Anief: istituti costretti alla gestione creativa, ringraziamo governi e sindacati.
È sempre più disatteso l’articolo 2 dell’O.M. 92/2007, introdotto dall’ex ministro Giuseppe Fioroni: secondo un sondaggio nazionale su 3mila studenti, nel 37% dei casi le lezioni di recupero non sono organizzate dagli istituti, solo il 18% dei ragazzi sostiene che nella sua scuola esiste la possibilità di frequentarli per tutte le materie e non di rado si delegano ai "primi della classe". Uno studente su tre costretto alle lezioni private. La situazione è sempre più critica: le scuole vantano centinaia di migliaia di euro di finanziamenti mai arrivati. Nell’anno in corso, dei 1.480 milioni di euro che il Miur ha destinato al Miglioramento dell’offerta formativa, utili anche a far svolgere attività di recupero debiti formativi e di integrazione degli alunni, sono arrivati appena 642mila euro da suddividere per oltre 8.400 scuole.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): quello che sta succedendo è anche figlio del contratto collettivo nazionale, sottoscritto il 13 marzo 2013 con l’avallo dei sindacati rappresentativi, che in cambio della salvaguardia di quegli scatti di anzianità, di cui il personale avrebbe avuto comunque diritto, hanno dato l’assenso al ‘saccheggio’ dell’unica indennità annuale utile a finanziare pure i corsi di recupero. Anziché andare ad eliminare i veri sprechi dello Stato, si è pensato di sacrificare il servizio. La vicenda dei corsi di recupero assegnati da sempre più scuole a ex docenti, ora in pensione, fa parte dello stesso comune denominatore.