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Trova spazio anche nel primo partito di maggioranza l’emendamento Anief al Decreto Milleproroghe 2021 per la proroga dei contratti COVID (insegnanti e personale ATA) fino al 30 giugno prossimo: la proposta del giovane sindacato viene raccolta dal M5S che, a firma dell’on. Virginia Villani, ha presentato una richiesta di slittamento della scadenza dei contratti analoga a quella del giovane sindacato. Anief ricorda infatti che ha chiesto in tempi non sospetti di modificare la scadenza dei contratti dei docenti e Ata cosiddetti Covid con uno specifico emendamento al D.L. 31 dicembre 2020 n. 183, fatto pervenire ai deputati della I e della V Commissione della Camera (Affari Costituzionali e Bilancio e Tesoro), che stanno esaminando congiuntamente l’Atto n. 2845: si tratta dell’estensione al 30 giugno dei contratti dell’organico Covid o anche al 31 agosto laddove i posti siano vacanti.

Secondo Marcello Pacifico, “sia i docenti, pure di sostegno, che il personale amministrativo, che operano su posti liberi anche aggiuntivi, devono essere necessariamente considerati su cattedre e posti vacanti e disponibili, quindi non si comprende il motivo della risoluzione anticipata del contratto. Tutti gli esperti di Covid19 ci dicono che dovremo convivere a lungo con il coronavirus, quindi la prossima estate l’emergenza e le attività di prevenzione saranno ancora in essere: per quale motivo questi lavoratori devono essere licenziati in anticipo?”.
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Il sindacato fa notare che nel 2020 lo Stato ha immesso in ruolo 20mila collaboratori scolastici delle cooperative in possesso al massimo della licenza media. Perché ora si chiede un titolo di studio superiore? Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega a Italia Stampa i motivi che inducono il sindacato ad “aprire un ricorso su questo fronte: quando non si viene tutelati dall’amministrazione”, purtroppo non c’è altra strada che quella di tutelarsi attraverso i ricorsi al giudice. In questo modo gli aspiranti Ata potranno garantirsi di essere inseriti nelle graduatorie, anche per la prima volta, “e affrontare questa sfida nuova per tentare di diventare collaboratore scolastico della scuola italiana. Chiunque vuole tentare questo percorso non deve fare altro che consultare il sito internet dell’Anief, aderire a questa nuova vertenza con i legali convenzionati con l’Anief per ottenere così il diritto di essere inseriti come amministrativo negli istituti scolastici”.
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Per molti supplenti Covid, docenti e Ata, non ci sono buone nuove sulle difficoltà di pagamento. Dopo la denuncia dell’Anief, a gennaio erano state inviata a tutte le scuole delle circolari operative con la quale, oltre alle indicazioni tecniche, si stabilivano le date, con tanto di orari-soglia, entro le quali le segreterie scolastiche avrebbero autorizzato i ratei contrattuali. Per molti docenti e Ata precari, però, il pagamento dello stipendio non è mai arrivato. Nemmeno della prima mensilità. E parliamo pure di insegnanti e Ata in servizio dallo scorso autunno. Anche la prevista emissione ordinaria del 25 gennaio non è stata risolutiva per tutti: a questo punto, la speranza è che, siccome l’accredito dello stipendio ha effetti pratici entro una decina di giorni, la procedura sia ancora in via di definizione. Ma c’è dell’altro: tutti i supplenti Covid, come quelli temporanei, continuano a subire il taglio dell’importo, a causa del mancato riconoscimento della retribuzione professionale docenti e del compenso individuale accessorio al personale Ata, pari rispettivamente a una riduzione mensile di ben 174,50 e 64,50 euro.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i ritardi stipendiali e la cancellazione illegittima delle voci accessorie in busta paga sono condizioni non più accettabili. Ancora di più perché parliamo di docenti e personale Ata assunti in alto numero a centinaia di chilometri dalla loro dimora: dunque, si tratta di lavoratori che devono affrontare spese vive e anticipare costi per affitti, bollette e viaggi vari. È inaccettabile che siano abbandonati al loro destino. Ancora di più perché lo stipendio non è una concessione, ma un diritto che segue a determinati doveri professionali. Per Anief l’attesa è finita: è giunta l’ora della procedura di diffida e messa in mora”. Chiunque abbia necessità di procedere in questo senso può rivolgersi ad una delle sedi territoriali Anief.
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ANIEF SU ANSA - "EUROPA DICE SÌ ASSUNZIONE SUPPLENTI. SVOLTA PER GLI INSEGNANTI CON OLTRE 36 MESI DI SERVIZIO
(ANSA) - PALERMO, 29 GEN - I precari della scuola italiana con 36 mesi di servizio devono essere assunti. Per la seconda volta, nel giro di sei anni, l'Europa dà ragione al sindacato Anief, che da anni porta avanti la battaglia per la stabilizzazione del personale scolastico. E' stato accolto, lo scorso luglio 2020, da parte del Comitato europeo dei diritti sociali, il reclamo collettivo presentato dal sindacato, che ha sede a Palermo, al Consiglio d'Europa contro lo Stato italiano per violazione dell'articolo 1, paragrafo 2, della Carta sociale europea, poiché la situazione di precarietà viola il diritto del personale dell'istruzione pubblica. Il primo reclamo era stato accolto nel novembre 2014 con la ormai nota "sentenza Mascolo", che dava il diritto di assunzione ai precari con 36 mesi di anzianità. I dettagli sono stati illustrati nel pomeriggio nel corso di una videoconferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente nazionale di Anief Marcello Pacifico e gli avvocati Vicenzo De Michele, del foro di Foggia, Sergio Galleano, del foro di Milano, Walter Miceli e Fabio Ganci del foro di Palermo che hanno assistito il sindacato in sede europea. Se il governo italiano non si adeguerà a quanto ribadito dall'Europa si rischia un procedura d'infrazione. "Abbiamo 200mila precari insegnanti della scuola italiana, con più di 36 mesi di servizio, che non riescono ad entrare nei ruoli dello Stato - spiega il presidente di Anief Marcello Pacifico - perché hanno subito un abuso dei contratti a termine e perché non vengono inseriti nelle vecchie graduatorie ad esaurimento che il Parlamento ha riaperto per ben due volte su richiesta dell'Anief fino al 2012 ed anche perché l'attuale concorso straordinario, ancora una volta, non li mette tutti in quella graduatoria diversa che li potrebbe portare nei ruoli come sempre ci hanno detto la Cassazione e la Corte Costituzionale". A rivendicare il diritto all'assunzione a tempo indeterminato sono gli insegnanti inseriti nelle graduatorie d'istituto, quelli di prima fascia abilitati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento, quelli di seconda fascia abilitati non inseriti nelle graduatorie ad esaurimento e quelli di terza fascia non abilitati, che possono dimostrare di avere svolto 36 mesi di servizio. (ANSA).
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