Ai dipendenti della PA andrà solamente lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale per l’ultimo semestre dell’anno. Ma che dovrebbe essere dieci volte tanto. Permane il buio sul triennio successivo, visto che i 200 milioni approvati nel testo, che ha avuto il via libera dal CdM, servirebbero solo per il 2015. Inoltre, ci sono forti dubbi su tempi e modalità del rinnovo contrattuale, quando tra l’altro l’anzianità di servizio lascerà spazio al criterio della produttività introdotto dall’ultimo Governo Berlusconi. Non è previsto, infine, alcun indennizzo per gli anni pregressi, nonostante la Consulta avesse indicato il contrario. E ora è corsa in tribunale, per aver giustizia e recuperare anche 5 mila euro di arretrati. Per aderire al ricorso andare al LINK.
Marcello Pacifico (presidente Anief e segretario confederale Cisal): è inaccettabile pensare di rinnovare il contratto sbloccando solo l’indennità di vacanza contrattuale congelata dal legislatore per dieci anni, senza interventi retroattivi né coperture future. Senza dimenticare che sul rapporto stipendi-inflazione vi è una recente sentenza della Corte Costituzionale, che ne impone la perequazione automatica al di là della firma del contratto. Con la copertura che deve essere triennale e adeguata ai valori previsionali dell’Ipca per i paesi Ue.