Il sindacato chiede con urgenza al ministero dell’istruzione l’emanazione di un decreto che preveda l’assunzione in ruolo dei docenti di religione cattolica per scorrimento, inseriti nelle precedenti graduatorie concorsuali, effettuando così le immissioni in ruolo entro il primo settembre prossimo e sanando una situazione che da troppo tempo va avanti e che è diventata oramai insostenibile
Marcello Pacifico (Anief): “Lavoriamo al fine di tutelare finalmente i diritti dei docenti di Religione Cattolica che, come i tanti lavoratori precari, docenti e ATA, da anni sono impegnati con professionalità a dare piena attuazione al diritto all'istruzione dei nostri figli”
A Montecitorio via libera in Commissione Cultura alla richiesta prevista dal Decreto Legge di garantire la riapertura degli istituti con alunni e personale in presenza in sicurezza: alta attenzione anche agli studenti con maggiore difficoltà e al sistema 0-6 anni, al bisogno di reclutare i ricercatori nelle università ed enti di ricerca e di favorire l'Afam. Nelle stesse ore, arriva il voto positivo alla risoluzione della maggioranza che ha tra i promotori il ministro della Salute: in vista della ripartenza del Paese, la scuola avrà massima priorità.
Marcello Pacifico (Anief): “A questi auspici devono corrispondere i fatti. Come l’approvazione degli emendamenti da noi segnalati su organici, classi, plessi, reclutamento del personale. I primi segnali di emendamenti dichiarati inammissibili vanno però nel segno contrario e questo non va bene”.
Il ministro dell’istruzione, Lucia Azzolina, ha firmato il decreto ‘Call veloce’ per assumere i docenti precari in regione diversa rispetto a quella dove sono inseriti nelle graduatorie. Secondo il sindacato è un provvedimento atteso e adesso serve un intervento legislativo che riveda i blocchi nei trasferimenti e permetta il rientro nella propria provincia di provenienza. Inoltre, sui posti residuali dalle prossime quasi 80 mila immissioni in ruolo bisogna reclutare nei ruoli dalle graduatorie di istituto. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha affermato che “soltanto così si potrà dire di combattere efficacemente contro la supplentite dopo la riapertura delle stesse e il loro aggiornamento in liste provinciali”
Il sindacato, martedì 16 giugno 2020, dalle ore 15 alle ore 17, organizza un webinar. Registrati per partecipare
Il giudice ha dichiarato l’illegittimità del licenziamento di una maestra diplomata magistrale, disposto dopo sentenza negativa, ordinandone la reintegrazione nel posto di lavoro e condannando il ministero dell’Istruzione al risarcimento danni. Questo significa che sui maestri con diploma magistrale non è affatto scritta la parola fine: l’Anief lo ha sempre sostenuto, anche e soprattutto dopo i pareri in contraddizione del Consiglio di Stato. Il parere di Pavia, tra l’altro, si somma a quello recente del Consiglio di Stato che, con l'Ordinanza n. 3237/2020, ha ritenuto meritevoli di approfondimento nel merito le questioni processuali poste con il ricorso patrocinato dagli avvocati Walter Miceli e Nicola Zampieri contro la sentenza TAR dello scorso anno sul diritto all'inserimento in GaE dei docenti con diploma magistrale abilitante. L'udienza di merito è stata fissata al prossimo 12 novembre.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Siamo sempre più convinti, alla luce anche delle tante pronunce favorevoli dei tribunali, l’ultima delle quali a Pavia, che questi docenti vadano collocati nel ruolo che meritano, quindi a tempo indeterminato: non è possibile perdere la loro lunga esperienza professionale, ancora di più oggi che c’è un altissimo numero di cattedre vacanti. La politica deve prendersi le sue responsabilità, andando prima di tutto a sanare la situazione dei diplomati magistrale assunti in ruolo ‘con riserva’, che hanno superato l’anno di prova o che sono in procinto di svolgerlo. Per vincere questa battaglia siamo convinti anche che serva infatti un impianto normativo ad hoc: per questo abbiamo presentato emendamenti al Decreto Scuola e in questi giorni a quello Rilancio”.