Si sta concretizzando l’assunzione di 472 docenti precari di religione, a fronte di più di duemila idonei reinseriti nelle graduatorie di merito dell'ultimo concorso del 2004. Il ministero dell’Istruzione ha appena comunicato, con apposita nota, che in Toscana “il contingente dei posti residuato, all’esito delle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2020/2021, comunicate dagli Uffici Scolastici Regionali, pari a n. 23 posti per la scuola secondaria di primo e secondo grado, è riassegnato alla regione”. “Si tratta di numeri risibili – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – poiché purtroppo a causa di una persistente interpretazione “restrittiva” della normativa riguardante la distinzione tra organico di fatto ed organico di diritto, nonostante i posti vacanti e disponibili registrati, il Mef ha autorizzato l’immissione di meno di un quarto di posti”. Prosegue, alla luce di questo, la raccolta di adesioni allo specifico ricorso per ottenere il ruolo attraverso l'ampliamento degli organici preventivati.
Con una doppia nota di chiarimento del capo dipartimento Max Bruschi, il ministero dell’Istruzione interviene sugli insegnanti assunti per rispondere alle esigenze della didattica da attuare nel corso dell’emergenza coronavirus: viene chiarito una volta per tutte che tali docenti rientrano a pieno titolo nell’organico dell’autonomia, non possono essere utilizzati esclusivamente per le supplenze del personale assente, sicuramente non possono essere collocati per fare sostegno agli alunni disabili e in caso di lockdown potranno operare in smart working.
Marcello Pacifico, presidente Anief: “Con queste precisazioni si chiude il cerchio su un organico prezioso ma fino ad oggi considerato a torto di serie B. In pratica, il ministero dell’Istruzione prende atto delle positive modifiche introdotte sull’organico Covid dal Parlamento, su spinta del Governo, attraverso il decreto Agosto, che ha aperto giustamente alla possibilità di fargli svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile in caso di blocco delle lezioni in presenza, di mantenere quindi il contratto in essere in caso di lockdown, e di non essere considerati dei meri supplenti da utilizzare all’occorrenza per supplenze di vario genere, anche su sostegno. A questo punto, sarebbe giusto che il ministero compia l’ultimo sforzo, chiedendo al Mef di considerare i 60 mila docenti-Covid come organico aggiuntivo permanente, collocandolo all’interno del contingente dell’organico di diritto”.
Il diritto alla monetizzazione delle ferie non fruite anche dopo il 2013 per il personale della scuola che ha svolto attività lavorativa con contratti a termine con scadenza al 30 giugno di ogni anno è stato nuovamente riconosciuto in tribunale grazie alla vincente azione legale del sindacato Anief. Stavolta la vittoria Anief arriva dai tribunali di Patti (ME) e Verbania dove gli Avvocati Anief ottengono altre due sentenze che condannano il Ministero dell'Istruzione per la mancata corresponsione dell'equivalente economico delle ferie maturate e non godute da altrettanti precari della scuola. Marcello Pacifico: “Il nostro sindacato si impegnerà a battersi anche ai tavoli delle trattative per ottenere finalmente giustizia per i lavoratori precari non solo per quanto riguarda le ferie, ma anche per il diritto ai permessi retribuiti, alle progressioni di carriera e per tutte le altre prerogative loro negate”. Aperte le adesioni allo specifico ricorso Anief.
Ci sono disposizioni che interessano da vicino la scuola nel DPCM firmato nella notte dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dal ministro della Salute Roberto Speranza contenente le nuove misure per il contrasto al contagio da Covid19: oltre al divieto di assembramenti, con multe “salate” per coloro che quindi stazionano anche davanti alle scuole, studenti e genitori compresi, il provvedimento governativo ha imposto il diniego ai viaggi d’istruzione, come pure alla didattica a distanza in tutti i gradi scolastici e l’apertura alle riunioni collegiali in presenza.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, queste restrizioni sono la naturale quanto inevitabile conseguenza a seguito del pericoloso innalzamento dei contagi: tuttavia, per la prevenzione del Covid all’interno degli istituti è anche indispensabile riprendere il protocollo sulla sicurezza per la ripresa a settembre, sottoscritto lo scorso 6 agosto pure dall’Anief. Proprio in quel documento, al punto B, c’era scritto nero su bianco che il ministero dell’Istruzione si sarebbe impegnato a convocare periodicamente il Tavolo nazionale permanente e che, in base al punto D, ciò si sarebbe dovuto verificare con cadenza almeno mensile. Questo non è avvenuto e, alla luce dei pericoli maggiorati dell’ultimo periodo, chiediamo al ministero di viale Trastevere di allestire con urgenza una riunione con tutte le parti interessate. Nel frattempo esortiamo tutte le istituzioni interessate, in particolare il Comitato tecnico scientifico e il ministero dei trasporti, ad intervenire con disposizioni straordinarie e immediate per evitare che gli studenti raggiungano le scuole o tornino a casa dalle stesse su mezzi pubblici stracolmi di persone, dove evidentemente i rischi di contrarre il Covid diventano altissimi”.
CCNL 2016/18 -