Costa caro alla Uil Scuola essersi opposta, assieme agli altri sindacati, alla richiesta dell’Anief per modificare le regole sulla contrattazione sindacale: non avendo firmato la settimana scorsa il rinnovo contrattuale 2019/21 all’Aran, la Uil Scuola adesso rimarrà fuori da tutti i tavoli nazionali, di istituto, aziendali (Università, Enti di Ricerca, AFAM).
La parte economica prodotta dal rinnovo contrattuale non è così trascurabile come sostenuto da qualcuno: anche grazie alla presenza dell’Anief al tavolo di contrattazione, il rinnovo contrattuale 2019/21 sottoscritto in via definitiva la scorsa settimana all’Aran ha prodotto aumenti stipendiali medi mensili di 124 euro per i docenti, di 96 euro per il personale Ata e di 190 euro per i Dsga. Con una parte residuale delle risorse, in aggiunta all’accordo economico del dicembre 2022, che prevede un incremento della Retribuzione professionale dei docenti (in media di 13 euro al mese di Rpd), del Compenso individuale accessorio per gli Ata (6 euro mensili di Cia) e anche dell’indennità dei Direttori dei servizi generali e amministrativi (65 euro mensili per i Dsga) che vanno conteggiati a partire da gennaio 2022. “Complessivamente – scrive Tuttoscuola - l’aumento medio ottenuto con il rinnovo del contratto scuola 2019-2022 è pari a 110 euro mensili. A tutto il personale in servizio nell’anno scolastico 2022/2023 (compresi i supplenti annuali) è corrisposto un emolumento una tantum per l’anno 2023 pari a 63,84 euro per i docenti e 44,11 euro per il personale ATA”.
È inarrestabile il lavoro del sindacato Anief per permettere l’assunzione in ruolo dei precari dalle Graduatorie provinciali per le supplenze. Infatti, se venisse approvata una proposta emendativa presentata dal giovane sindacato Anief al Decreto Milleproroghe, verrebbe consentita la proroga delle assunzioni in ruolo su posti di sostegno da GPS e su posti curricolare da I e II fascia nel sistema del doppio canale di reclutamento.
Gli assunti negli anni precedenti, dopo un certo numero di anni di servizio (16/24 anni secondo grado e tipologia) possono sbloccare un terzo del servizio congelato dopo i primi 4 anni di pre-ruolo (art. 489, dlgs 297/94) con la domanda di riallineamento. Grazie alla sentenza Aniefottenuta in Corte di giustizia europea (Motter) possono recuperare anche i mancati aumenti non riconosciuti in tale periodo.
Negare la Carta del docente ai precari significa compromettere il buon andamento dell’amministrazione pubblica: lo ha ribadito il tribunale del lavoro, stavolta di Treviso, che ha accordato il ricorso di un docente che ha presentato il ricorso, assistito dai legali Anief, perché non ha potuto aggiornarsi professionalmente alla pari dei colleghi di ruolo. Il giudice gli ha dato piena ragione, assegnandogli i 1.000 euro negati dall’amministrazione scolastica, e ricordando quanto espresso dal Consiglio di Stato in merito con la pronuncia 1842/22: “ha affermato che tale sistema collide –anche- con il principio di buon andamento della PA in quanto “è evidente la non conformità ai canoni di buona amministrazione di un sistema che, ponendo un obbligo di formazione a carico di una sola parte del personale docente (e dandogli gli strumenti per ottemperarvi), continua nondimeno a servirsi, per la fornitura del servizio scolastico, anche di un’altra aliquota di personale docente, la quale è tuttavia programmaticamente esclusa dalla formazione e dagli strumenti di ausilio per conseguirla”. Nella sentenza, inoltre, si fa rifermento alla posizione favorevole anche della Corte di Cassazione con sentenza 29961/23 e dell’Ordinanza della Corte di Giustizia europea del 2022.
Il rinnovo contrattuale 2019/21 sottoscritto in via definitiva tre giorni fa all’Aran porterà immediati benefici al personale della scuola, che potrà beneficiarne già dall’anno scolastico in corso. Ad iniziare dai docenti e Ata precari, per i quali arrivano tre giorni di permesso retribuito al 100%, per motivi personali o familiari, per ogni annualità. “Il risultato è molto utile agli insegnanti e al personale Ata, perchè per la prima volta almeno 200 mila lavoratori l’anno, fino ad oggi relegati in condizione effettiva di svantaggiato, possono assentarsi per motivazioni proprie e familiari senza perdere un euro dallo stipendio”.
Dopo il rinnovo contrattuale 2019/21 sottoscritto in via definitiva tre giorni fa all’Aran, con diversi aspetti normativi migliorativi a tutela maggiormente di precari e delle donne, prende il via una nuova stagione sindacalecon numerosi incontri con l’amministrazione già in agenda. Subito, ad esempio, si avvieranno incontri con l’amministrazione scolastica per il CCNL 2016/2019: Contrattazione integrativa nazionale, di istituto e di azienda, e il CCNI 2023/2024 laddove già chiusi per integrazioni e modifiche. È chiaro, spiega Anief, che potranno partecipare soltanto i sindacati firmatari del Ccnl del 18 gennaio 2024 insieme alle RSU elette.
Tra gli emendamenti presentati alle commissioni congiunte Bilancio e Affari Costituzionali della Camera entro venerdì scorso al decreto Milleproroghe, ne figura anche uno di Fratelli d’Italia specifico per la mobilità dei docenti neo-assunti: l’emendamento, di cui Anief è promotore, riguarda il vincolo triennale di permanenza da attuare per legge dopo il periodo di prova e darebbe la possibilità di spostare l’applicazione di questo vincolo dall’anno scolastico in corso al 2024/2025. “La modifica – scrive oggi la stampa di settore - è motivata dalla necessità di garantire un avvio regolare dell’anno scolastico 2024/2025, in attesa della conclusione delle procedure di reclutamento riformate dal DL n. 36/2022. La proposta non influisce sulle disposizioni relative ai docenti di sostegno assunti in via straordinaria, come previsto dal decreto-legge n. 44/2023”.
Sono 1.300 – come riporta anche l’Ansa - gli emendamenti presentati al decreto Milleproroghe. Il 5% su richiesta di #Anief e #UDIR per il personale del comparto e dell'area istruzione e ricerca.
I temi trattati: dal dimensionamento agli organici, dal reclutamento alla mobilità, sono più di 70 gli emendamenti suggeriti dai due giovani sindacati che hanno accolto il favore e l'attenzione dei parlamentari durante l'esame del provvedimento in I e V Commissione della Camera dei Deputati, ora si aspetta di conoscere i testi in attesa dell'esame di ammissibilità e del voto.
Grazie ad Anief, per la prima volta nella storia delle contrattazioni sindacali, un dipartimento di Direttori SGA, Condir, è stato presente in sede di firma, dopo avere partecipato a tutte le fasi della trattiva riguardanti il personale ATA
Il sindacato Anief si considera soddisfatto del rinnovo contrattuale sottoscritto in via definitiva due giorni fa all’Aran perché migliora diversi aspetti normativi e prima di tutto tutela maggiormente i precari e le donne: a dichiararlo è stato oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in un’intervista ad Orizzonte Scuola. “Quando si discuteva se, in base alle risorse, finanziare due o tre giorni di permesso per i precari come il personale di ruolo, noi abbiamo cercato di farli finanziare tutti e tre – dice Pacifico - : questo è l’esempio di come un sindacato lotti per la parità di trattamento sancito dalla normativa europea. L’altro grande tema, che per noi è importantissimo, è l’aumento del congedo dei giorni retribuiti per le donne vittime di violenza”.
Orizzonte scuola Tv ha organizzato una diretta con i rappresentanti dei sindacati firmatari del Ccnl 2019/21. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha preso parte alla trasmissione: tra le tematiche, i Glo che rientrano tra le 40 ore obbligatorie di attività funzionale.
Il giorno dopo la firma del contratto all’Aran per il triennio 2019/21, Orizzonte scuola Tv ha organizzato una diretta con i rappresentanti dei sindacati firmatari. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ha preso parte alla trasmissione e si è espresso circa la questione del precariato. “La nostra è tra le scuole più precarie al mondo: dobbiamo interagire per eliminare il gap rispetto alle altre scuole. La precarietà insiste sul servizio che lo Stato dà ai cittadini. Basta pensare che un posto su due sul sostegno è dato a supplenti, due posti su cinque è dato a supplenti. Il problema è a monte: abbiamo un alto tasso di precarietà, che non si risolve con il contratto”, ha detto Pacifico.
Superata la sentenza della Corte costituzionale del 2016 con la sentenza del giudice europeo del 18 gennaio 2024 sulla causa C-218/22 sollevata dal tribunale di Padova in merito a dubbi sulla violazione del diritto dell’Unione (Direttiva 2003/88/CE, CEDU) sull’obiettivo del contenimento della spesa pubblica e confermata l’interpretazione dei legali Anief sulla retribuzione delle ferie del personale precariato scolastico, peraltro, confermata dalla Corte di Cassazione (ex plurimis nn. 15652/18, 21780/22, 17643/23). L’associazione europea Radamante e il sindacato rappresentativo Anief, pertanto, rinnovano i ricorsi per recuperare quanto spettante per tutto il pubblico impiego
Dai tribunali arriva ormai sempre la stessa risposta: la Carta del docente va data anche agli insegnanti precari. A confermarlo è stato, l’altro ieri, il giudice del lavoro di Treviso nell’accordare i 2.500 chiesti dai legali Anief in difesa di una supplente che “ha prestato servizio alle dipendenze del Ministero quale docente a tempo determinato dall’a.s. 2018/19 all’a.s. 2022/23 sempre con contratti al 31 agosto od al 30 giugno” e che “lavora attualmente con contratto al 30 agosto 2024”. Nella sentenza del Tribunale veneto ha ripreso alcuni passaggi della posizione del Consiglio di Stato (s. 1842), secondo cui “il diritto-dovere di formazione professionale ed aggiornamento grava su tutto il personale docente... dunque non è corretto ritenere… che l’erogazione della carta vada a compensare la maggiore gravosità dello sforzo richiesto ai docenti in ruolo in chiave di aggiornamento e formazione perché un analogo sforzo non può che essere richiesto anche ai docenti non di ruolo a pena, in caso contrario di creare un sistema “a doppio binario” non in grado di assicurare la complessiva qualità dell’insegnamento”.
Oggi, 19 gennaio, è l’ultimo giorno per presentare le proposte di modifica al decreto Milleproroghe, il DL 215 del 30 dicembre 2023: c’è molta attesa per il personale del comparto istruzione e ricerca, che attende miglioramenti al testo. “Servono norme migliorative, altrimenti il prossimo anno scolastico partirà ancora una volta all’insegna della precarietà e della mancanza di personale adeguato”, ha ribadito oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il sindacato ha fatto presentato oltre 20 emendamenti – dalla mobilità agli organici alle immissioni in ruolo - alla prima e quinta Commissione della Camera specifici per il settore scolastico.
Con la busta paga di dicembre 2023, per il personale della scuola si è già esaurita l’assegnazione dell’indennità di vacanza contrattuale prevista per il 2024: l’anticipazione è stata pari a 6,7 volte l’ammontare dell’indennità annuale (come previsto dall’articolo 3 del Decreto-legge 145 del 18 ottobre 2023), pari in media a poco più di 1.000 euro lordi a dipendente (media netta di 576,93), con l’importo che verrà poi riassorbito col rinnovo contrattuale. La somma, però, non è affatto adeguata a quanto previsto dalla legge per tutelare il lavoratore in assenza di rinnovo contrattuale e per questo l’Anief ha prodotto una doppia contestazione, da presentare in sede giudiziaria, a seconda della propria posizione professionale nella scuola.
Milleproroghe presentati più di 20 emendamenti da Anief. Il leader del giovane sindacato ha parlato delle maggiori misure: “certamente abbiamo pensato alla proroga degli organici aggiuntivi, che è un tema fondamentale del Pnrr, quindi a favore del personale Ata con la proroga di tutti i contratti al 30 giugno, a costo dello Stato e non dei fondi del Pnrr”.
Tutti i contratti a termine nella scuola fino al 30 giugno sono utili a farsi assegnare la Carta del docente: lo ha ribadito il Tribunale di Messina, sezione Lavoro, assegnando 2.500 euro ad un insegnante che tra l’anno scolastico 2017/2028 e il 2022/2023 ha stipulato tutti contratti a tempo determinato con scadenza 30 giugno. Il giudice ha reputata corretta la tesi difensiva dei legali Anief ricordando, in particolare, “il recente pronunciamento della Suprema Corte di Cassazione, sez. lav., n. 29961 del 27.10.2023” che ha proprio allargato l’accesso alla Carta del docente a coloro che hanno svolto servizi fino al termine delle lezioni o al 30 giugno per la loro oggettiva continuità annuale di insegnamento.
Organico aggiuntivo PNRR e AGENDA SUD: il sindacato rappresentativo Anief chiede al Ministero di trovare ulteriori risorse per prorogare tutti i contratti in essere fino al termine delle attività didattiche
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