Anief rilancia il ricorso al Tar Lazio per ottenere l'inserimento nella seconda fascia delle Gps dei diplomati Itp che conseguiranno il titolo entro il 20 luglio 2022.
Possibile ricorrere fino al 31 maggio. Si specifica che per aderire al ricorso non bisogna essere in possesso dei 24 cfu.
Il Ministro dell'Istruzione - Patrizio Bianchi - presente presso la Sala Zuccari-Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica. È intervenuto anche Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief
La restituzione per i periodi di supplenze non considerati in pieno nella ricostruzione di carriera riguarda tutti gli insegnanti con un periodo di precariato, ma anche il personale Ata: a dare questa interpretazione è stato il giudice del lavoro del tribunale di Pistoia, che ad un assistente amministrativo a partire dal 2009 per circa otto anni e mezzo è stato supplente, prima di sottoscrivere il contratto di immissione in ruolo. Dopo avere appreso della parziale considerazione del periodo di precariato, l’assistente ha presentato ricorso attraverso i legali che operano per Anief, chiedendo “l’integrale ed immediata valutazione del servizio preruolo ai fini della ricostruzione della carriera e, dunque, ai fini della collocazione nei corrispondenti scaglioni stipendiali”: il giudice ha accolto la richiesta assegnando circa 2.200 euro di indennizzo più interessi, più la collocazione nella fascia stipendiale superiore più vantaggiosa poiché comporta il passaggio ad uno stipendio più alto.
La pronuncia su un ricorso promosso dai legali di Anief dopo che nel mese scorso il Tribunale di Torino e il Consiglio di Stato si sono espressi già favorevolmente per i precari. Anief ha annunciato da tempo ricorsi per 5 mila ricorrenti ma sono in 200 mila che possono richiedere fino a 2.500 euro di bonus per gli ultimi cinque anni, mezzo miliardo per le casse dello Stato. Le adesioni sono ancora aperte al seguente link. Per il sindacato guidato da Marcello Pacifico ora la nuova frontiera è la retribuzione della formazione in orario di servizio non garantita in Italia e riconosciuta in Europa. La sentenza arriva proprio quanto il Governo ha deciso di ridurre il fondo nella riforma PNRR della carta docenti per finanziaria il modello di formazione incentivata in discussione in Parlamento.
Sul Decreto Legge n. 36, collegato al Pnrr che cambia assunzioni e formazione dei docenti è giunto il tempo delle decisioni: scaduti in queste ore i termini per la presentazione di ordini del giorno ed emendamenti alle commissioni riunite 1ª (Affari Costituzionali) e 7ª (Istruzione pubblica, beni culturali) del Senato, a cui è stato assegnato l’esame del testo prima dell’approdo in Aula. Sulle decisioni dei senatori avranno il loro peso le indicazioni pervenute anche dalle audizioni e degli interventi da parte dei rappresentanti del Governo, come quella di ieri del ministro Patrizio Bianchi.