Tra le modifiche del decreto legislativo 66/17, il sindacato chiede di adeguare l’organico di fatto all’organico di diritto, inserire il tetto di numero 20 alunni per classe, di potenziare l’organico Ata del 10%, di stabilizzare l’organico addetto ai servizi di assistente all’autonomia e alla comunicazione, di attribuire le ore di sostegno indicate nel PEI, di garantire l’iscrizione all’ultimo anno della scuola secondaria, di valutare il servizio pre-ruolo svolto su posti di sostegno nei vincoli relativi alla mobilità volontaria. Scarica la memoria.
Arriva in G.U. la Legge n. 56/2019, cosiddetta legge Concretezza, approvata il 19 giugno scorso, riguardante gli “Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell'assenteismo”: nel comparto Scuola, il testo prevede, tra le altre cose, la videosorveglianza nei nidi e nelle scuole dell’infanzia, e anche la rilevazione delle presenze del personale Ata con moderni sistemi biometrici. L’iter di approvazione verso la conclusione.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, la ministra Giulia Bongiorno si dovrà assumere la responsabilità di avere approvato una legge inutile che comporterà centinaia di milioni di euro iniziali, più altri per l’assistenza e la manutenzione dei dispositivi biometrici. Lo continuiamo a dire: si vogliono far passare i dipendenti della scuola come dei delinquenti. Senza dimenticare l’enorme problema di privacy che si verrà a determinare.
Ora si può dire con piena certezza: sulla regionalizzazione non c’è accordo. Nemmeno nel Governo. A creare maggiore disturbo alla realizzazione dell’autonomia differenziata, su cui la Lega punta forte, è il Movimento 5 Stelle: il dissidio è emerso, nella sua interezza, nell’ultimo confronto di Palazzo Chigi, svolto lunedì 8 luglio. Per i “grillini” non hanno motivo di esistere né le assunzioni dirette dei docenti né i concorsi regionali, perché, “il rischio è di recar danno alle Regioni istituendo scuole di serie A, B e C”. Anche perché, hanno giustamente ricordato, la Consulta si è già espressa negativamente.
Marcello Pacifico (Anief): “La posizione del M5S è ineccepibile. Certamente, qualora l’azione politica dei prossimi giorni dell’altro partito di Governo, la Lega, dovesse far venire meno l’attuale corretta opposizione, sarà il nostro sindacato a sollevare la questione di legittimità. Prima raccogliendo le firme per realizzare un referendum abrogativo, poi mettendo a disposizione dei presidenti delle regioni non coinvolte nel processo, se non come parte ‘lesa’, il nostro ufficio legale per impugnare la norma presso sempre la Corte Costituzionale. La quale sembra già avere le idee molto chiare”.
"A fine estate avremo il record di supplenze annuali, però con più di 200mila precari in lista di attesa e il ministro dell'Istruzione secondo il quale mancano insegnanti. Anief chiede di tornare alla normalità, con un semplice doppio canale di reclutamento e un facile e immediato sistema di attribuzione delle supplenze. Il Miur e i sindacati devono finirla di giocare con l'abuso dei contratti a termine alimentato da una guerra tra poveri e immorali clientele. Attualmente sono cinque le graduatorie dei tanti insegnanti che aspirano a un posto fisso nella scuola (gm, gmre, gae, gi, mad) e si potrebbe aggiungere una sesta (gps)". È quanto si legge in una nota dell'Anief.
In questi giorni sono in pubblicazione nelle varie USR le graduatorie a esaurimento provvisorie
Negli ultimi quattro anni si sono spostati lungo la penisola 342.374 insegnanti; di questi, 57.580 sono andati in un’altra regione. Vale a dire il 16,8% per cento. Se si eccettua il 2016/17, quando il deflusso è stato maxi per effetto della mobilità obbligatoria prevista per tutti gli assunti della Buona Scuola, ogni volta ha cambiato scuola il 10% del corpo docente. A scriverlo è oggi Il Sole 24 Ore, che ha realizzato anche un approfondimento sull’ultimo biennio: qualche giorno fa, il Miur, con effetto 1° settembre 2019, ha accolto 63.997 domande di docenti sulle 115.534 complessive presentate, pari al 55%; l’anno prima le richieste accolte erano state 58mila su 129mila (il 45%). Inoltre, è un dato oggettivo, riportato anche dall’Invalsi, che i trasferimenti non comportano alcun “impatto negativo sugli apprendimenti degli studenti”.
Marcello Pacifico (Anief): Quindi, considerando che gli spostamenti riguardano appena il 10% del totale degli insegnanti, significa che il 90% dei docenti non si muove, e che il 98% dei docenti non cambia regione. Viene da sé che il tanto decantato spostamento di docenti che andrebbe ad inficiare la continuità didattica non ha alcun fondamento. Ma questo significa anche che non vi è alcun elemento oggettivo per introdurre né i vincoli di permanenza obbligatoria, già approvati dal Governo in carica, né le selezioni locali, con tanto di domicilio professionale obbligatorio per accedere ai nuovi concorsi a cattedra. Il progetto di legge leghista non solo, quindi, poggia su una base discriminante, con buone possibilità di sconfinare nell’incostituzionalità, ma è anche totalmente immotivato. È bene che questi risultati vengano quindi diffusi, anche arrivando sui banchi parlamentari dove si deciderà di approvare il disegno di legge sul nuovo reclutamento, che poi non è altro che ‘costola’ di quello generale sulla regionalizzazione sul quale proprio oggi è stato svolto l’ennesimo confronto in seno al Governo e che ora può contare anche sull’avallo del ministro dell’Istruzione.
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