In attesa della decisione della Corte costituzionale rimessa dal giudice del lavoro di Siena. Anief si costituirà in giudizio per i propri ricorrenti ad adiuvandum dopo aver affiancato con i propri legali tutto il personale che ha richiesto al giudice delle pensioni di essere collocato in quiescenza. La norma è ancora più ingiusta dopo che la spending review, per evitare nuovi esodati, ha previsto il pensionamento coatto dei sovrannumerari. Vuoi la nostra assistenza? Scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Finalmente, anche alcuni giudici della Corte dei Conti dopo un primo indirizzo negativo sembrano aprire alle tesi dei ricorrenti del sospetto di incostituzionalità della legge che ha provocato il calo drastico delle richiesti di pensionamento anche nella scuola, dove il burnout è particolarmente elevato.
La sospensione del giudizio in attesa della pronuncia della Consulta è stata promossa nei ricorsi avviati con il patrocinio gratuito dell’Anief dai legali Tiziana Sponga e Michele Ursini per alcuni docenti che avevano richiesto l’anno scorso di essere collocati in pensione avendo maturato il requisito della cosiddetta “quota 96” il 1° settembre 2011, nell’intraprendere l’ultimo anno di servizio prima dell’approvazione della riforma Fornero (art. 24, L. 214/2011).
La decisione appare tanto più giusta visto che questa condizione obbligherebbe lo stesso personale ad andare in pensione se collocati in esubero per il prossimo anno scolastico ai sensi dell’art. 14, c. 20bis della legge 135/2012.
A seguito delle risposte pervenute da alcune amministrazioni, Anief ha inviato il 21.01.2013 formale diffida al Miur per lo sblocco del sistema Web Polis – Istanze on line. Pertanto, il personale della scuola interessato deve inviare - entro i termini di scadenza o l’eventuale proroga - il nuovo modello aggiornato, sostitutivo di quello cartaceo precedentemente spedito, che riceverà il 22 gennaio.
Considerato che si è prospettato come rilievo anche l’assenza della prova dell’impossibilità della compilazione della domanda telematica, oltre ad altre osservazioni, Anief - prima della scadenza della presentazione delle domande e ai fini dei successivi ricorsi patrocinati gratuitamente alla Corte dei conti - ha deciso di inviare una diffida circostanziata al Miur. Pertanto, i precedenti modelli Anief di domanda cartacea già inviati in data antecedente al 22.01.2013 devono essere sostituiti con i nuovi modelli che recano, peraltro, anche la nota sulla diffida.
Tutto il personale della scuola interessato deve inviare tra il 22 e il 25 gennaio o negli eventuali giorni di proroga il modello sostitutivo con la nota di accompagnamento dell’annullamento di quello precedente. Chi ha ricevuto il precedente modello, riceverà il nuovo a partire dal 22 gennaio. Chi si è recato presso gli sportelli territoriali, deve compilare la scheda dati e inviarla per e-mail come allegato a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ricevere il nuovo modello da spedire.
Anief riprende ancora una volta la sua crociata per garantire la parità di trattamento tra il personale della scuola e il restante del pubblico impiego, in materia di pensionamento con i vecchi requisiti maturati entro il 31 dicembre 2011. Anche per l’anno 2013, infatti, l’amministrazione scolastica e l’INPS continuano a ignorare il diritto al pensionamento del personale che il 1° settembre 2011 aveva iniziato l’ultimo anno di servizio maturando l’aspettativa per la pensione prima dell’approvazione della riforma Fornero.
A ciò si aggiunge una nuova palese discriminazione, nata dalla discrezionalità del Miur sul collocamento a riposo dello stesso personale a cui ha negato la domanda di pensionamento, se sovrannumerario e non utilizzato per l’anno 2013-2014, come previsto dall’art. 14 comma 20-bis, della legge 135/12.
Per Anief, la circolare MIUR n. 98 del 20 dicembre 2012 prot. n. AOODGPER 9733 avente per oggetto “D.M. n 97 del 20 dicembre 2012” è illegittima nella parte in cui vieta al personale della quota 96 il diritto ad andare in pensione. Pertanto, vista l’impossibilità di compilare on-line la domanda stessa, Anief mette a disposizione di tutti i suoi iscritti un modello sostitutivo cartaceo da inviare per posta raccomandata. Successivamente invierà le istruzioni operative per ricorrere gratuitamente alla Corte dei conti del Lazio, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 6641 del 21.12.2012.
Si ricorda che per aderire al ricorso, il personale del comparto scuola deve comunque inviare la domanda di pensionamento all’amministrazione e all’ente previdenziale, per raccomandata A/R o brevi manu con ricevuta di consegna, avendo cura di conservare tutta la documentazione.
Per ricevere il modello sostitutivo cartaceo, bisogna compilare la scheda dati e inviarla per e-mail come allegato a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Il personale quota 96 che ha già presentato domanda entro il 31 marzo 2012, anche qualora abbia presentato un ricorso al giudice del lavoro o al Tar con altri sindacati o legali, non deve rifare quest’anno la domanda di pensionamento. La domanda presentata l’anno scorso, infatti, è sufficiente per dimostrare il petitum nel ricorso. Se non è tra i ricorrenti che hanno già inviato il ricorso alle Corte dei conti competente per regione patrocinato gratuitamente dai legali Anief durante il 2012, allora può chiedere di avere lo stesso patrocinio gratuito per riassumere/presentare il ricorso alla Corte dei conti del Lazio, inviando la scheda dati a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Si ricorda che è possibile iscriversi all’Anief, compilando e spedendo il modello di delega sindacale per raccomandata all’Anief, Corso P. Pisani n. 254 - Palermo.
Per ulteriori informazioni, anche in merito alla compilazione della domanda per tutti gli interessati, dal 14 gennaio sarà possibile contattare la segreteria nazionale (Tel. 091 6598362 - Fax 091 6455845 – e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) oppure rivolgersi allo sportello territoriale Anief più vicino.
“20-bis. Il personale docente di cui al comma 17, alinea, che per l'anno scolastico 2013-2014 non sia proficuamente utilizzabile a seguito dell'espletamento delle operazioni ai sensi del medesimo comma 17, lettere a), b) e c), puo' essere collocato in quiescenza dal 1 settembre 2013 nel caso in cui maturi i requisiti per l'accesso al trattamento pensionistico entro il 31 agosto 2012 in base alla disciplina vigente prima dell'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214. Ai fini della liquidazione del trattamento di fine rapporto comunque denominato si applicano le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 11, lettera a), numeri 1) e 2), del presente decreto”.
Pensionamenti – Sui 3.500 quota 96 rimasti “intrappolati”, Anief si appella al Parlamento: dare seguito alla proposta di legge n. 5103, approvata ieri dal “Comitato dei Nove”, permetterebbe ai dipendenti della scuola coinvolti di ottenere giustizia e all’amministrazione di liberarsi di un enorme contenzioso.
Anief chiede pubblicamente al Parlamento di applicare la clausola sulla riforma delle pensioni, inserita nella proposta di legge n. 5103, primo firmatario l’on. Cesare Damiano (Pd), che nel modificare la normativa vigente Fornero-Monti in materia di requisiti pensionistici, renderebbe giustizia al personale della scuola rimasto “intrappolato” anche per diversi anni a seguito delle novità troppo estensive introdotte dalla nuova legge.
Ieri la clausola auspicata, contenuta nell’art. 1 della proposta di legge n. 5103, “Modifiche all'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214”, è stata approvata dal “Comitato dei Nove”, a cui il Parlamento ha dato incarico di dare un primo giudizio agli emendamenti.
È bene tornare a ribadire che non si tratta di alcuna concessione, poiché la modifica permetterebbe ai circa 3.500 dipendenti della scuola che al termine del passato anno scolastico hanno raggiunto “Quota 96” (sommando età anagrafica e anni di contributi previdenziali), di poter semplicemente esercitare un loro diritto: la scuola, infatti, ha da sempre costituito un’eccezione nel panorama del comparto pubblico, spostando al 31 agosto dell’anno successivo le scadenze che per gli altri settori statali sono fissate al 31 dicembre.
“Se l’emendamento dovesse finalmente trovare accoglimento – commenta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief – è chiaro che i docenti coinvolti si vedrebbero riconosciuto un loro sacrosanto diritto al pensionamento. Non bisogna dimenticare, a tal proposito, che tutti i più autorevoli studi sugli insegnanti concordano nel dire che si tratta di una professione altamente logorante e ad alto rischio burnout. E che quindi non si può mandare un docente in pensione in tarda età, soprattutto cambiando le regole in corsa”.
Anief ritiene, inoltre, che l’approvazione dell’emendamento Damiano sarebbe portatrice di almeno un altro vantaggio: “contemporaneamente all’approvazione della deroga, adottata per coloro che raggiungono la fatidica quota 96 al 31 dicembre 2012, verrebbe anche meno – sottolinea il presidente - il contenzioso di centinaia di ricorrenti, patrocinato dal nostro sindacato e presentato alla Corte dei Conti. Liberando l’amministrazione statale di un carico non indifferente”.
Il giudice del lavoro Roma declina la giurisdizione. Aveva ragione il sindacato e non il Tar. Esente il contributo unificato e ogni spesa legale per la nuova riassunzione. Inviate ai propri assistiti la copia del ricorso con le istruzioni operative per la notifica. Garantita l’assistenza per tutto l’iter istruttorio in ogni regione. Possibile sempre richiedere il modello a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. se iscritto.
Il giudice del lavoro di Roma ha dichiarato il proprio difetto di giurisdizione come aveva preannunciato ampiamente l’Anief nei giorni scorsi, considerato che la competenza esclusiva sull’impugnativa del rigetto delle domande di pensionamento è per regio decreto del giudice contabile.
Il precedente positivo ottenuto da un ricorrente dal giudice del lavoro di Oristano - anche se può essere rigettato a fino mese per il solo difetto giurisdizione – ci conforta sul fumus e sul periculum in mora. Anief ha sempre considerata come vigente la normativa speciale applicata al personale della scuola sulla quiescenza. Se così non fosse, lo stesso giudice DOVREBBE dare o chiedere una lettura costituzionalmente orientata della norma che apparirebbe irragionevole nel discriminare lavoratori che non si trovano nelle stesse condizioni in quanto hanno iniziato il servizio in momenti diversi (1 settembre, 1 gennaio).
Come promesso, ad ogni modo, per avviare il ricorso alla Corte dei Conti, il sindacato ha messo a punto le istruzioni operative che sono in corso d’invio, nella giornata odierna, a chiunque ha richiesto nei giorni scorsi di riassumere il ricorso del Tar Lazio o di avviare il contenzioso al giudice del lavoro. Non è prevista in questa fase cautelare alcuna spesa giudiziale per contributo unificato o per la gestione legale che rimane a carico del sindacato. Anief ha chiarito ai propri ricorrenti interessati che seguirà ogni passo della vicenda giudiziale fornendo pronta assistenza.
Chi non ha ancora aderito e vuole intraprendere ricorso supportato dal sindacato Anief può ancora farlo inviando una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. così da tentare di ottenere l’accoglimento della domanda prima dell’inizio delle lezioni.