Anief ha predisposto una richiesta di chiarimento e sollecito a procede per le istituzioni scolastiche inadempienti. Invitiamo i soci che abbiamo prestato servizio in presenza nel mese di marzo 2020 a comunicarci eventuali ritardi nell’assegnazione del bonus in oggetto
Marcello Pacifico è tornato a parlare di sicurezza a scuola e lo ha atto durante il seminario sulla legislazione scolastica di stamani, organizzato per le province di Caltanissetta e Enna. Il leader del sindacato ha ribadito come “per fare ripartire le scuole dopo Pasqua così come il prossimo anno scolastico in presenza anche nelle zone rosse, risulta necessario utilizzare i fondi del Pnrr per rivedere i criteri di formazione delle classi, degli organici e della rete scolastica. Se una classe è di 35 metri quadri non può contenere più di 15 alunni se si vogliono rispettare le norme sul distanziamento sociale. Ogni altra soluzione non farebbe che trasformare le scuole in piccoli focolai, quando invece dobbiamo tutelare il diritto alla salute del personale scolastico ma anche degli studenti e delle loro famiglie”.
La macchina organizzativa per l’avvio del prossimo anno scolastico è partita, ma sul sostegno non si riscontra quel cambio di passo che tanti si attendono per evitare che una cattedra su tre continui a essere assegnata al personale precario. Un’attenta analisi sull’argomento è stata pubblicata in queste ore dalla rivista Tuttoscuola, nella quale si ricorda che all’interno della “recente decretazione dell’organico di diritto del personale scolastico per il 2021-22 sono stati aggiunti 5mila nuovi posti di sostegno, quale quota iniziale di 25mila posti previsti a regime dal 2023/24. Gli incrementi dei posti di organico del sostegno saranno introdotti gradualmente: 5.000 posti appunto dal 2021/22, 11.000 dal 2022/23 e 9.000 posti a decorrere dal 2023/24”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente Anief, “l’incremento di soli 5 mila posti, a fronte di oltre 100 mila cattedre che continueranno andare in deroga al 30 giugno il prossimo anno, è solo un timido segnale, ma nulla di più. Servono azioni concrete, a iniziare dalla cancellazione dell’organico di fatto, per il sostegno come per tutte le discipline. Si provveda poi a specializzare su sostegno tutti i docenti che ne fanno richiesta, considerando che stiamo parlando comunque di personale con abilitazione all’insegnamento che ha coscienza di quello che fa”. Di diritto fondamentale per gli alunni disabili con handicap certificato grave ad avere il proprio insegnante specializzato” ha infine parlato oggi il leader dell’Anief a Italia Stampa.
Si è appena concluso il webinar organizzato dal sindacato Anief “Concorso straordinario, pubblicazione graduatorie: quali tutele per i partecipanti e per gli esclusi?”, tenuto dal presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, e dal legale Anief Walter Miceli. È stato ribadito come chi lavora nella scuola da tanti anni debba ricevere il medesimo trattamento di chi vince un concorso. Marcello Pacifico: “Come sindacato, anche per coloro che non hanno superato la prova scritta, vogliamo impugnare la graduatoria finale. Nel frattempo non ci arrendiamo, abbiamo presentato emendamenti per permettere la loro stabilizzazione. Noi ci batteremo fino a quando lo Stato abuserà di contratti a tempo determinato”. Walter Miceli: “Necessario adottare misure contro la precarietà, che produce un danno esistenziale. La direttiva comunitaria del 1999, che impone di sanzionare gli Stati membri che reiterano i contratti a tempo determinato, è stata ignorata per anni in Italia”
Un avviso pubblico da 700 milioni di euro da assegnare ai Comuni per la messa in sicurezza, la ristrutturazione, la riqualificazione, la riconversione o la costruzione di edifici per asili nido, scuole dell’infanzia e centri polifunzionali per i servizi alla famiglia: a pubblicarlo è stato congiuntamente oggi il ministero dell’Istruzione con quello dell’Interno, in collaborazione con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con il Dipartimento per le politiche della Famiglia. “Potenziare asili nido e servizi per l’infanzia significa non solo dare più opportunità educative alle bambine e ai bambini, riducendo le disuguaglianze sociali e territoriali, ma anche favorire concretamente l’occupazione femminile”, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
Anief apprezza l’intento del dicastero dell’Istruzione che intende coprire un vuoto enorme sulla fascia 0-6 anni, con percentuali di frequenza scolastica molto molto lontane dalle indicazioni minime di Bruxelles: fino a tre anni, infatti, vi sono delle Regioni, soprattutto del Sud, dove la presenza nei nidi è inferiore al 10%. E anche quella nelle scuole dell’infanzia è in pericolosa discesa. Ma a rendere ancora più pesante il quadro della situazione italiana è anche l’alto numero di docenti e Ata non di ruolo: oltre 170 mila insegnanti e 40 mila impiegate, assistenti tecnici, collaboratrici scolastiche e Dsga.
“Queste maestre – dice Marcello Pacifico, presidente Anief – vivono la loro professione con stress, sono vittime di burnout e non hanno nemmeno possibilità di fare carriera, se non tentare il passaggio alla dirigenza scolastica. Se a ciò aggiungiamo che il Cnel ha di recente evidenziato la mancanza di servizi di cura e di assistenza, pubblici e privati, oltre che l’assenza di un welfare familiare reale se non sulle spalle delle imprese lavorative, diventa giocoforza garantire l’emancipazione del sesso femminile e la parità di genere iniziando a garantire ai dipendenti una stabilità. Incrementare, inoltre, il numero di ore di tempo scuola e di strutture per l’accoglienza di bambini fino a 6 anni, senza costi eccessivi per le famiglie, permetterebbe di “liberare”, in prospettiva lavoro, tante donne oggi costrette ad accudire i figli senza alternative. È chiaro che bisogna fare presto e fornire pure possibilità occupazionali maggiori rispetto a quelle attuali, peraltro ancora più modeste a causa dell’emergenza pandemica”.