Marcello Pacifico: "Ci aspettiamo da Governo un passo indietro".
Marcello Pacifico: "Ci aspettiamo da Governo un passo indietro".
1) Attività di supporto e di comunicazione, per gli esami di Stato conclusivi dei percorsi del Secondo ciclo a.s. 2014/2015
La Direzione Generale per i contratti, gli acquisti e per i sistemi informativi e la statistica - Servizio Statistico ha diramato (04-06-2015) una Nota sulla attività delle scuole a supporto della procedura e sulla comunicazione dei dati. Riportiamo parzialmente.
2) Il Consiglio Stato alla Regione Lombardia: Illogico il criterio di assegnazione dei contributi Scuola
Il Fatto Quotidiano ha dato notizia (2 giugno 2015) di una sentenza relativa a due ricorsi presentati da famiglie di studenti liceali, nella quale il Tribunale amministrativo ha bocciato il provvedimento della Regione Lombardia che, per l’a.s. 2013-14, stabiliva, a sostegno di famiglie economicamente disagiate, in modo difforme per studenti delle scuole pubbliche e studenti delle private.
3) Emendamenti depositati dall’ANIEF al Senato, lo scorso 28 maggio (d.d.l. n.1934 artt. 14 e 15)
Il presidente Pacifico li ha presentati ai membri degli Uffici di Presidenza congiunti, delle VII commissioni di Palazzo Madama e Montecitorio. Con questa scheda, riportiamo gli emendamenti agli artt.14 e 15, messi a fronte dei corrispettivi articoli d.d.l. n.1934. Nei prossimi giorni completeremo la presentazione degli emendamenti da noi presentati.
A soli due mesi dall’ultimo voto per l’individuazione triennale delle Rsu, il giovane sindacato autonomo ha raddoppiato i consensi dei docenti. Raggiungendo, nelle scuole medie e superiori oltre l’8 per cento delle preferenze. In tutto, sono quasi 23 mila i voti espressi all’Anief, per la prima volta presente a queste elezioni, rispetto ai 450 mila voti espressi negli 8.500 istituti scolastici. Passo indietro dei sindacati rappresentativi: perdono quasi il 15 per cento dei voti raccolti in occasione delle elezioni Rsu di inizio marzo 2015.
Marcello Pacifico (presidente Anief): il personale della scuola, quando è messo nelle condizioni di poter esprimere il proprio voto per la sigla che più lo rappresenta, non ai candidati locali, ha le idee chiare. È un segnale che va colto, se si vuole giungere ad un’equa rappresentanza.
All’esame dei senatori della Commissione Istruzione di Palazzo Madama anche tutte le richieste di modifica presentate dall’Anief in audizione. Tanti i temi “caldi”: la chiamata diretta da parte dei dirigenti; la graduazione degli albi territoriali; l’eliminazione delle nomine da organico funzionale su posti vacanti e senza abilitazione; i trasferimenti annuali e l’aggiornamento della fascia aggiuntiva delle GaE; i corsi-concorso per il contenzioso dei dirigenti scolastici 2011; l’assenza di assunzioni nella scuola dell’infanzia e degli idonei di tutti i concorsi; il reclutamento senza riserve; la “trappola” ai ‘Quota 96’; la mancata considerazione per i coordinatori educazione fisica; il nuovo sistema di valutazione selettivo.
Anief si appella ai senatori, perché verifichino con coscienza e professionalità queste proposte migliorative del ddl 1934, frutto della richiesta dei lavoratori della scuola, senza le quali la riforma nascerebbe sotto una cattiva stella.
Marcello Pacifico (presidente Anief): l’impianto generale del ddl sulla scuola va rivisto, accogliendo gli emendamenti puntuali presentati dal sindacato. Il Senato studi bene le carte. Pure su chi assumere: i precari, che devono essere assunti tutti e subito dallo Stato, prescindendo dalla loro collocazione in graduatoria. Di certo, non possono essere selezionati dal preside-manager. Gli istituti scolastici non hanno alcuna affinità con le aziende.
Il ddl 1934 continua ad essere oggetto di contestazioni. In tutte le regioni, dalle prime informazioni che giungono dagli istituti, risulta pressoché totale l’adesione al boicottaggio ‘intelligente’ delle valutazioni di fine anno. In particolare alle superiori, dove i presidi sono stati costretti a riconvocare gli scrutini a sabato o ai primi due giorni della prossima settimana. Intanto, la Commissione Ue continua a ricevere richieste di attivazione di ricorsi contro lo Stato italiano e interrogazioni parlamentari su una vergogna nazionale che con il disegno di legge ‘La Buona Scuola’ rischia di acuirsi.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): è l’ennesima risposta importante del personale della scuola contro questa riforma che piace solo a chi l’ha ideata: il Governo oggi più che mai deve fare un passo indietro. E approvare un decreto legge che dia finalmente il via libera all’assunzione su tutti i posti vacanti, come l’Europa ha indicato di fare da oltre tre lustri.
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Segui alcuni passaggi della I° lezione tenuta dalla dott.ssa Anna Armone, profonda conoscitrice del mondo dell’istruzione e dell’Istituzione pubblica, membro della Presidenza del Consiglio dei Ministri e direttore della rivista Scienze dell’amministrazione scolastica, il cui apporto è stato fondamentale per collegare la scuola al contesto giuridico e amministrativo della dirigenza pubblica.
Pubblichiamo alcuni articoli sui PAS, il Consiglio di Stato chiude la questione: bastava il requisito di 360 giorni per essere ammessi ai corsi di abilitazione. Il DDL Scuola, riforma bocciata dalla commissione Affari Costituzionali del Senato: serve un decreto legge salva-assunzioni e ancora su convegno Confedir "Rinnovi contrattuali e previdenza".
Dall’Esecutivo, però, ancora non sembrano arrivare segnali di pentimento: il Governo piuttosto che firmare un decreto legge salva immissioni in ruolo, non potendo controllare i tempi del dibattito del Senato, sempre più dilatati, è arrivato a chiedere ai presidi di convocare i collegi docenti su una riforma che è ancora tutta da definire.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir-Cisal): tutta colpa di chi si ostina a non ascoltare le richieste del mondo della scuola. E anche dei dirigenti del Miur, che con colpevole ritardo e solo sulla spinta delle proteste, si sono resi conto che il ddl 1934 può essere ancora cambiato, persino bocciato dalle Camere.
Blocco degli scrutini e sciopero della fame. E a chiedere cambiamenti arriva anche l'appello dei docenti universitari.
° Irrinunciabile: la legalità costituzionale e il rispetto della sentenza della CGUE
A questo punto del contorto percorso di questa c.d. “riforma”, occorre non lasciarsi confondere dalla ammuina che i decisori politici producono con le continue parziali modifiche, e tenere fermo il riferimento alla stella polare, al principio di legalità.
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