La novità è contenuta nelle disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017 sugli studenti con disabilità approvate in via definitiva dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi con il cosiddetto decreto Inclusione. Il Progetto Individuale costituisce uno degli strumenti per realizzare la piena integrazione delle persone con disabilità nell’ambito della vita familiare e sociale, nonché nei percorsi dell’istruzione scolastica o professionale e del lavoro: è redatto dal competente Ente locale d’intesa con la competente Azienda sanitaria locale sulla base del Profilo di funzionamento; inoltre, va realizzato su richiesta e con la collaborazione dei genitori o di chi ne esercita la responsabilità; le prestazioni, i servizi e le misure, in esso previste, sono definite anche con la partecipazione di un rappresentante dell’istituzione scolastica interessata. Intanto, però, quasi la metà delle cattedre di sostegno vanno a supplenza e nell’80% dei casi vengono affidate a supplenti nemmeno specializzati, con il paradosso che invece quelli specializzati e formati non vengono assunti.
Marcello Pacifico (Anief): La decisione di introdurre un piano didattico plasmato sulle singole caratteristiche dell’alunno, in base al tipo di disabilità e di contesto, va considerato un passo in avanti. Tuttavia, si continua ad aggirare il problema numero uno, che impedisce di attuare per tantissimi studenti con disabilità un’azione formativa realmente efficace ai fini del loro apprendimento: quello della mancata presenza dal primo giorno di scuola del personale nell’impartire didattica speciale. Con il 40% degli organici dei docenti di sostegno in deroga, qualsiasi tentativo di migliorare l’offerta formativa, anche se mirata, è destinato a fallire in partenza.