Proseguono i seminari on line organizzati dal sindacato sulla Legislazione scolastica: si svolgono sulla piattaforma multimediale Teams e si protrarranno fino ad aprile, interessando tutte le province d’Italia. A ogni seminario interviene il presidente nazionale Anief Marcello Pacifico
Tra gli argomenti trattati: reclutamento, organici, mobilità, sicurezza, Ddi e lavoro agile, pensioni, sostegno. Il seminario è rivolto a tutto il personale della scuola e i partecipanti hanno diritto all’esonero dal servizio ai sensi della normativa vigente. Al seguente link è possibile visionare l’intero calendario
Anziché accogliere la richiesta del sindacato di cancellare i vincoli sui trasferimenti e dare risposta all’indignazione del personale coinvolto nel blocco quinquennale, al ministero dell’Istruzione starebbe prendendo corpo la volontà di procedere con il blocco di qualsiasi operazione di mobilità: si tratta, scrive la stampa specialistica, di “una decisione che avrebbe del clamoroso e sarebbe senza precedenti”. Anief respinge in toto questa possibilità. “Rimaniamo in attesa dell’Ordinanza per lo svolgimento della mobilità 2021, consapevoli che anche per via del Covid19 dovrà essere consentito sul 100% dei posti liberi. Qualsiasi ipotesi di stop annuale delle operazioni di mobilità, a cominciare dalla conferma di quello quinquennale per i nuovi immessi in ruolo, sarebbe intollerabile. Continuiamo a pensare che l’unica soluzione per risolvere tanti problemi, anche per il personale ‘ingabbiato’, sia quella di introdurre una deroga come nel 2011, permettendo pure le assegnazioni provvisorie e il ricongiungimento con propri figli minori”.
Invece di stabilizzare le maestre e i maestri con diploma magistrale, siamo arrivati al punto che si mantengono nel novero dei supplenti senza nemmeno corrispondere loro lo stipendio. La denuncia è del segretario nazionale di Sinistra Italiana e vicepresidente della commissione cultura di Montecitorio Nicola Fratoianni, che ha rivolto ai ministri Franco e Bianchi una interrogazione parlamentare in merito alla questione legata a molti diplomati magistrale che, dopo aver avuto il contratto a tempo determinato, non percepiscono da mesi lo stipendio.
“Così non va – tuona Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, l’amministrazione la finisca con questi disservizi sui pagamenti. E provveda, piuttosto, a stabilizzare una volta per tutte chi ha un diploma magistrale e insegna nelle nostre scuole da anni, attraverso un canale riservato per entrare nei ruoli. Siamo convinti di ciò e per questo motivo abbiamo portato avanti la battaglia per l'inserimento in GaE e su questo stiamo lottando ancora una volta in Europa, ancora di più dopo che il Comitato europeo dei diritti sociali ci ha dato pienamente ragione”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, ha affermato che “nell’ultimo decreto ministeriale, il n. 50 del 3 marzo 2021, di aggiornamento della III fascia delle graduatorie per il personale Ata, non si prevede l’inserimento dei candidati con la licenza di scuola media nonostante le recenti norme abbiano consentito il lavoro del personale delle cooperative con questo stesso titolo nei profili di collaboratore scolastico. Questa, a nostro parere, è una grave discriminazione che deve essere sanata insieme anche all’esclusione di chi sta per conseguire, nei prossimi mesi, un diploma di scuola secondaria o qualifica professionale”. Il leader del sindacato ha detto ciò nel corso del seminario sulla legislazione scolastica organizzato per le province di Firenze, Prato, Arezzo, Siena e Grosseto.
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Sembra trovare ascolto la linea chiesta dall’Anief sul ritorno in classe dopo Pasqua accompagnato da un accurato e continuo monitoraggio sullo stato di salute degli studenti: la richiesta del sindacato di attuare un tracciamento continuo degli allievi avrebbe infatti trovato seguito nel piano che starebbero elaborando il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi e il consigliere Agostino Miozzo, già coordinatore del Cts, in vista della riapertura delle scuole. Se il progetto dovesse andare in porto, finanziamenti permettendo, rimarrebbe tuttavia in vita il problema della tutela del personale scolastico. Anief apprezza pertanto l’intenzione di fare i tamponi agli studenti, ma qualora il piano di rientro si dovesse attuare pure nelle zone rossa, allora in quei territori più a rischio i tamponi andrebbero fatti ogni giorno. E non solo.
“Ammesso che si riescano finalmente a monitorare gli alunni – chiede Marcello Pacifico, leader del giovane sindacato –, come si tutelerebbe allo stesso modo il personale, considerando che solo poco più della metà è stato vaccinato e che un docente su tre è potenzialmente ‘fragile’ visto che ha oltre 55 anni di età? La verità è che serve un progetto semestrale, che permetta di avviare il prossimo anno scolastico con aule più grandi e numeri inferiori di alunni per classe. Solo in questo caso, garantendo un distanziamento minimo di un paio di metri tra ogni individuo che vive la scuola, si potrà finalmente rispettare la regola numero uno per non contagiarsi e rispettare le più elementari regole sulla sicurezza. Sul breve periodo, invece, se i tamponi devono diventare la regola in tempo di Covid, è bene ricordare che la priorità rimane la difesa della salute di tutti”.