“Nella Scuola si insegna l’importanza del rispetto delle leggi, a partire dalla Costituzione. Peccato che i diritti fondamentali di discenti e docenti continuano ad essere sistematicamente aggirati, perché lo Stato non assolve ai suoi doveri di garantire l’istruzione dal primo giorno di scuola, i docenti e il personale in cattedra, il più possibile vicino ai propri affetti. Venendo meno tutto questo, si producono danni ingenti. È ora di agire per dire basta a questa contraddizione”: è il commento di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla giornata celebrativa nazionale del 2 giugno, nata per ricordare la nascita della Repubblica Italiana, coincisa con il 2 giugno del 1946, giorno del referendum istituzionale.
Alla straordinarietà del Covid si deve rispondere con provvedimenti forti. Anche nella scuola. Lo ricorda il sindacato Anief che ha chiesto, attraverso una serie di emendamenti al decreto Sostegni-bis, una serie di modifiche per evitare che a settembre il sistema scolastico si ritrovi a convivere con l’ennesimo record di supplenze e di cattedre scoperte. A proposito del reperimento del personale utile a garantire l’offerta formativa, il sindacato chiede di ripristinare la call veloce, il doppio canale in modo permanente, prevedere l’assunzione automatica dopo 36 mesi di servizio, la conferma nei ruoli di chi è stato assunto con riserva, modifiche alle prove disciplinari dell’anno di prova, aggiornamento annuale delle GaE, come già avvenuto in due occasioni.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la Camera ha l’occasione giusta per approvare delle modifiche indispensabili e da attuare in vista del nuovo anno scolastico. In caso contrario, se lo scorso anno andarono perse oltre 60mila cattedre destinate alle immissioni in ruolo, stavolta, il prossimo settembre, ci ritroveremo a stabilire il tristissimo record di 100mila cattedre non assegnate. Approvando le nostre proposte di modifica del decreto Sostegni-bis, andando così ad agire sulle modalità di scelta e di accesso alle candidature, tutto questo si potrebbe evitare. Ma bisogna farlo ora, scrollandosi da dosso le solite titubanze”.
Cancellare la parte del decreto Sostegni-bis che impone l’obbligo di svolgimento di almeno tre anni di servizio a tutti i candidati abilitati o specializzati nel sostegno agli alunni disabili collocati nella prima fascia Gps, ma anche prevedere la stabilizzazione dei precari inseriti nella seconda fascia. Perché il problema dell’alta mole di precariato nelle scuole non si risolve di certo assumendo non più di 18mila precari della prima fascia, come indicato nella Relazione Tecnica dello stesso decreto. Le osservazioni sono più volte riprese in diversi punti dei 57 emendamenti Anief allo ddl fatti pervenire in queste ore alla V commissione Bilancio della Camera dei deputati. Il giovane sindacato chiede quindi di procedere con l’assunzione a tempo indeterminato di coloro che sono collocati nella seconda fascia Gps, prevedendo per loro uno specifico “percorso abilitante e di specializzazione” da definire “con decreto del ministro dell’Istruzione di concerto con il ministero dell’Università e della ricerca”. La stessa stampa specializzata oggi dice che una soluzione del genere non sarebbe altro che “una versione 3.0 del doppio canale di reclutamento, sistema di assunzioni previsto dalla legge 417 del 1989 e nasce da un decreto voluto dall’allora Ministro dell’Istruzione Sergio Mattarella. Sistema poi cancellato ma che oggi, viene considerato il metodo più efficace per far fronte alla stabilizzazione dei precari. Ma prima c’è da modificare il testo del Dl sostegni bis in Parlamento”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, chiede ai deputati di “prendere in seria considerazione le proposte emendative, perché rispondono in modo efficace al problema della supplentite. È sempre più urgente il doppio canale di reclutamento riservato, da una parte ai vincitori dei concorsi ordinari e dall’altra ai docenti abilitati e specializzati su sostegno inseriti nelle GaE oggi. La riduzione sensibile di assunzioni deriva proprio da questa scellerata scelta che, assieme alla mancata trasformazione dell’organico fatto a quello di diritto, ha prodotto un numero inaudito di non adesioni alle immissioni in ruolo programmate dal Mef, come lo scorso anno, quando ne sono sfumate in media tre su quattro, con il record delle 220mila supplenze annuali dell’anno in corso. Nel frattempo i concorsi ordinari riservati e straordinari hanno mostrato tutti i loro limiti. Adesso diventa necessaria una risposta, altrimenti il danno alla didattica, agli studenti e alla scuola tutta è garantito”.
Molte richieste di modifica del decreto, presentate oggi, riguardano il tema del reclutamento del personale docente, amministrativo, educativo, di religione cattolica e del personale all’estero, ma anche la semplificazione degli attuali concorsi ordinari, la stabilizzazione di tutto il personale precario insieme a proposte sui vincoli relativi alla mobilità e all’assegnazione provvisoria e al concorso per dirigenti scolastici. Indicazioni risolutive vengono proposte anche per i facenti funzione Dsga, per il riconoscimento del rischio biologico, per l’ampliamento degli spazi nelle scuole, per il mantenimento del calendario per il nuovo anno scolastico e per la conferma dei ruoli per i neo-assunti con riserva. È possibile approfondire le proposte inviate alle V Commissione Bilancio: cliccare qui.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, chiede ai deputati di “prendere in considerazione le proposte emendative, perché hanno l’unico scopo di dare risposte puntuali a problemi annosi della scuola italiana, che con il Covid sono diventati ancora più complessi. Assunzioni da graduatorie e da concorsi vanno celermente semplificati, non certo pensando a scorciatoie o sanatorio, ma producendo quel normale epilogo che porta alla stabilizzazione che in altri Paesi europei è la normalità. Lo stesso buon senso si chiede per rispondere alle tantissime domande motivate di trasferimento di sede, di collocazione su ruolo professionale superiore e di assegnazione di una diaria per i rischi oggettivi che comporta la professione, oltre che di conferma nei ruoli di chi è stato assunto con riserva e ha svolto l’anno di prova. Non si comprende, inoltre, per quale motivo il Cts continua a raccomandare il distanziamento e noi manteniamo classi da 25-30 alunni, in aule oggettivamente inadeguate: ridurre il numero di iscritti per classe e ampliare gli spazi rappresentano la risposta inevitabile a queste necessità, che anche dopo il Covid bisognerà mantenere a regime. Abbiamo chiesto anche, inoltre, di fare attenzione a non stravolgere la tempistica sul calendario di inizio anno, di potenziare i mezzi di trasporto per arrivare a scuola e di salvaguardare tutte le professionalità”.
La proposta di Anief presentata oggi in Parlamento, se condivisa e approvata, premetterà di assumere dalla prima fascia delle graduatorie per le supplenze senza il vincolo di almeno 3 anni di servizio nella sola scuola statale e dalla seconda fascia per il personale non abilitato/specializzato a condizione che superi anche un Pas o Tfa su posti di sostegno loro riservati.
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief, “è la soluzione migliore che si può attuare, senza stravolgere il testo, per rispondere all’Europa sul rispetto delle norme comunitarie, del principio meritocratico previsto dalla costituzione ed evitare il triste record di 100mila cattedre non assegnate ai ruoli il prossimo anno scolastico”.