Intervista al presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, sulle migliaia di ricorsi pendenti presentati dai docenti trasferiti lontano da casa dall'algoritmo Miur nell'estate del 2016.
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Lo ha detto l’onorevole Simona Malpezzi (PD): le deleghe sono un testo governativo, ma vengono modificate dalle commissioni di competenza. Alcune delle proposte sono già state accolte. Proposta Anief: per cancellare l’eterna supplentite, si usi la stessa formula adottata con il piano straordinario della stessa Buona Scuola, con i docenti a supporto delle attività progettuali previste dal Piano dell’offerta formativa. In caso contrario, si incentiveranno ulteriormente i motivi per presentare ricorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): diventa prioritario stabilizzare gradualmente gli abilitati della graduatoria d’istituto, andando già da subito ad attingere dalla seconda fascia, laddove le graduatorie a esaurimento siano prive di candidati. Vale anche per la terza fascia d’istituto, nel caso sia esaurita pure la seconda fascia, assorbendo i laureati, prevedendo per loro un corso annuale ad hoc di tipo abilitante. Ai precari, quindi, va data la possibilità di scegliere, in modo decrescente, tutti gli ambiti territoriali sparsi per il territorio nazionale. Non è possibile, in conclusione, che si sovverta il senso dei 36 mesi di servizio svolto, al termine del quale in tutta Europa si provvede all’assunzione a titolo definitivo: solo da noi, per la Scuola, si è deciso il contrario.
Nuova bufera sul concorso più discusso dell’istruzione pubblica italiana: i vincitori di concorso non hanno la possibilità di essere assunti, perché le nuove classi di concorso, su cui sono stati banditi i posti, non sono ancora presenti negli organici degli Uffici Scolastici Regionali. L'allarme lanciato dall'Anief era fondato: un'ordinanza del Tribunale amministrativo regionale impone infatti ora al Ministero dell’Istruzione di spiegare le modalità con cui intende garantire la futura copertura dei posti messi a bando che, come ampiamente dimostrato, numeri alla mano dal sindacato, non potrà essere soddisfatta neanche dal turn over.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): l’amministrazione fornisca ai Giudici le spiegazioni che da mesi nega ai vincitori del concorso e diretti interessati alla procedura selettiva che doveva portarli all'immissione in ruolo entro il triennio. Occorre una dettagliata relazione sulla consistenza organica regionale per ogni singola classe di concorso bandita, chiarendo anche come pensa di poter assumere i vincitori in quegli insegnamenti che a oggi risultano addirittura in esubero. Anche il Tar Lazio sospetta che il Miur abbia bluffato sui posti messi a bando. Ne abbiamo dato prova lampante anche in audizione, ma adesso è davanti ai Giudici che il Ministero dovrà fornire le dovute spiegazioni.
(Teleborsa) - Torna l'attenzione dei sindacati della scuola sulla figura del dirigente scolastico, sempre più penalizzato da maggiori responsabilità e rischi, contro compensi che si rivelano inadeguati. Un problema che è emerso da tempo. Crescenti carichi di lavoro, responsabilità enormi, spostamenti continui per raggiungere plessi e sedi scolastiche, buste paga a dir poco esigue rispetto agli impegni/rischi: sono questi i maggiori problemi di questa categoria, che torna sotto i riflettori con vari seminari gratuiti sul tema organizzati dal sindacato UDIR e da Eurosofia. "Registriamo una sempre più alta insofferenza tra i presidi: il maggior numero di compiti, scadenze e impellenze di varia natura hanno trasformato la loro professione in un impegno da 18 ore al giorno. Il tutto, si svolge in cambio di buste paga a dir poco basse, soprattutto se rapportate al grado di responsabilità richiesto e alla mole di lavoro svolta", ricorda Marcello Pacifico, Presidente del giovane sindacato Anief.
Entro il 2019 entrerà a regime il comma 131 della Legge 107/2015: raggiunto il tetto dei 36 mesi di supplenza su posto vacante e disponibile, il docente non potrà avere più incarichi su questa tipologia di supplenza. Eppure, a fronte di 202.317 dipendenti pubblici non di ruolo, il Mef ci dice che 141.996 sono docenti e Ata. Ora, anziché essere stabilizzati, perché hanno superato i tre anni di servizio, come indicato dall’UE e ribadito dalla curia di Lussemburgo, verranno ricacciati all’indietro. Ecco perché va fatto ricorso.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): bisogna utilizzare le graduatorie di Merito e l’inserimento dei candidati idonei al termine del 'concorsone'. E poi il doppio canale di reclutamento, andando ad assumere gli abilitati della seconda fascia delle graduatorie d’istituto, iniziando dalle graduatorie dove non ci sono più candidati nelle GaE. Per la terza fascia d’istituto, vanno assorbiti anche i laureati, al termine di un corso annuale abilitante.
Dello stesso tenore, altre 22 sentenze emesse da diversi tribunali d’Italia: da Trieste a Crotone, il filo conduttore è rappresentato dal Miur che attraverso il Contratto Collettivo Nazionale discrimina i lavoratori precari della scuola. Per i giudici, questi lavoratori sono palesemente discriminati e mantenuti a livello stipendiale di base, senza diritto a progressioni economiche o aumenti in base agli anni di servizio prestati. Il comportamento contrasta con la normativa comunitaria, in particolare con la Direttiva 1999/70/CE e con l'allegato Accordo Quadro sul lavoro a tempo determinato.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): da anni chiediamo non solo un vero piano di stabilizzazione dei precari storici, ma anche un intervento concreto e mirato del Ministero per sanare tutte le illegittimità contenute nel CCNI, in primis quelle che riguardano i trattamenti economici che discriminano e sviliscono il lavoro dei tanti lavoratori a termine della scuola. L’obiettivo è riconoscere ai precari pari dignità, rispetto al personale di ruolo, all'interno della contrattazione collettiva. Nel frattempo, la soluzione è quella di presentare ricorso.
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