La conferma giunge del territorio: nonostante gli annunci durante il primo anno di governo, come confermato dalla recente revisione della riforma sul sostegno realizzata dalla Buona Scuola e approvata dalla (ex) maggioranza giallo-verde, ancora una volta almeno due posti su cinque saranno assegnati in deroga all'organico di diritto di poco superiore alle 100 mila unità, a fronte di 300 mila alunni con disabilità certificata. E in caso di gravità, le famiglie dovranno ricorrere in tribunale con Anief per veder riconosciuto il supplente in base a quanto richiesto dal PEI. Marcello Pacifico, presidente nazionale: a settembre su richiesta di genitori e insegnanti lo studio legale del sindacato impegnerà tutte le determinazioni degli uffici scolastici regionali e chiederà al Tar il commissariamento di quelli che non hanno adempiuto a ottemperare alle effettive esigenze
Saltata la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Potrebbe slittare di un anno la legge sulla nuova educazione civica: il testo -il ddl 1264 approvato in Senato in via definitiva ad inizio mese - doveva infatti essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro venerdì 16 agosto. “Di conseguenza – sostiene Tuttoscuola - la sua entrata in vigore, trascorsi i rituali 15 giorni, sfora il mese entrando in vigore nei primi giorni di settembre, nel nuovo anno scolastico”. Un pericolo che si aggiunge alle tante incongruenze che hanno accompagnato l’introduzione della disciplina inglobata in altre, che non a caso Anief ha da tempo definito ‘random a costo zero’. A chi sarà ridotto l'orario per arrivare alle 33 ore annue? Chi la insegnerà? Quali programmi, non essendo ancora una materia? Si aspetta una risposta del Miur, ma difficilmente i collegi docenti potranno decidere a settembre.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, è sarcastico: Stiamo assistendo all’approvazione di una norma che sembra avere effetti più mediatici che sostanziali. Avere tolto delle ore d’insegnamento per fare spazio all’educazione civica è stato il primo errore. Poi, si è deciso di lasciare ai collegi la responsabilità di decidere a chi affidare le 33 ore di lezione annue: cosa accadrà nei tanti prevedibili casi in cui nell’organico dell’autonomia non vi sono docenti che hanno competenze per insegnare la materia che, soprattutto nella secondaria, non può essere di certo improvvisata? Anche la possibilità di ‘spalmare’ l’insegnamento a più docenti appare superficiale. Come ancora nulla si sa sulla formazione da attuare. Adesso arriva il possibile slittamento di 12 mesi: peggio di così, non si poteva fare.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha rilasciato una dichiarazione ai microfoni di Italia Stampa a proposito del personale Ata. Per quanto concerne la questione stipendiale, bisogna ricordare che gli stipendi sono fermi ai profili funzionali degli anni ‘70. Occorre aumentarli di livello e aggiornarli, anche alla luce dei nuovi titoli di accesso e delle nuove mansioni richieste
La Ragioneria dello Stato certifica la sconfitta della scuola pubblica. Insegnanti e Ata tra i meno pagati dei dipendenti pubblici e quasi il doppio il tasso di precarietà. A niente sono servite le politiche sul reclutamento attraverso concorsi straordinari degli ultimi anni, né risolverà niente l'accordo coi sindacati di aprile che, peraltro, potrebbe non vedere mai la luce vista la crisi di Governo. E la Commissione Ue si prepara a multare l'Italia sull'abuso dei contratti a termine. Per il presidente Anief, Marcello Pacifico, è la prova del fallimento delle politiche scolastiche degli ultimi Governi.
Basta un programma in sette punti per cominciare a rispondere a questa emergenza: 1) sbloccare i soldi destinati alla scuola dalla legge 133/2008 per aumenti di almeno 200 euro mensili e immediati; 2) assumere su tutti i posti vacanti anche di Quota 100 e in organico di diritto o in deroga su sostegno; 3) salvaguardare i ruoli a qualunque titolo già assegnati, in caso di superamento dell'anno di prova; 4) stabilizzare tutti gli idonei dei concorsi ordinari e straordinari e i precari con 36 mesi, i docenti dalle graduatorie di istituto e gli Ata, educatori, assistenti alla comunicazione al pari dei lavoratori delle cooperative; 5) favorire una mobilità ordinaria, annuale con passaggi di ruolo e passaggi verticali; 6) garantire la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo sancita dalla giurisprudenza; 7) avviare concorsi ordinari regolari con graduatorie nazionali.
È ancora una volta della scuola il primato dei compensi annuali più magri della pubblica amministrazione. Con l’aggravante che tra i lavoratori della scuola la percentuale di personale supplente è quasi doppia al 10% medio del comparto pubblico.
Marcello Pacifico (Anief): Diventa sempre più indispensabile attuare una svolta nel settore della scuola, dove, però, si continua a tagliare viste anche le riduzioni progressive di spesa pubblica previste nell’ultimo Def. Non ci aspettavamo molto dal vago accordo del 24 aprile scorso, una vera farsa all’italiana, siglato a Palazzo Chigi tra il capo del Governo e gli illusi sindacati maggiori che, dopo avere esultato per i promessi aumenti a tre cifree il ritorno dei concorsi riservati, sono tornati a minacciare quello sciopero ritirato prima delle elezioni europee. Come sapevamo che gli aumenti-mancia del 3,48%del Governo Gentiloni più l’indennità di vacanza contrattuale, di poco superiore allo 0,5%, introdotta da aprile dalla maggioranza giallo-verde, non avrebbero mosso più di tanti i compensi dimezzati rispetto al resto d’Europa dove si lavora anche meno rispetto all’Italia, né recuperato l'inflazione degli ultimi dieci anni (+14%).
Il personale Ata della scuola continua ad essere trattato come una componente di lavoratori di serie B. Nei giorni scorsi abbiamo assistito alla conferma delle assunzioni limitate, che non coprono nemmeno il turn over, con appena 7.759 immissioni in ruolo autorizzate, a fronte di 30 mila posti in organico complessivi e che vi sia bisogno di 80 mila amministrativi e ausiliari per far funzionare la scuola dell'autonomia visto anche che per questa categoria non è stato mai adottato alcun potenziamento. Ora il Miur fa anche sapere che per le immissioni in ruolo degli assistenti tecnici non potranno essere realizzate nelle scuole in cui vi sono ITP, gli insegnanti tecnico-pratici, in posizione di soprannumerarietà.
Marcello Pacifico (Anief): Siamo all’assurdo, perché si preclude l’immissione in ruolo di una professionalità specifica, quale è quella dell’assistente tecnico addetto ai laboratori degli istituti scolastici, con la presenza di un’altra categoria. Gli Insegnanti tecnico-pratici, infatti, hanno dei compiti relativi al campo della docenza e non a quello dell’assistenza tecnica dei laboratori in cui operano. A meno che non si voglia demansionare il loro ruolo: allora lo si dica, lo si scriva anche nel contratto e lo si proponga ai sindacati. Siccome questo non è avvenuto, la copertura dei posti vacanti dei tecnici con gli Itp appare del tutto illegittima. Anief è pronta a raccogliere le adesioni dei docenti tecnico-pratici utilizzati come tecnici e degli assistenti non immessi in ruolo su posti vacanti su determinate scuole per la presenza di Itp soprannumerari.