Si parla tanto di contrasto delle classi pollaio, anche con il supporto delle ultime norme approvate col decreto Milleproroghe. A tutt’oggi, però, non ci sono disposizioni che riducono il numero di alunni per classe: il ministero dell’Istruzione, infatti, si appresta a chiedere alle scuole di allestire nuove prime classi con gli stessi parametri dell’anno passato: fino a 29 alunni nella scuola dell’infanzia, 27 allievi alla primaria e 30 alle medie. Potrebbero fare eccezione le superiori, per le quali è stato approvato un emendamento che introduce il “tetto” di 23 studenti: solo che potrà riguardare un ristretto numero di casi.
Anief torna a ribadire che per la formazione delle classi occorre superare la logica delle soglie numeriche minime e massime: “Approfittando anche del calo demografico – spiega il suo presidente nazionale, Marcello Pacifico -, mai come in questo momento occorre puntare alla formazione di organici differenziati, da determinare in funzione delle esigenze del territorio, della dislocazione delle sedi scolastiche, della rete di collegamento delle istituzioni, a partire da quelle collocate nelle piccole isole o nelle comunità montane, dell’ubicazione in località a rischio, ad alto tasso di dispersione scolastica e migratorio, oltre che in zone economicamente depresse”.