La parte normativa del Contratto collettivo nazionale del comparto Istruzione e Ricerca potrebbe essere ad una svolta: domani, alle ore 10,30, l’Aran ha convocato confederazioni e organizzazioni sindacali, per la prosecuzione dalla trattativa riguardante il triennio 2019/2021. Il confronto proseguirà nelle giornate a seguire del 25 e 26 gennaio: le parti si sono dette d’accordo nell’esaminare articolo per articolo del contratto oggi in vigore da rinnovare, soprattutto perché vi sono norme che hanno ormai 50 anni e che non possono più essere adatte alla scuola dell’autonomia e del Pnrr.
Si prospettano per il 2023 grandissime opportunità per chi vuol diventare insegnante, più esattamente docente di sostegno. A breve sarà pubblicato il nuovo decreto che disciplina il TFA. Negli anni precedenti sono aumentate le diagnosi di Bes e Dsa e l’esigenza di docenti specializzati è sempre crescente.
“Alla luce della giurisprudenza eurounitaria richiamata, va disapplicato l’art. 1 L. 107/2015 (i D.P.C.M. del 23 settembre 2015 e del 28 novembre 2016, applicativi di tal disposizione, sono stati nelle more della decisione della CGUE annullati dal Consiglio di Stato con l’ordinanza sopra citata) nella parte in cui non riconosce l’usufruibilità della “Carta Elettronica del docente” anche dal personale docente assunto con contratto a tempo determinato”: lo sostiene il tribunale del lavoro di Pistoia che il 19 gennaio si è così espresso sul diritto di una docente che ha sottoscritto sei supplenze annuali senza ricevere un euro per la formazione, assolvendo così all’aggiornamento professionale, pure durante la pandemia da Covid, a proprie spese: con la sentenza, si è stabilito il diritto dell’insegnante ad fruire “del beneficio economico di euro 500,00 annui, tramite la “Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici dal 2016/2017 al 2021/22”.
Sta assumendo dimensioni impressionanti la quantità posti di sostegno in deroga, le cattedre sulle quali non è possibile stipulare contratti a tempo indeterminato: gli ultimi dati ufficiali ci dicono che superano ormai la metà dell'organico utilizzato. Sono ben 111.048 i supplenti su posti di sostegno chiamati durante l'anno scolastico 2022/2023 per coprire i 316 mila alunni con disabilità, al netto delle ore aggiuntive disposte dai giudici sui ricorsi promossi gratuitamente anche dai legali Anief nella campagna ‘Non un’ora di meno’, a fronte di 102.950 docenti di ruolo. Ammontano a 83.306 le supplenze al 30 giugno su cattedra oraria, 13.522 gli spezzoni orari e 14.220 le supplenze al 31 agosto, andate vacanti durante le ultime immissioni in ruolo (111.048 i supplenti censiti). Mentre la dotazione organica autorizzata per i ruoli di sostegno corrisponde a 117.170 unità, di cui 6.446 su potenziamento, al netto delle 14.220 immissioni in ruolo andate vacanti (102.950 i posti assegnati in ruolo).
La nostra struttura copre tutte le regioni italiane.
Siamo presenti in tutte le province.