La scuola italiana è in prima linea nel raccogliere la sfida della didattica svolta dalle mura domestiche: lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un intervista rilasciata a Teleborsa, consapevole che i problemi di fruizione delle lezioni e dell’assegnazione dei compiti tramite registro elettronico, e-mail e piattaforme digitali sono reali, soprattutto da parte degli alunni. Il sindacalista ritiene anche che rimane alto il rischio del digital divide, visto che il 25% delle famiglie non accede al web, oltre la metà delle famiglie con minori non possiede un computer e un allievo su tre ha problemi ad accedere alle lezioni on line.
“Nonostante le scuole italiane non siano ancora pronte a questa didattica – dice il leader dell’Anief -, siamo sicuri che tutto il corpo insegnante ha abbracciato la sfida attuale: certo, ci sono diversi problemi che riguardano gli utenti. Problemi che riguardano l'accesso, soprattutto degli studenti, dal momento che alcuni di loro non hanno la possibilità di seguire le lezioni. Sarà molto importante capire se e cosa hanno deciso i collegi dei docenti o cosa decideranno nei prossimi giorni, anche da remoto, riguardo ai criteri di valutazione dello svolgimento dell'attività didattica a distanza, al fine di poter validare l'anno scolastico”.
Tutte le indicazioni politiche fanno propendere per il ritorno sui banchi tra un mese e mezzo. Anche per questo motivo il ministero dell’Istruzione, con la nota inviata alle scuole il 16 marzo, ha inteso validare la didattica a distanza, cercando di trasformarla da esperimento di «vicinanza» agli studenti a delle “lezioni” quasi equiparabili alla didattica tradizionale in classe. A questo proposito, sembra sempre più necessario che gli organi collegiali degli insegnanti, a partire dai collegi dei docenti, vengano convocati a distanza dai dirigenti scolastici per predisporre i criteri di valutazione da adottare durante questa fase di didattica non in presenza, che si protrarrà per diverse settimane.
“Sono diverse le domande a cui soprattutto i collegi dei docenti dovranno rispondere su come fare in questi giorni – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -: come ci si dovrà comportare con la valutazione a distanza? Cosa accadrà in tutti quei casi in cui non sarà attivata, soprattutto se per motivi non dipendenti dagli studenti, visto che almeno uno su tre ha problemi di accesso? Anche il ministero dell’Istruzione è chiamato a chiarire alcuni aspetti ancora poco chiari: se, infatti, la chiusura delle scuole dovesse ancora protrarsi, la valutazione degli studenti continuerà a essere solo meramente formativa? E si può pensare di realizzare consigli di classe o addirittura scrutini finali con i docenti collegati in tempo reale, tramite piattaforme telematiche? Poi, ci sono da risolvere molti altri problemi, che se non risolti si riverseranno sull’inizio del prossimo anno scolastico”.
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