Anief attiva i ricorsi al Tar del Lazio contro il prossimo bando Tfa Sostegno: molte le categorie escluse e il giovane sindacato ricorre per far ammettere i diplomati ITP, i diplomati Conservatorio - Accademia Belle Arti o Accademia Danza, educatori, i Dottori di Ricerca e per l’accesso alla prova scritta per il corso di Specializzazione Sostegno per tutti i docenti che superano la prova preselettiva.
In base alle disposizioni della Legge di Bilancio 2019 (attuale decreto Legge “Disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni”, approvato dal Consiglio dei Ministri il 17 Gennaio 2019), l’opzione Donna è stata prorogata di un anno.
Si va dalla riapertura delle GaE (10.13 e 10.14) dei senatori Roberto Berardi, Luigi Vitali, Loredana De Petris, Vasco Errani, Pietro Grasso e Francesco Laforgia all'ammissione in sovrannumero degli Ata facenti funzione, Dsga (10.15) di Loredana De Petris, Vasco Errani, Pietro Grasso e Francesco Laforgia e degli idonei dei concorsi al corso TFA (10.17 e 10.18), dalla riserva del 50% dei posti ai precari con 36 mesi al nuovo concorso a cattedra (10.19 e 10.20) degli stessi senatori alla stabilizzazione di tutti i precari con 36 mesi di servizio del senatore Antonio Iannone. Il sindacato lancia l'ultimo appello alla maggioranza se non vuole rendersi complice della piaga della precarietà della scuola italiana che non si risolve prorogando l'aggiornamento delle GaE, eliminando il limite dei contratti a termine o i concorsi riservati nella secondaria, ma assumendo i precari su tutti i posti vacanti e disponibili, come nelle intenzioni ha manifestato il presidente della VII Commissione Cultura del Senato. Va da sé che ogni ipotesi di bloccare la mobilità non risolve il falso problema della continuità didattica che è generato dall'alto numero dei precari nella scuola e delle cattedre andate deserte dopo le convocazioni in ruolo per via del mancato aggiornamento e della mancata riapertura delle GaE, 50 mila posti negli ultimi tre anni andati a vuoto a fronte di 150 mila abilitati. È certamente una vergogna. Da domenica si procede al voto nelle Commissioni e da martedì si continuerà in aula.
Sono quattro gli emendamenti (10.4, 10.10, 10.11, 10.12) presentati dai senatori dell'opposizione (Forza Italia, Liberi e Uguali, Fratelli d'Italia) Luigi Vitali, Roberto Berardi, Dario Damiani, Alessandrina Lonardo, Loredana De Petris, Vasco Errani, Pietro Grasso, Francesco Laforgia che intendono garantire la nomina in ruolo dei 500 presidi che hanno superato la procedura concorsuale riservata di cui alla legge 107/2015 e la partecipazione alla stessa di tutti gli altri ricorrenti avverso il bando del 2011 che si sono rivolti alla Consulta. L'emendamento serve a ripristinare giustizia prima che si pronunci la Consulta nella prossima primavera. Qualsiasi altra soluzione adottata dalla maggioranza rischia di aumentare il contenzioso e di coinvolgere la responsabilità del Governo stesso. Domenica inizia l'esame nelle Commissioni referenti e martedì proseguirà in aula. Presentati anche emendamenti (10.2 e 10.3) per assicurare l'assunzione semplificata per i 2.900 futuri neo-assunti.
Anief attiva ricorsi al Tar Lazio contro il bando, di prossima pubblicazione, Tfa Sostegno, poiché sono tante le categorie escluse ingiustamente. Il sindacato ricorre per far ammettere i diplomati ITP, i diplomati Conservatorio - Accademia Belle Arti o Accademia Danza, educatori, i Dottori di Ricerca e per l’accesso alla prova scritta per il corso di Specializzazione Sostegno per tutti i docenti che superano la prova preselettiva.
Un emendamento dei relatori al decreto Semplificazioni, invece di riaprire le GaE agli insegnanti abilitati esclusi dalla Buona Scuola e dai concorsi riservati o permettere l'aggiornamento delle stesse graduatorie provinciali, in modo da consentire il cambio di provincia e l'assunzione di quelli già inseriti, prevede un’ulteriore proroga, ipotecando di nuovo migliaia di cattedre deserte per le convocazioni delle immissioni in ruolo del prossimo anno scolastico. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Altro che semplificazione, così si complica e in maniera irreversibile il cancro del precariato nella scuola per l'incapacità della politica di adottare le soluzioni adeguate. Perché non bisogna dimenticare che i docenti abilitati su disciplina e specializzati per il sostegno ci sono, ma rimangono ‘congelati’ nelle graduatorie d’istituto.
D’ora in poi docenti ed educatori vincitori di concorso, per essere assunti in ruolo dovranno garantire una permanenza nella stessa sede di lavoro per almeno cinque anni, oltre che assicurare per lo stesso arco di tempo la permanenza nella stessa tipologia di posto e classe di concorso: a chiederlo, all’interno del maxi-emendamento al decreto Semplificazioni, è la maggioranza di governo. L’obiettivo, si legge nelle motivazioni alla richiesta di modifica, è quello di “incrementare la continuità didattica, a tutto vantaggio degli alunni, che potranno così raggiungere migliori risultati negli apprendimenti”. Duro il commento di Anief: piuttosto che stabilizzare i precari con 36 mesi o assumere i docenti abilitati e gli Ata, trasformare in organico di diritto i posti in deroga di sostegno, in Senato si presentano proposte lesive del diritto alla famiglia e al lavoro senza avere una minima idea di cosa si stia approvando. Già nel 2011 (Legge 106) si decise una norma in tal senso e nel 2013 (Legge 128) ci si rese conto dell’inutilità di questa norma. Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La continuità didattica si ottiene con l’immissione in ruolo dei supplenti, il 40% su posti di sostegno, pari ad un decimo dell’organico complessivo attuale degli insegnanti che operano nella scuola. Ecco perché le GaE vanno riaperte subito, ancora di più perché a settembre il numero di supplenze potrebbe diventare da record.
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al tanto atteso “decreto”: il reddito di cittadinanza è una misura di reinserimento nel mondo del lavoro che serve ad integrare i redditi familiari, un sostegno dunque al reddito che interesserà circa cinque milioni di persone. Per informazioni, contatta la sede Cedan più vicina a te e visita il nostro sito.
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