Colpa del ministro dell’istruzione Marco Bussetti che non ha voluto attivare i passaggi verticali dopo nove anni per accedere dal profilo B a quello D né i corsi di formazione per quelli selezionati nel 2010. Avrebbe potuto anche fare un corso riservato per i tanti reggenti facenti funzione come chiesto da Anief, ma non ci ha ascoltato. E ore le scuole piomberanno nel caos.
Il giovane sindacato chiede fin da adesso una soluzione politica immediata bipartisan al nuovo esecutivo che si formerà dopo le dimissioni del Governo Conte e dei suoi ministri. Basta un articolo in sei commi per prevedere l'adeguamento dell'organico di fatto in organico di diritto specie su posti di sostegno, l'estensione del doppio canale di reclutamento a graduatorie d'istituto provinciali, l'assunzione degli idonei dei concorsi ordinari e straordinari in tutto il territorio nazionale, la stabilizzazione di tutto il persone Ata, educativo inclusi gli assistenti alla comunicazione, la conferma nei ruoli del personale docente assunto con riserva dopo il superamento dell'anno di prova, un corso abilitante per tutto il personale sprovvisto di abilitazione. Ogni altra soluzione pensata, salvo intese, è morta con il tradimento del contratto voluto dalla ex maggioranza giallo-verde da parte della Lega.
La delusione per il leader di Anief è ancora più grande se si pensa al curriculum vitae del Ministro dell’istruzione Marco Bussetti: diplomato Isef, ex provveditore, neo dirigente scolastico. Alcuna riforma significativa e tanta propaganda inutile piuttosto che scelte coraggiose, ma soprattutto mancanza di ascolto.
Il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, è stato intervistato dalla rivista specializzata Orizzonte Scuola su varie tematiche. Il leader del giovane sindacato, diventato rappresentativo in seguito alle elezioni del 2018, è molto determinato e per la prima volta siederà al tavolo delle trattative per il nuovo contratto dei lavoratori della scuola. Tra i temi trattati la questione del personale Ata
Pubblicata la tabella delle assegnazione dei vincitori alle regioni. Gli idonei hanno superato test preselettivi, prova scritta e colloquio finale, ma si sono collocati dopo il posto 2.910; se sei un idoneo, ricorri con Anief. Marcello Pacifico (Anief): Entro due anni gli attuali presidi che andranno in pensione dovrebbero essere circa mille. Senza considerare le uscite anticipate con ‘Quota 100’. Pensare di potere fare a meno degli idonei sarebbe un gravissimo errore, che incentiverebbe il contenzioso e il ricorso alle reggenze che negli ultimi anni hanno tenuto banco con tutti i problemi che comportano