È dall’impopolarità della riforma che scaturisce la decisione presa nelle ultime ore dal presidente del Consiglio di difendere il testo del ddl 2994 appena ‘licenziato’ dalla Commissione Cultura della Camera. Prima, pubblicando un video-messaggio, in cui spiega la sua “Buona Scuola”, e poi scrivendo una lettera ai docenti nella quale si sostiene che siamo di fronte alla più grande assunzione mai fatta da un Governo della Repubblica. Ma non è vero.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): Governo e Parlamento farebbero bene a concentrarsi sull’assunzione di 200mila precari, come indicato, a differenza di quanto sostiene il premier, proprio dalla Corte di Giustizia europea nello scorso autunno. Non siamo contrari al merito, ma alle modalità con cui viene imposto. Delegando i dirigenti scolastici a farlo, superando anche le graduatorie, arrivando in questo modo anche ad aggirare le regole di accesso alle professioni pubbliche. E che dire degli aumenti ad una fetta ristretta di personale, quando tutti attendono il rinnovo del contratto da sei anni e si ritrovano gli stipendi sotto l’inflazione? Su un punto siamo d’accordo con Renzi: quando dice che la scuola è di tutti. Allora lo dimostri ritirando la riforma.