Le ultime stime sono terrificanti, ma in linea con quanto preventivato dall’Anief. Gli attuali trentenni andranno in pensione sempre dopo, perché nel frattempo la speranza di vita si allungherà ancora: potrebbero rischiare di uscire addirittura a 76 anni e 4 mesi. Con un assegno molto più basso di quello che acquisirono i loro padri con 10-15 anni di età in meno. Ancora una volta, la scuola rappresenta il comparto più penalizzato: quest’anno -40% di pensionamenti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): tutto ha avuto inizio dal tradimento del patto generazionale, nel 2001, quando i neo assunti, a seguito d’uno scellerato accordo sindacale, si sono visti improvvisamente decurtare quasi un terzo delle vecchie liquidazioni nel passaggio da TFA al TFR, dove però, non opera la trattenuta illegittima del 2,5%. Poi sono arrivate le riforme pensionistiche, sino all’ultima che obbligherà a lavorare una vita per avere meno dell’assegno sociale. Chi, a queste condizioni, parla di macelleria sociale non esagera.