Sulla Carta del docente da dare agli insegnanti supplenti non vi sono più dubbi, anche quando il contratto prevede lezioni per poche ore a settimana. A sostenerlo è il Tribunale di Verona, sezione Lavoro, che ha fatto avere ad una maestra della scuola primaria i 3 mila euro della card negati dallo Stato tra il 2017 ad oggi, poiché - come sostengono Corte di Giustizia UE e Consiglio di Stato - quelle dei docenti di ruolo e dei precari sono “mansioni del tutto equiparabili”. Ma secondo il giudice i 500 euro l’anno per formazione e aggiornamento, vanno dati pure ad “un insegnante che si vede assegnata una materia su orario settimanale inferiore al part time al 50%, e dunque anche di 10 ore od anche di 6 ore settimanali, che però si spinga a coprire la materia di insegnamento sino alla fine dell’anno scolastico ovvero sino al termine delle attività didattiche”, perché “immutata rimane la sua esigenza di formazione, che è assimilabile a quella dei docenti con un maggior monte ore settimanale”.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ricorda che “siamo ormai ad oltre 2 mila sentenze ottenute dall’avvocatura Anief, a fronte di altri ottomila ricorsi in corso di deposito: tutte quelle prodotte, assegnano la Carta del docente ai lavoratori precari, anche al personale educativo, nei casi in cui abbiano sottoscritto e svolto supplenze partire dal 2016. Si può ancora presentare ricorso gratuito in Tribunale per cheidere i 500 euro annuali negati, sia in modalità collettiva che da soli”.
LA SENTENZA DI VERONA
Nella sentenza, il giudice ha scritto che “in particolare, la CGUE ha valorizzato il fatto che dalle norme interne (in particolare l’art. 282 D.lgs n. 297/1994, le previsioni della contrattazione collettiva del comparto scuola, e da ultimo l’art. 63 e l’art. 1 L. n. 107/2015) emerge il principio secondo cui la formazione dei docenti è obbligatoria, permanente e strutturale. Il Consiglio di Stato, con sentenza n. 1842 del 16/3/2022, ha annullato il D.P.C.M. n. 32313 del 25 settembre 2015, e la nota applicativa del M.I.U.R. n. 15219 del 15 ottobre 2015, nonché il D.P.C.M. del 28 novembre 2016 che ha sostituito i precedenti atti generali esecutivi del contributo al finanziamento della formazione in servizio dei docenti, contenuto nel comma 121 della Legge 107 del 2015, nella parte in cui non contemplano i docenti non di ruolo tra i destinatari della Carta del docente. Il Giudice Amministrativo ha censurato negativamente la scelta del Ministero di escludere dal beneficio i docenti a termine ritenendola irragionevole e contraria ai principi di non discriminazione e buon andamento della P.A. (ex artt. 3, 35 e 97 della Costituzione)”.
Per questi motivi, “il Tribunale di Verona in funzione di giudice del lavoro, definitivamente pronunciando, ogni contraria e diversa domanda ed eccezione rigettata 1) In parziale accoglimento del ricorso, dichiara il diritto della parte ricorrente ad usufruire del beneficio economico di € 500 annui tramite Carta Elettronica del docente per l’aggiornamento e la formazione del personale docente, di cui all'art. 1 della Legge n. 107/2015 per gli anni scolastici 2017/2018, 2018/2019, 2019/2020, 2020/2021, 2021/2022 e 2022/2023; 2) Condanna il Ministero convenuto ad erogare alla parte ricorrente la prestazione oggetto di causa, previa emissione della Carta Docente ed accredito della somma indicata sulla Carta Docente; 3) Condanna il Ministero convenuto alla rifusione delle spese di lite sostenute dalla parte ricorrente, liquidate in complessivi € 721,00 per compensi professionali, ed € 49,00 per contributo unificato, oltre al rimborso spese generali al 15%, IVA e CPA con distrazione in favore dei procuratori antistatari”.
NOVITÀ DAL PARLAMENTO?
Qualche giorno fa, il Governo si è impegnato a trovare finanziamenti per sopperire alla grave discriminazione che si sta perpetrando sull’aggiornamento dei docenti precari: nella mozione Boschi, approvata il 26 aprile dall’Aula della Camera, i ministri hanno detto che opereranno per “adottare le iniziative di competenza volte a prevedere nei prossimi provvedimenti legislativi utili: [...] che siano adottate iniziative per assicurare l'erogazione della carta del docente nella misura sufficiente a dare attuazione alle indicazioni della giurisprudenza della Corte di giustizia dell'Unione europea”.
COME RICHIEDERE I 500 EURO DELLA CARTA DEL DOCENTE
Anief mette a disposizione di tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado precari dal 2016 la possibilità di presentare ricorso con gli esperti legali che operano per Anief , al fine di chiedere l’assegnazione dei 500 euro annui prevista dalla Carta del docente: potranno in questo modo recuperare integralmente la somma, fino a 3.500 euro netti. È possibile visionare la video guida, lascheda rilevazione datie la modalità di adesione all’impugnazione per chi non vuole sottostare all’illegittima sottrazione della card ai docenti non di ruolo.
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