Arriva dal Tribunale del Lavoro di Messina una nuova, soddisfacente, vittoria ottenuta dall'Anief che annulla il CCNI sulla mobilità nella parte in cui non attribuisce ai lavoratori la precedenza per assistenza al genitore disabile nei movimenti interprovinciali. Marcello Pacifico (Anief): “Diritto alla tutela e assistenza delle persone con disabilità non può essere compresso e i lavoratori che assistono il genitore disabile hanno diritto al trasferimento con precedenza anche e soprattutto fuori provincia”.
Eppure si tratta di un fattore importante per l’equità, specialmente nella scuola primaria: il dato emerge da un’analisi di Eurydice, la quale ha rivelato che una spesa pubblica per studente più elevata può ridurre le differenze di rendimento tra studenti delle scuole primarie con risultati scarsi e buoni. Allo stesso tempo, vi sono differenze significative in tutta Europa nel livello di finanziamento pubblico per studente, che vanno da 1.940 (Romania) a 13.430 (Lussemburgo) standard di potere d’acquisto (SPA) e riflettono in parte le differenze di dimensione dell’economia dei rispettivi paesi.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “i fondi del Recovery Fund, che la stessa Unione europea assegnerà all’Italia, dovranno servire anche a elevare gli investimenti per gli alunni. E le linee guida generali presentate dal Governo fanno ben sperare. La scuola deve infatti rappresentare l’architrave del progetto che il nostro Paese si appresta a presentare a Bruxelles a gennaio. Essere scivolati al di sotto della media UE è tutto ‘merito’ dei tagli profondi attuati verso Scuola e Università negli ultimi tre lustri, con svariati miliardi risparmiati prima con il dimensionamento targato Tremonti-Gelmini e poi con la spending review applicata alla PA, conoscenza compresa.
Permettere al docente di sostegno di svolgere la lezione nel domicilio dell’alunno è una facoltà: non può essere imposto. Lo specifica il sindacato Anief, dopo che dalla scorsa estate tale possibilità è stata prevista dalla legge attraverso il Decreto Scuola: un emendamento, che ha prodotto l’articolo 7 quater, introdotto in Senato in fase di conversione del testo, prevede infatti che “fino al termine dell’anno scolastico 2020/2021” l'assistenza domiciliare da parte dei docenti di sostegno si possa venire a determinare “qualora le famiglie ne facciano richiesta e ricorrano condizioni di contesto idonee”. Ciò detto, nell’attuale contesto didattico, contrassegnato da una didattica in presenza o alternata (con parte degli alunni a casa), l’allievo disabile deve sempre e comunque essere tutelato garantendogli la presenza in classe: anche in presenza di eventuale didattica digitale integrata, quindi a distanza, è importante che l’alunno disabile mantenga un filo diretto con i compagni e i docenti di disciplina (seppure virtuale) partecipando attivamente alle lezioni on line.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “L’uscita del docente di sostegno dall’aula scolastica non è un’operazione di facile realizzazione e va sempre ben ponderata, poiché si tratta di insegnanti assegnati alla classe e non al singolo alunno disabile. Lo spostamento a casa dell’alunno farebbe venire meno quell’l’azione didattico-pedagogica tesa sempre a favorire l’inclusione. Anche qualora si venisse a determinare un secondo lockdown, lo spostamento del docente di sostegno nel domicilio dell’alunno con disabilità dovrebbe comunque considerare questi aspetti inerenti alla formazione. Oltre che prevedere il consenso di tutte le parti. Ovviamente, a partire dallo stesso insegnante di sostegno”.
Anche il Tribunale del Lavoro di Venezia dà piena ragione alle tesi Anief e applica il previgente gradone stipendiale 3-8 anni anche ai docenti immessi in ruolo dopo il 2011 con almeno un anno di servizio a termine precedente al 2011. Marcello Pacifico (Anief): “I tribunali ci continuano a dare ragione e confermano che clausola di salvaguardia prevista nel contratto economico del 2011 deve essere applicata anche a chi ha prestato servizio da precario prima del 2011 così come ai precari deve essere sempre riconosciuto il diritto alle progressioni di carriera anche durante il precariato. Ci batteremo per eliminare dai contratti ogni tipo di discriminazione nei confronti dei lavoratori a termine”. Anief ricorda a tutti i propri iscritti che è ancora possibile aderire allo specifico ricorso.
L’operazione sarà finanziata con 1,2 miliardi previsti dalla prossima Legge di Bilancio. Considerando la mole di posti vacanti e disponibili, “sul sostegno sarebbe bene aprire il Tfa specializzante a tutti gli insegnanti che abbiano la volontà e il desiderio di acquisire un titolo che per lo Stato italiano è una necessità: l’anno scolastico è iniziato ancora una volta con pochi insegnanti specializzati” e da specializzare. Così si è espresso Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in una intervista ad Italia Stampa, commentando l’entità di spesa che il Governo si accinge a investire con la legge economica di fine anno per supportare i settori della Conoscenza pubblica, Università compresa. Senza questa operazione, la stabilizzazione dei docenti che svolgono didattica speciale rivolta agli alunni con disabilità rischierebbe di trasformarsi in un flop, analogo a quello di inizio anno scolastico, quando su 85 mila assunzioni già finanziate dal Mef ne sono state completate nemmeno 30 mila. Il sindacato ricorda che al termine del V Tfa sostegno che si sta avviando si specializzeranno un numero di docenti utili a coprire solo un quarto dei cattedre vacanti e disponibili, peraltro con sensibile squilibrio nell’assegnazione dei posti da parte degli atenei che stanno svolgendo le selezioni per l’acceso ai corsi.