La pubblicazione dei dati dei contagi nelle scuole del Piemonte ha evidenziato che il personale docente e Ata della scuola corre un rischio fino a quattro volte maggiore della popolazione generale di contrarre il virus. L’incidenza è massima tra il personale della scuola all’infanzia, seguono medie e primaria con una probabilità di contagio tra due e tre volte quella degli altri piemontesi. Funziona invece la DaD alle superiori, con un’incidenza inferiore a quella generale.
Marco Giordano (ANIEF Piemonte): "Dati insostenibili, soprattutto se consideriamo che ci avviciniamo ai mesi di gennaio e febbraio, che potrebbero essere i peggiori. Necessario rivedere profondamente i protocolli oppure si dovrà valutare la sospensione delle lezioni in presenza in tutte le scuole".
Tornano i giudizi descrittivi per gli allievi dai 6 agli 11 anni, vanno in archivio le valutazioni in decimi che hanno contrassegnato gli ultimi anni. A stabilirlo è stato il ministero dell’Istruzione con l’Ordinanza 172 del 4 dicembre inviata alle scuole: niente più voti numerici nella valutazione periodica e finale, secondo quanto stabilito dal Decreto Scuola approvato lo scorso mese di giugno. Per l’amministrazione scolastica il ritorno al giudizio descrittivo per ognuna delle materie scolastiche è importante perché permette una valutazione più trasparente ed esaustiva per ogni alunno; il voto numerico non permette di fare una disanima differenziata da studente a studente. Da quest’anno, quindi, i maestri dovranno apporre dei giudizi per descrivere il comportamento, l’educazione, il rispetto dei loro alunni per gli altri. Le scuole avranno due anni di tempo per portare a regime le indicazioni contenute nelle Linee Guida.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “ben vengano i giudizi descrittivi, poiché aiutano molto nella valutazione delle attitudini e specificità dell’alunno, mettendo in risalto le sue predisposizioni. Ci aspettiamo anche, a questo punto, che si dia seguito a un piano di formazione sia dei docenti della scuola primaria sia dei dirigenti scolastici a capo degli istituti comprensivi, quindi chiamati a predisporre le deliberazioni collegiali necessarie e provvedere all’aggiornamento del Ptof dell’istituto da loro diretto. In questo senso c’è un impegno dell’amministrazione ed è bene che si realizzi subito”.
Il sindacato commenta la notizia secondo la quale il ministero dell’Istruzione avrebbe un piano pronto: scuola aperta sino a luglio e lezioni anche di sabato. Anief non è d’accordo, poiché la didattica a distanza, portata avanti con molto impegno in questi mesi, sia da parte dei docenti che degli studenti, è lezione a tutti gli effetti.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato una breve intervista alla stampa specializzata Orizzonte Scuola e ha affermato che sarebbe come “rinnegare il lavoro fatto a distanza. O si interrompono le lezioni in presenza o a distanza oppure ogni altra soluzione renderebbe vano il grande lavoro portato avanti da migliaia di insegnanti. Non stiamo giocando ma stiamo cercando di garantire il diritto allo studio pur nei limiti di lezioni non in presenza”.
A proposito del rientro in classe il 7 gennaio 2021, il presidente del giovane sindacato ha dichiarato che si può realizzare soltanto se vengono aumentati classi e plessi e incrementati organici, così da poter garantire un’apertura in sicurezza. Sarebbe indispensabile anche un accordo tra enti che gestiscono i trasporti e dirigenti scolastici sull’orario dell’apertura della scuola e scaglionamento per evitare assembramenti pure per la presenza di lavoratori.
L’assegnazione prevista dalla bozza di riparto dei fondi che l’Italia si appresta a presentare a Bruxelles prende corpo dopo gli incontri avvenuti nei passati mesi agli Stati Generali, dove il presidente nazionale Anief aveva chiesto di destinare almeno 17 miliardi al settore istruzione e ricerca. I miliardi sarebbero tre in più rispetto alla richiesta iniziale, da spendere entro il 2026 e da impegnare per il 70% entro il 2022 e il restante 30% nel 2023. Nel secondo semestre del 2021 potranno essere utilizzate le risorse fino al 10% come anticipo. Secondo Marcello Pacifico, leader dell’Anief, rimane “prioritaria la riforma del reclutamento, la formazione, il digitale, la lotta alla dispersione scolastica e universitaria, la diminuzione dei Next, l'incremento della ricerca, il collegamento scuola-impresa, il miglioramento degli apprendimenti, il rapporto alunni-personale in base agli standard comunitari”.