Sentenza record a favore di un’insegnante precaria per il recupero della Carta del docente per più anni di supplenze svolte: ad emetterla è stato il Tribunale ordinario di Vicenza - prima sezione civile, settore delle controversie di lavoro e di previdenza – ha assegnato alla docente che ha presentato ricorso con Anief ben 4 mila euro partendo dal fatto che l’Unione europea “vieta la discriminazione dei lavoratori a tempo determinato, ed in particolare dall’art. 4 Direttiva 1999/70/CE, le cui prescrizioni sono, come noto, da tempo considerate direttamente applicabili nel nostro ordinamento”. Inoltre, il giudice del Tribunale veneto ha fatto osservare che la Corte di Giustizia europea ha di recente ribadito come “l’indennità in questione”, il bonus annuale di 500 euro per l’aggiornamento, “sia finalizzata alla formazione continua dei docenti, la quale è obbligatoria tanto per il personale a tempo indeterminato quanto per quello impiegato a tempo determinato presso il Ministero, e di valorizzarne le competenze professionali”, posto anche “che le mansioni svolte dal docente a termine sono, evidentemente, del tutto identiche a quelle del docente di ruolo”. Il giudice ha quindi citato una lunga serie di sentenze e norme favorevoli ai precari e concluso Eche la soglia minima per l’effettiva comparabilità tra docenti a termine e docenti di ruolo possa essere individuata dalla durata di almeno 5 mesi (150 giorni)”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, accoglie con soddisfazione l’esito della sentenza record di Vicenza: “Noi abbiamo sempre sostenuto che la card del docente è un diritto dei lavoratori, di ruolo e precari. Adesso che la soglia per l’accesso si è ridotta fino a 150 giorni per anno scolastico non possiamo che ribadire la nostra tesi: negare l’aggiornamento professionale ad un supplente è illegittimo e discriminatorio. A sostenerlo è stata anche la Corte di Giustizia europea, con un’Ordinanza dell’anno scorso, come pure il Consiglio di Stato, attraverso la sentenza n. 1842 del 18.3.2022. Allargare la Carta del docente solo ai supplenti annuali fino al 31 agosto 2024, dunque, non è certo risolutivo: tutti gli esclusi, con almeno 5 mesi di supplenze svolte per anno scolastico, anche per il passato, possono quindi presentare il ricorso con Anief recuperando in questo modo le somme non assegnate”.
LE CONCLUSIONI DELLA SENTENZA DI VICENZA
“Il giudice, definitivamente decidendo, ogni diversa domanda, istanza ed eccezione disattesa o assorbita: condanna il Ministero a costituire in favore di parte ricorrente, con le modalità di cui agli artt. 2, 5, 6 e 8 del DPCM 28 novembre 2016, la Carta elettronica per l'aggiornamento e la formazione del docente delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado di cui all’art. 1, co. 121 l. n. 107/2015, con accredito/assegnazione della somma pari a complessivi 4.000,00 da spendersi non oltre il 24° mese decorrente dalla data di costituzione della carta stessa; condanna parte resistente alla rifusione delle spese di lite in favore della parte ricorrente, che liquida in euro 600,00 oltre spese generali, iva e cpa, con distrazione della somma in favore del difensore antistatario. Vicenza, 12/10/2023”.
COME FARE RICORSO CON IL SINDACATO
L’organizzazione sindacale Anief continua a proporre i ricorsi per accedere con Anief al bonus docente: l’obiettivo è quello di recuperare 500 euro per ogni supplenza, anche per i contratti fino al 30 giugno, al termine delle lezioni o di durante ancora inferiore. Per maggiori informazioni o per aderire all’impugnativa Anief, in modalità singola o collettiva, basta collegarsi con la pagina internet predisposta dal giovane sindacato.
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