Accolte le richieste di pubblicazione integrale delle Graduatorie di Merito; la battaglia Anief prosegue in Parlamento con uno specifico emendamento per ottenerne lo scorrimento ai fini dell'immissione in ruolo.
La battaglia promossa dall'Anief in favore dei docenti che hanno superato tutte le prove al Concorso a Cattedra 2016 è solo all'inizio. Il TAR Lazio, con un'Ordinanza emanata ieri, riconosce il diritto di tutti gli idonei a conoscere la propria specifica posizione nelle Graduatorie di Merito con relativo punteggio conseguito.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): la nostra battaglia è solo all'inizio: vogliamo ottenere lo scorrimento delle GM anche oltre il 10% degli idonei e l'utilizzo della graduatoria integrale anche ai fini dell'immissione in ruolo. Auspichiamo che il Parlamento accolga la nostra proposta emendativa e provveda a sanare nell'immediato quest'ulteriore stortura prevista nei Bandi dell'ultimo concorso docenti. Il nostro sindacato è comunque già pronto a proseguire la battaglia in tribunale.
Anche per questo l'Anief mobilita tutti i lavoratori per una partecipazione massiccia allo sciopero della scuola indetto per il prossimo 17 marzo.
Dopo l’ordine del giorno Puglisi, nelle ultime ore sta prendendo piede, con la delega sulla formazione iniziale e sul nuovo reclutamento, la necessità di avviare un piano pluriennale di assunzioni: l’intenzione è quella di completare il pacchetto assunzioni aperto nel 2015 con il tentativo di svuotare le graduatorie a esaurimento stabilizzando anche i precari abilitati della II fascia delle graduatorie d'istituto e di III fascia che hanno raggiunto 36 mesi di supplenze. L’Esecutivo starebbe aprendo anche su altri punti importanti: monitorare la consistenza delle GaE e delle GM, in modo da calcolare il fabbisogno di posti e armonizzare la fase transitoria con reclutamento; garantire l’assunzione dei docenti di sostegno; consentire ai neolaureati adeguate possibilità d’accesso ai ruoli della scuola.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): sono punti imprescindibili, rivendicati dall’Anief in tempi non sospetti: prendiamo atto che ora, finalmente, il Governo, ma anche il Ministro Fedeli, li faccia propri. Ma sui percorsi da attuare non ci siamo, perché occorre dare seguito ai buoni intenti con un decreto legge specifico. Vanno poi trasformati in posti vacanti gli oltre 80mila dati oggi in supplenza annuale; riuscire a far incontrare domanda e offerta, tornando ad aggiornare da subito e annualmente le GaE; insistere sul doppio canale di reclutamento, allargandolo alla seconda fascia d'istituto e scorrere sulla terza, i cui candidati, con oltre 36 mesi di servizio, vanno assorbiti nei ruoli corso annuale abilitante; permettere ai neolaureati ricorrenti di partecipare alle prove suppletive del concorso a cattedra 2016. Il Governo decida se seguirci o andare avanti con la Buona Scuola. Lo ricorderemo tra meno di dieci giorni, quando sciopereremo e torneremo in piazza.
La perdita è strutturale e permanente: a 'regime' avrà effetti non solo sugli stipendi futuri, ma anche sulla pensione e la buonuscita. Secondo il sindacato, quegli oltre 350 euro mensili sottratti vanno recuperati. Con alcune regioni, come la Sicilia, che hanno subito decurtazioni anche maggiori. Contro questa ennesima ingiustizia, nei confronti dei dirigenti scolastici, oltre che dal carico di responsabilità, aggravato dalla Buona Scuola, a cui si aggiunge l’assoluta latitanza dello Stato nei confronti di chi ha l’onere di rappresentarlo nel territorio e che invece viene lasciato solo dinanzi anche di fronte alle minacce e percosse, il giovane sindacato Udir ha organizzato il Convegno su 'Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni': si svolgerà a Catania il prossimo 14 marzo. Scarica l'adesione e il rimborso per il viaggio.
Marcello Pacifico (Confedir): andremo a chiedere al giudice quanto indebitamente sottratto, ma soprattutto andremo a chiedere la restituzione della perdita strutturale a titolo di elemento fisso dello stipendio. Perché non è possibile continuare a prendersi responsabilità enormi, a partire dal fronte della sicurezza, non di rado pure intimidazioni, come accaduto nei giorni scorsi nel catanese, in cambio di umilianti retribuzioni, che addirittura ora arretrano pure anziché crescere.
Negli istituti primari le donne coprono oltre il 96% delle cattedre e all’infanzia addirittura il 99,3. Il fenomeno è tipicamente italiano. In generale, le donne lavoratrici laureate in Italia sono 3,5 milioni, mentre gli uomini si fermano a quota 2,9 milioni. Solo che poi, i numeri si invertono quando si fanno i resoconti su diritti, stipendi e dati sulla disoccupazione. Continuano, infatti, a essere le ragioni di chi opera nel settore dell’istruzione, anche tra i dirigenti scolastici.
Il giovane sindacato Udir ha organizzato il Convegno su “Le tre RRR della Dirigenza. Rischi, responsabilità, retribuzioni”: si svolgerà a Roma, sabato 18 marzo dalle 8.30 alle 18.00 presso l’Hotel H10 - Via Amedeo Avogadro, 35. Nel corso del convegno si parlerà, tra l’altro, dei crescenti carichi di lavoro, delle responsabilità enormi, degli spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, aggravati dalla riforma Renzi-Giannini, sempre in cambio di buste paga irrisorie. Udir, al termine dei lavori del seminario, fornirà il modello di diffida per impedire tale decurtazione. Scarica l’adesione e il rimborso per il viaggio.
Marcello Pacifico (Confedir): ogni anno almeno 80mila dei 100mila supplenti nominati sino all’estate dell’anno successivo sono donne, costrette alla precarietà malgrado vi siano i posti liberi per assumerle. Decine di migliaia, sono state costrette a cambiare provincia o regione. Le laureate sono escluse dal concorso, in attesa di acquisire l’abilitazione di cui nel frattempo si sono perse le tracce. Quando entrerà a regime la riforma Monti-Fornero, andrà peggio. Non si considera che l’insegnamento è la professione che di più conduce verso patologie psichiatriche e inabilità. Capitolo stipendi: oggi una docente neo-assunta, senza precariato, rimane ferma a 1.200 euro al mese per quasi 10 anni. Una dirigente scolastica e meno del doppio, a fronte di responsabilità enormi, rischi pazzeschi e continue pressioni da utenza e amministrazione.
PALERMO, 6 MAR - Su 700 mila insegnanti di ruolo in Italia appena il 15% ha potuto finora usufruire della carta docente, il bonus da 500 euro per l'aggiornamento professionale e spendibile dal 30 novembre per l'acquisto di libri di testo, cinema e teatri. A causa anche di problemi telematici. A denunciarlo è l'Anief, l'associazione nazionale degli insegnanti. "La maggioranza dei docenti - dice il presidente dell'Anief Marcello Pacifico - non ha potuto usufruire del bonus. A causa di un errore del sistema telematico del ministero dell'Economia e delle Finanze soltanto alcuni enti, sia spa e srl, sono stati inseriti nel sistema. Chiediamo che il Ministero autorizzi altri enti per consentire ai professori di usufruire di questa opportunità per gli acquisti di libri e per l'aggiornamento professionale". A Palermo, ad esempio, molti docenti hanno avuto disagi nell' individuare gli esercizi commerciali, come librerie, cinema e teatri, convenzionati nei quali spendere la somma a loro destinata per la formazione dalla cosiddetta "La Buona scuola". "Ho riscontrato qualche difficoltà già a fine novembre - dice Elena Mancuso, docente di Italiano e Latino a Palermo - poi ho cominciato a usufruire della carta del docente da metà dicembre, per via del numero esiguo di esercizi convenzionati. Ancora oggi sono pochi quelli presso cui è possibile utilizzarla". "Purtroppo però - ha sostenuto, nei giorni scorsi l'Aires (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati) - non tutti gli esercenti che desiderano fornire il servizio agli insegnanti lo possono fare a causa di un intoppo burocratico che la Aires ha segnalato alla Presidenza del Consiglio e al Miur a dicembre. Il problema consiste nella mancata inclusione di alcuni codici Ateco nell'elenco di quelli automaticamente accettati dalla piattaforma informatica messa a punto da Sogei per conto del Ministero". (ANSA).
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.