consacrazione del diritto di una docente precaria a percepire non solo quanto il MIUR non le aveva mai corrisposto nel corso degli anni come progressione stipendiale, ma anche l'effettivo adeguamento stipendiale, in base alla pregressa anzianità già maturata con contratti a termine, anche per le retribuzioni successive, pur se a tempo determinato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Giovanni Rinaldi, con una sentenza esemplare nella sua chiarezza, ottengono giustizia per i docenti precari e la condanna del MIUR per evidente disparità di trattamento in violazione di norme comunitarie. Grazie ai ricorsi ANIEF i docenti precari possono ottenere giustizia e un aumento stipendiale mensile correttamente commisurato alla propria anzianità di servizio.
L’obiettivo del giovane sindacato è far assumere a tempo indeterminato i supplenti con oltre 36 mesi di servizio svolto, compresi coloro che sono inseriti nelle graduatorie d’Istituto, come accadrà nel 2016 a Bolzano; attribuire a tutti i dipendenti quella vacanza contrattuale negata dal 2010, che ha portato le buste paga di gran lunga al di sotto del tasso d’inflazione; assicurare la presenza di docenti per l'insegnamento in lingua straniera con modalità Clil, solo dopo aver informato i sindacati. Intanto, pure la Corte di Appello di Trento ha riconosciuto il diritto per i precari ad avere riconosciuti gli scatti di anzianità: vale anche per i docenti di ruolo rispetto al periodo pre-ruolo e ciò comporta un potenziale risarcimento fino a 20mila euro per gli ultimi dieci anni.
I giudici rigettano l’appello della Provincia autonoma trentina, confermando il diritto alla progressione economica dei supplenti, precisando inoltre che da tali somme non vanno sottratte gli stipendi estivi. Diversi gli effetti a favore del personale precario: si va dai rimborsi annuali a partire dal 1.500 euro a lavoratore, al nuovo inquadramento dello stipendio iniziale per tutti coloro che stipulano nuovi contratti a tempo determinato con l’amministrazione. Trova conferma, dunque, l’applicazione a tutti i livelli statali della vittoria del sindacato presso Corte di Giustizia Europea del 26 novembre 2014, la quale ha imposto agli stati membri di porre fine al trattamento diversificato e vessante dei precari rispetto al personale di ruolo.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): i tempi sono sempre più maturi, a questo punto, per ottenere non solo gli stipendi adeguati, ma anche l’immissione in ruolo del personale.
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