Pubblichiamo alcuni articoli sulla confema nel DDL dei presidi 'sceriffi' e sulle convocazioni dei sindacati a Palazzo Chigi.
Pubblichiamo alcuni articoli sulla confema nel DDL dei presidi 'sceriffi' e sulle convocazioni dei sindacati a Palazzo Chigi.
L’unica mezza soluzione che arriva dagli emendamenti approvati è per gli gli idonei all’ultimo concorso. Tra le tante tipologie di supplenti esclusi, ci sono oltre 30mila delle GaE, in particolare maestri dell’infanzia a primaria. Disco rosso anche per i 50mila diplomati magistrali. Con i nostri governanti, che pensano ingenuamente di evitare l’ondata di ricorsi riservando il prossimo concorso a cattedra agli abilitati all’insegnamento. Anche gli Ata collocati tra gli “invisibili”. Il risultato è che a settembre, ammesso che si attui il piano straordinario di immissioni in ruolo previsto dalla riforma, gli uffici scolastici territoriali dovranno sottoscrivere non meno di 100mila contratti annuali o fino al 30 giugno 2016.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): eppure la Corte di Giustizia europea ha detto a chiare lettere che questi dipendenti non sono figli di un dio minore. Considerando che il suo parere non può essere sovvertito dai tribunali nazionali, non si comprende perché Governo e Parlamento continuino a perseverare nell’errore. Anief ricorre contro le mancate assunzioni su tutti posti vacanti in organico di diritto del personale docente, di sostegno, educativo e Ata.
L'ANIEF non le manda a dire e affila le armi dei propri avvocati che stanno già lavorando al testo della riforma. Se il Governo non ascolta, il diritto si ristabilisce nei tribunali. Marcello Pacifico, presidente dell'associazione ANIEF, tiene, però, a precisare che le assunzioni dei docenti di GAE e GM non saranno toccate, che i contenziosi puntano ad aumentare gli immessi in ruolo. Sabato, in serata, il testo definitivo del ddl rivisto dalla VII Commissione, un commento.
1) Da oggi. Iniziativa della RAI, per i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri"
RAI Cultura (canale Rai Scuola 146 del digitale terrestre) trasmetterà tre puntate speciali del programma Storia della Letteratura, nei giorni 13,14 e 15 maggio alle ore 22,30. Riportiamo il comunicato del MIUR.
2)Basta manuali adozionali, a scuola. Gli alberi ringraziano
E’ imminente, per l’editoria scolastica, l’appuntamento con la sfida, prospettata fin dal 2008, che l’attenda dal settembre 2016: i libri adozionali dovranno essere tutti in formato digitale. E si tratta di una sfida anche per gli insegnanti.
3) Un libro su Don Pino Puglisi
Domani, giovedì, dalle ore 17,30, presso la chiesa di S.Maria della Catena, a Palermo, la presentazione del libro “Palermo nel gorgo”, ed. Istituto Poligrafico Europeo.
Il Governo convoca i sindacati della scuola, ma dimentica di far pervenire la comunicazione alla e-mail istituzionale della presidenza Anief. Il giovane sindacato, informato per vie non ufficiali dell’incontro con le parti sociali, fa raggiungere comunque un suo rappresentante all’incontro tra i componenti dell’Esecutivo e delle organizzazioni sindacali. Ma quando il sindacalista chiede di prendere la parola, per esporre al tavolo di confronto le tante lacune presenti nella riforma della scuola, viene zittito e i componenti del Governo abbandonano la sala.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): è l’ultimo affronto. Se è questa la linea del dialogo tanto decantata da chi ci governa, è ormai certo che la partita sulla riforma si sposta in tribunale. Dove lo Stato dovrà rispondere dei misfatti contenuti in un disegno di legge impossibile da realizzare, le cui conseguenze pecuniarie ricadranno nelle tasche dei cittadini.
Pubblichiamo alcuni articoli su cara ministra Boschi, la scuola è di tutti e non del Governo che tira fuori dal cilindro la solita riforma impossibile.
Pubblichiamo alcuni articoli su Governo e Pd che continuano a non ascoltare il sindacato, su DDL Scuola, per le mancate assunzioni dei precari lo Stato italiano rischia 160mila ricorsi e il monito della Commissione UE, su elezioni CSPI: Anief raddoppia i voti.
Dal testo “licenziato” dalla VII Commissione Cultura risulta che gli unici cambiamenti rispetto a quello iniziale riguardano solo il ruolo dei presidi nell’intraprendere le strategie generali della scuola dell’autonomia, che continueranno ad essere condivise con gli organi collegiali. Non c’è stato alcun progresso, invece, per quanto riguarda la scelta soggettiva dei docenti sulla base degli albi territoriali e i premi pecuniari da assegnare ad una nicchia del personale. Addirittura, sempre secondo il ddl da approvare, il preside potrà utilizzare i professori in classi di concorso diverse da quelle per le quali sono abilitati. Brutte notizie anche per quanto riguarda gli incentivi da 60 euro netti mensili: non ne beneficerà il 66%, come previsto otto mesi fa, ma appena il 10% del personale ‘meritevole’.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): altro che venire incontro al sindacato, la nuova versione del ddl risulta peggiorativa: lascia inalterato l’incremento stipendiale, ma la rosa di docenti e Ata beneficiari degli incentivi si riduce drasticamente. Inoltre, continua a permettere ai dirigenti di scegliersi una parte del personale, come se si trattasse di dipendenti aziendali. E per la scelta del personale, si vorrebbero far cadere le graduatorie oggettive: il rischio è un modello di reclutamento che favorisce il nepotismo imperante.
1) Firma digitale: il MIUR procede ad adeguamenti dell’hardware e del software
Si rendono necessari entro il 1 settembre 2015, quando non avranno più validità le firme digitali apposte tramite dispositivi che non risultino conformi ai requisiti di sicurezza certificati dall’Organismo per la certificazione della sicurezza informatica.
2) Un politologo che vogliamo ringraziare
Registriamo con piacere, e riportiamo da un intervento di Ilvo Diamanti.
3) Stato di agitazione permanente che giunga al blocco degli scrutini
E’ ciò che chiede buona parte della gran massa di lavoratori che lo scorso 5 maggio hanno manifestato, e che adesso sono insoddisfatti degli emendamenti al testo del Ddl ‘Buona Scuola’.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): non prenderne atto, dopo che mezzo milione di lavoratori sono scesi in piazza, assieme ai sindacati per opporsi al disegno di legge, continuando invece ad arroccarsi in difesa di una riforma impossibile da realizzare, significa voler perseverare nell’errore. Dalle parole del titolare del dicastero delle Riforme trapela una mancanza di rispetto per le parti sociali, per i lavoratori e per chi li rappresenta. Per realizzare un testo di riforma utile alla scuola, caro ministro, c’è solo una soluzione: riscriverlo daccapo assieme a loro.
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