Anche quest’anno si sono riscontrate anomalie con l’algoritmo “impazzito” nell’attribuzione degli incarichi di supplenza a tempo determinato. Il meccanismo di assegnazione delle nomine utilizzato, ormai da tre anni, continua a mietere incolpevoli vittime tra le migliaia di precari che ogni anno attendono con trepidazione l’agognato incarico annuale.
Sulla Carta del docente da estendere ai precari, dopo Roma si esprime il Tribunale di Padova. Ma la musica non cambia: anche la prima sezione civile del Tribunale del capoluogo veneto dice sì alla richiesta dei legali Anief a tutela di un insegnante supplente che ha presentato ricorso. La supplente aveva effettuato dei servizi a tempo determinato tra il dicembre 2017 e l’agosto del 2022, prima di essere immessa in ruolo poco più di un anno fa. Il giudice ha quindi accolto la richiesta accertando, si legge nella sentenza, “il diritto della ricorrente al beneficio di cui all’art. 1 comma 121 L. n. 107/2015 per gli anni scolatici 2018-2019, 2019-2020, 2020-21, 2021-2022” e assegnando quindi alla stessa insegnante i 2mila euro che lo Stato gli aveva negato in modo illegittimo.
Nessun tentennamento, nessun dubbio: i Tribunali d’Italia continuano a sostenere con estrema certezza che la Carta dei docenti da 500 euro annui deve essere assegnata pure agli insegnanti precari. E si riduce sempre più la soglia per accedere alla somma utile alla formazione e all’aggiornamento professionale: il Tribunale di Roma – sezione terza lavoro – nell’assegnare a due docenti che hanno fatto ricorso con Anief 1.500 euro e 2.500 euro, rispettivamente per tre e cinque annualità di supplenze, ha quantificato infatti in 150 giorni il minimo per accedere all’emolumento. “Considerato che la Carta è riconosciuta dal DPCM 2016 anche ai docenti di ruolo “part-timers”, i quali, ai sensi dell’art.39, co.4 del CCNL e dell’art.4.1 del OM 55/98, debbono lavorare almeno il 50% del tempo pieno, pari a 5 mesi/ 150 ore annue; il giudicante ritiene di aderire all’orientamento di merito che segna in tale consistenza il limite minimo per fruire del diritto”.
Prosegue all’Aran la discussione relativa alle sequenze contrattuali riferite all’articolo 178 dell’ipotesi di Contratto collettivo nazionale 2019/21, sottoscritta il 14 luglio scorso. Come annunciato, oggi all’Aran si è svolto il primo incontro, con all’ordine del giorno i temi di cui alle lettere e) e g): in apertura di riunione, la parte pubblica ha confermato la sua prima proposta, ritenendo possibile la definizione di una normativa per il Tecnologo a tempo indeterminato universitario all’interno del profilo EP, mentre per i contratti di ricerca ha proposto di limitare il confronto alla sola possibilità di inserire nel CCNL il valore dell’importo del trattamento economico. Anief ha argomentato la contrarietà sia alla ipotesi dell’Aran sui contratti di ricerca, sia al Tecnologo a tempo indeterminato.
Cambiano le ricostruzioni di carriera del personale della scuola, ma siamo sicuri che il vantaggio è per tutti i docenti e Ata? Purtroppo no. A ribadirlo è il sindacato Anief, dopo le novità sopraggiunte con l’approvazione del decreto “Salva-infrazioni” diventato ad agosto legge dello Stato. La nuova norma si adotta a partire dai neo-assunti dal corrente anno scolastico ed è vantaggiosa solo per alcuni: in certi casi, il recupero economico può superare i 25 mila euro persi durante i primi 20 anni di servizio dopo l'immissione in ruolo. Ma per chi ha effetto supplenze più breve, il nuovo calcolo degli anni di effettivo servizio può essere molto penalizzante: ad esempio, per chi ha svolto in un anno poco più di 180 giorni di supplenze, con la nuova norma salta l’equiparazione alla supplenza annuale, aggirando in tal modo la posizione favorevole espressa in tempi non sospetti dalla Corte di Cassazione.
Sulla Carta annuale del docente da 500 euro il legislatore ha fatto confusione, negandola ai precari, ma i giudici hanno le idee chiare: ai supplenti annuali non può essere negata. La pensa in questo modo anche il Tribunale di Trapani che ha accolta il ricorso di un insegnante che ha sottoscritto tre contratti a tempo determinato tra il 2019 e il 2023 e chiedeva, a ragione, i 1.500 euro corrispondenti alle tre annualità. Il giudice ha quindi chiesto “di disapplicare la locuzione “docente di ruolo”, di cui al comma 121 del citato art. 1, e di ritenere che il beneficio spetti a qualsiasi docente, anche non di ruolo”.
Riprenderà a breve la trattativa tra parte pubblica e organizzazioni sindacali rappresentative sulle sequenze contrattuali conseguenti all’ipotesi di Contratto collettivo nazionale 2019/21, per i comparti Istruzione, Università e Ricerca, sottoscritta a maggioranza all’Aran lo scorso 14 luglio e vicina alla firma definitiva: dopo l’avvio del confronto, ad inizio mese, le parti si rincontreranno la prossima settimana, lunedì 18 settembre, sempre a Roma presso l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle pubbliche amministrazioni. L’Aran ha già convocato le organizzazioni sindacali rappresentative già per due altri incontri: il 16 e il 18 ottobre.
Anche questo sono migliaia i docenti immessi in ruolo nella scuola pubblica con un passato di servizio svolto negli istituti paritari: a ricordarlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dopo che il suo sindacato ha fatto sollevare per via giudiziarie il problema della negazione del servizio svolto in quelle scuole prima dell’immissione in ruolo negli istituti statali. La Corte di Giustizia europea, infatti, è stata chiamata ad esprimersi e gli scenari che si prospettano sono davvero interessanti.
Si è appena conclusa al ministero la seconda riunione per la sottoscrizione dell’ipotesi Mof 2023/24 cui ha preso parte la delegazione Anief guidata dal Presidente Marcello Pacifico e composta dal Segretario Generale Daniela Rosano e Alberico Sorrentino responsabile dipartimento DSGA.
Prende il via domani a Roma la trattativa tra parte pubblica e organizzazioni sindacali rappresentative sulle sequenze contrattuali relative all’ipotesi di Contratto collettivo nazionale 2019/21 sottoscritta a maggioranza all’Aran lo scorso 14 luglio e che nelle prossime settimane dovrebbe giungere alla firma definitiva. “Domani prenderà il via una fase di confronto basilare – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – , perché va a definire nei dettagli, rendendolo attuativo, quanto stabilito finora a livello normativo con l’accordo raggiunto a maggioranza a metà luglio”. Tra i sindacati ci sarà anche la delegazione Anief – rappresentata da Stefania La Mantia, Stefano Cavallini, Chiara Cozzetto, Roberto Papi, Stefano Lazzarini, Marco Giordano, Salvatore Fina - che andrà quindi a confrontarsi su moltissimi temi da cui dipende l’organizzazione della scuola italiana.
I docenti di ruolo con un trascorso nelle scuole paritarie possono continuare a sperare: lo dice oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dopo che il suo sindacato è riuscito a sollevare per via giudiziarie il problema della negazione del servizio svolto in quelle scuole prima dell’immissione in ruolo negli istituti statali. Sul caso si esprimerà, infatti, la Corte di Giustizia europea.
“Anche quest’anno quello sul precariato scolastico è un risultato che non dà risposte chiare: non è possibile avere in Italia un precario ogni quattro docenti”: a dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Ai microfoni dell’emittente radiofonica Italia Stampa, il sindacalista ha annunciato che “Anief sta preparando una denuncia da presentare alla Commissione Europea affinché si apra finalmente un nuovo ricorso per l'abuso dei contratti a termine contro l'Italia, dopo oltre 10 anni dal primo”.
Manca pochissimo alla chiusura dalla “finestra” per la presentazione delle domande per partecipare al primo concorso come docenti di educazione motoria nella scuola primaria, come previsto dal D.D.1330 del 4 agosto 2023: in “palio” vi sono 1.740 posti. I vincitori diventeranno insegnanti a tutti gli effetti. Secondo il regolamento non potranno concorrere a questa importante tornata concorsuale i diplomati Isef, ma secondo l’Ufficio legale Anief non se ne comprendono le ragioni poiché si tratta di diplomati che hanno superato un lungo e complesso iter di studi e di esami analogo a quello degli altri partecipanti. Il giovane sindacato ha quindi predisposto un ricorso al Tar del Lazio: i diplomati Isef fino a domani, 6 settembre, hanno la possibilità di chiedere al tribunale regionale l’ammissione con riserva al concorso. Anief, inoltre, ha avviato un form di preadesione gratuita per l’inserimento nelle graduatorie di merito di tutti gli idonei che supereranno le prove del concorso e non dei soli vincitori in base ai contingenti autorizzati, come invece previsto nel bando.
“Sui docenti precari della scuola lo Stato continua a sbagliare: anche quest’anno sono andate perse oltre il 20% delle immissioni in ruolo, con 10mila supplenti costretti a rifiutare posto fisso perché proposto dall’algoritmo lontano dalla loro residenza. Le loro cattedre andranno ad aggiungersi alle 200mila già destinate a supplenza annuale. Sulle mancate accettazioni delle stabilizzazioni pesano tantissimo i vincoli sulla mobilità dei neo-assunti e la mancanza di una specifica indennità di sede”: a dichiararlo è oggi a Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacato ha appreso che si sono fermate a 40.619 le assunzioni a tempo indeterminato a fronte di 50.807 posti autorizzati. Se ai 10.000 posti avanzati si aggiungono le 31.000 cattedre accantonate per le assunzioni del Pnrr, si arriva ad oltre 41.000 ulteriori supplenze annuali con scadenza al 31 agosto 2024.
“Se l’anno scolastico 2023-2024 si apre con oltre 200 mila cattedre, un numero impressionante, pari agli abitanti di una città come Venezia,di cui la metà di sostegno, e decine di migliaia di posti di Ata assegnati ai supplenti è tutta colpa dei governi che hanno precarizzato la scuola non tenendo conto delle stabilizzazioni automatiche dopo 36 mesi indicate dall’Unione europea”: lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief all’indomani della comunicazione ai sindacati da parte del ministero dell’Istruzione e del Merito sui ritardi delle nomine in ruolo e di conseguenza delle assunzioni a tempo determinato.
“Anche quest’anno le immissioni in ruolo dei docenti si realizzeranno in ritardo, ma soprattutto in misura dimezzata rispetto al contingente ufficiale di oltre 50mila posti autorizzati lo scorso mese dal ministero dell’Economia e delle Finanze: tante cattedre, benché vacanti, diventeranno così ulteriori migliaia di supplenze annuali che complessivamente, considerando quelle già esistenti e i posti in organico di fatto, collaboreranno nell’eguagliare o superare l’ignobile record dei 200mila contratti a tempo determinato”. Il commento è di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, che ha in questo modo dire la sua sui ritardi e sulle mancate nomine in ruolo, emersi oggi durante l’incontro dei sindacati rappresentativi con i dirigenti del ministero dell’Istruzione e del Merito.
Il sindacato Anief proroga i termini per aderire al ricorso: Marcello Pacifico, presidente nazionale, ha spiegato come “sono tantissime le adesioni dei triennalisti esclusi dall'accesso al TFA sostegno. Non è quello che diceva la legge: noi l'avevamo fatta cambiare in Parlamento".
Saranno 8mila i collaboratori scolastici e gli Ata assunti in organico aggiuntivo Pnrr da novembre fino a dicembre. Anief lavora per raddoppiare i numeri e affinché il personale possa rimanere in servizio tutto l’anno.
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