In Italia almeno un docente di sostegno su tre non è specializzato. Eppure si continuano a lasciare fuori dei corsi di specializzazione tanti candidati: adesso il sindacato prende le contromisure e passa ai fatti. I triennalisti esclusi dal TFA VIII ciclo possono ora ricorrere al Tar del Lazio per chiedere l’accesso diretto ai corsi senza passare per la selezione.
L’approvazione del decreto PA bis (Dl 22 giugno 2023, n. 759) e del DPCM sulla formazione degli insegnanti contiene novità importanti per chi ha intenzione di fare il docente nella scuola. Ad illustrarle, in un’intervista a Italia Stampa, è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Si semplificano le procedure di accesso ai corsi futuri abilitanti per diventare insegnanti – dice il sindacalista – e serviranno 60 Cfu. Ci sarà un quiz sulle competenze socio-psico-pedagogico e docimologiche; poi vi sarà un orale sulle competenze disciplinari. Inoltre non ci sarà più un tetto di abilitati: questo vuol dire che anche i precari più di 36 mesi di servizio che hanno partecipato all'ultimo concorso straordinario e che lavorano nel sistema nazionale d’Istruzione potranno partecipare a questi corsi, anche chi lavora nelle paritarie e nei corsi più brevi di 30 Cfu”.
È un risultato importante quello sull’organico aggiuntivo Ata nella scuola, indispensabile per portare in porto i progetti del Pnrr e ottenuto con la versione definitiva del decreto 75 PA bis approvato alla Camera e quindi al Senato alcuni giorni fa sulla spinta degli emendamenti ad hoc del sindacato Anief: la stessa organizzazione sindacale ha stimato che a settembre saranno circa 12 mila le unità di personale Ata ad essere assunte a tempo determinato almeno sino alla fine del 2023.
Il ministero dell’Istruzione e del Merito sta procedendo con l’assunzione in ruolo di decine di migliaia di nuovi insegnanti: non si arriverà, di certo, ad assegnare gli i 50 mila posti autorizzati dal Mef, numero peraltro decisamente inferiore alle esigenze e ai tanti posti vacanti. Anche perché si continua a fare muro contro tanti precari che hanno tutte le carte in regola per essere immesso in ruolo. Almeno la metà dei posti in ruolo saranno assegnati da graduatorie Gae o Gps: in quest’ultimo caso, tra gli esclusi, in modo immotivato, ci sono 15 insegnanti specializzati e abilitati all'estero. Il loro titolo rimane “congelato”, in attesa di verifiche che durano anni. Per questo motivo, Anief, in collaborazione con Radamante, ha avviato la mobilitazione del personale con i titoli conseguiti fuori l’Italia e la presentazione dei ricorsi al Tar del Lazio: l’obiettivo è quello di ottenere il loro inserimento in coda alle graduatorie GPS e tramite la Call veloce, entrambi utili alle stabilizzazioni.
Lo Stato commette un errore quando a fine contratto cancella le ferie e festività soppresse dei precari anche se questi non le hanno mai utilizzate: lo ha ricorso il tribunale ordinario di Firenze, sezione lavoro, rispondendo favorevolmente al ricorso di una docente che tra il 2017 e il 2021 aveva sottoscritto contratti a termine nella scuola pubblica senza vedersi assegnare un euro per i periodi di ferie non fruite. Il giudice gli ha fatto avere 2 mila euro più interessi, quindi ha spiegato perché l’indennità sostitutiva delle ferie non può volatizzarsi: “i docenti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato – si legge nella sentenza - hanno diritto ad ottenere, in deroga alla regola generale, la monetizzazione delle ferie non godute, ma “limitatamente alla differenze tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie” ed è “un onere del datore di lavoro, quindi, assicurarsi che il lavoratore sia messo in condizione di esercitare tale diritto, invitandolo – se necessario formalmente – a farlo”.
Se per i docenti e il personale Ata le immissioni in ruolo scarseggiano, per gli educatori sono vicine allo zero per essendoci quasi 500 posti vacanti: durante l’informativa di oggi dei dirigenti del ministero dell’Istruzione e del Merito alle organizzazioni sindacali sulle bozze di DM sulle immissioni in ruolo per l’anno scolastico 2023/24, è stato comunicato che per quanto riguarda il personale educativo è prevista la stabilizzazione inferiore addirittura alla quota di posti relativa alle effettive cessazioni: ai 58 educatori che dal 1° settembre andranno in pensione, andranno infatti tolti 6 esuberi; quindi si è arrivati a optare per appena 52 stabilizzazioni di personale educativo. Anief non ci sta e chiede il concorso per educatori da effettuare subito. “L’informativa sul personale educativo, immissioni in ruolo a.s. 2023/2024, ci ha fortemente deluso”, dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “perché i contingenti sono ancora vincolati ed è prevista la copertura soltanto di una minima parte dei posti disponibili.
Il ministero dell’Istruzione e del Merito ha confermato in queste ore le 50 mila immissioni in ruolo dei docenti e 10 mila di personale Ata da attuare entro il 2023: secondo il sindacato Anief sono numeri che non tornano, perché la quantità dei precari della scuola continuerà a rimanere altissima e non paragonabile a nessun altro comparto pubblico italiano ed europeo. “L’organizzazione sindacale spiega perché, numeri alla mano, ci troviamo davanti all’ennesima tornata di immissioni in ruolo che non avrà alcuna ripercussione positiva sull’organizzazione del sistema scolastico italiano”.
Anche sul decreto legge Salva Infrazioni c’è il via libera del Parlamento: dopo il sì di Palazzo Madama è arrivato anche l’assenso della Camera, per cui il testo ora è diventato legge. Sono confermate le due principali acquisizioni di nuovi diritti per i lavoratori della scuola: la prima è sulla ricostruzione di carriera, da realizzare su tutto il periodo e senza limitazioni, ma venendo meno la considerazione dell’anno completo dopo 180 giorni di servizio; la seconda riguarda la Carta dei docenti, accessibile ora anche i supplenti annuali ma solo se con termine del contratto datato 31 agosto. Preso atto del piccolo passo avanti compiuto con questi due provvedimenti, Anief – che aveva espresso la sua posizione sul decreto Salva Infrazioni nel corso di una audizione a Palazzo Madama tenuta a fine giugno -ha deciso quale strada intraprendere per tutelare i tanti lavoratori ancora esclusi o addirittura danneggiati.
L’Aula del Senato ha convertito in legge decreto PA bis (Dl 22 giugno 2023, n. 759) che contiene una serie di disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle PA, agricoltura, sport, lavoro. Il testo, grazie agli emendamenti promossi dal sindacato Anief ed in parte approvati a fine luglio alla Camera, contiene anche norme in materia di Scuola. In tutto, Sono otto le modifiche ottenute da Anief sull'accesso e la semplificazione del percorso di formazione iniziale, sui docenti di ruolo fantasma esui docenti precari ingabbiati,nelle scuole statali, paritarie e Iefp e, ancora, dell'ultimo concorso straordinario, sulla trasformazione ad esaurimento delle graduatorie già precedentemente reintegrare con gli idonei dell'ultimo concorso ordinario, sulla riassegnazione di un organico aggiuntivo per il PNRR alle scuole, sulla formazione del personale ATA.
Ancora una sentenza favorevole ad un docente precario che si è visto cancellare le ferie, come pure le festività soppresse, senza averle mai utilizzate: ad emetterla è stato il tribunale del lavoro di Firenze che detto sì alla richiesta di una docente che al termine dell’anno scolastico 2020/2021 aveva terminato il rapporto senza vedersi assegnare il corrispettivo economico derivante dai giorni di ferie e di festività soppresse non utilizzati durante il suo rapporto di lavoro a tempo determinato. Secondo il giudice, “i docenti devono fruire delle ferie nei giorni di sospensione delle lezioni, pur potendone fruire nella restante parte dell’anno scolastico, ma solo nei limiti di 6 giorni e laddove possano essere sostituiti”; inoltre, “i docenti assunti con contratto di lavoro a tempo determinato hanno diritto ad ottenere, in deroga alla regola generale, la monetizzazione delle ferie non godute, ma “limitatamente alla differenze tra i giorni di ferie spettanti e quelli in cui è consentito al personale in questione di fruire delle ferie”. Ne consegue che all’insegnante il Ministero ora dovrà dare la somma risarcitoria “di 320,45 euro, maggiorata degli interessi legali e la rivalutazione monetaria ISTAT”.
“Il ritorno alle abilitazioni, che mancavano dal 2014, è un primo passo verso la tutela dei diritti dei precari che fanno mandare avanti la scuola: grazie anche agli emendamenti approvati nel decreto 75 PA bis, si aprono i corsi abilitanti a chi ha svolto 36 mesi, ai vincitori del concorso straordinario bis, ai docenti delle paritarie, a quelli dei centri di formazione e pure ai docenti ingabbiati”. Lo dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief durante un’intervista alla rivista La Tecnica della scuola: commentando la firma sul Dpcm che definisce la nuova formazione dei docenti, il sindacalista autonomo ha spiegato che si tratta di un risultato importante anche se ci sono degli aspetti da smussare.
Sale l’interesse per l’organico aggiuntivo 2023 della scuola pubblica utile a favorire lo sviluppo del Pnrr. Con la versione definitiva approvata alla Camera del decreto 75 PA bis sono stati infatti stanziati per questo scopo 50 milioni di euro per assicurare un surplus di personale ATA, anche se solo per i primi tre mesi dell'anno scolastico e per questo noi cercheremo di trovare altre risorse. A questo punto, ci si chiede: quanti saranno i posti autorizzati? Secondo il sindacato Anief, tra i promotori più convinti del provvedimento attraverso anche emendamenti ad hoc, è tempo di fare chiarezza. Alcune riviste di settore hanno infatti calcolato che prendendo uno stipendio lordo stato di 2.100 euro mensile medio a dipendente per tre mesi, con i 50 milioni di euro di finanziamento si arriverà ad assumere 6 mila unità di personale Ata e ausiliario.
Da settembre i supplenti annuali fino al 31 agosto avranno la Carta del docente da 500 euro e se di ruolo e il riconoscimento dell’intero servizio pre-ruolo nella ricostruzione di carriera: il doppio risultato, previsto della versione finale del decreto 75 PA bis già approvata alla Camera e a breve anche a Palazzo Madama, è stato raggiunto grazie soprattutto all’azione vincente dell’Anief che ha proposto e in parte ottenuto l’approvazione di appositi emendamenti al DL. Diversi insegnanti supplenti non dovranno quindi più ricorrere in tribunale per formarsi e aggiornarsi, altri continueranno a presentare ricorso per la mancata assegnazione della Carta del docente.
Il ministero dell’Istruzione ha comunicato oggi che è stato firmato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della Scuola secondaria di I e II grado: il MIM ha spiegato che il testo del provvedimento, atteso da oltre un anno, “è stato varato al termine di un’articolata interlocuzione con la Commissione europea e dopo il confronto con le Organizzazioni sindacali e l’acquisizione dei pareri degli organi consultivi rappresentativi del mondo della scuola e di quello accademico, di cui sono stati recepiti molteplici suggerimenti e indicazioni”.
Il docente precario ha pieno diritto a godere “della indennità sostitutiva delle ferie non fruite, comprensiva delle festività soppresse non fruite”:a deciderlo è stato il tribunale del lavoro di Firenze rispondendo in questo modo al ricorso di un docente precario di scuola superiore, assistito dai legali Anief, poiché negli anni scolastici 2017/2018 e 2018/2019 aveva “maturato un numero di giorni di ferie superiore rispetto alle giornate di sospensione delle lezioni definite con il calendario scolastico regionale”. Secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito, invece, l’insegnante aveva “interamente usufruito delle ferie spettanti durante il periodo di sospensione delle lezioni, concludendo, quindi, per il rigetto del ricorso”.
Le leggi sbagliate sulla scuola, in particolare sul personale non di ruolo, sono pagate a caro prezzo dall’erario: i giudici infatti continuano ad emettere sentenze su sentenze che condannano l’amministrazione scolastica a copiosi risarcimenti danni nei confronti dei precari. Solo nei primi sette mesi del 2023, l’azione dell’avvocatura del sindacato Anief ha permesso di fare risarcire a migliaia di docenti e Ata ricorrenti oltre 6 milioni e 600 mila euro, a conclusione di ben 1.667 sentenze favorevoli. “Non esiste altro sindacato o studio legale che riesce ad ottenere questi successi nelle aule giudiziari”, commenta con estrema soddisfazione Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
Con la versione definitiva del decreto 75 PA bis avevamo chiesto di ottenere alcune cose importantissime per la scuola e ci siamo riusciti”: a dichiararlo, nel corso di un intervento radiofonico ad Italia Stampa, è stato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel commentare gli emendamenti promossi dal sindacato Anief ed in parte approvati dalla Camera dei Deputati
Cambia la politica del governo italiano sulla gestione dei fondi del Pnrr e del capitolo di spesa REPowerEU: la nuova linea è contenuta Rapporto intitolato “Proposte per la revisione del PNRR e capitolo REPowerEU”, approvato dalla Cabina di regia Pnrr il 27 luglio. Il Rapporto oggetto del presente dossier si inserisce nel quadro del percorso di elaborazione di una proposta complessiva di revisione e modifica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano. Anche il sistema scuola è coinvolto: nell’aggiornamento pubblicato ieri, 31 luglio, vi sono importanti novità su reclutamento, carriera degli insegnanti e posti negli asili nido.
Diverse migliaia di docenti di religione cattolica sono destinati ad andare in pensione da precari, senza mai essere immessi in ruolo. Non perché non vi siano posti vacanti, ma per pura ritrosia di chi governa la scuola che preferisce avere oltre 10 mila supplenti l’anno della disciplina piuttosto che stabilizzarli come vorrebbe il buon senso e come chiede la Commissione europea da tempo. A fronte di una disponibilità enorme di cattedre libere, ben 7.313, in vista dell’anno scolastico 2023/2024 il ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato che entreranno in ruolo appena 129 candidati inseriti nelle graduatorie di merito del vecchio concorso del 2004. Anief chiede anche con urgenza il bando riservato per i docenti precari di religione cattolica.
Un insegnante che stipula una supplenza annuale fino al 30 giugno ha pieno diritto a vedersi riconosciuta la Carta del docente da 500 euro l’anno: lo ha confermato il tribunale del lavoro di Venezia assegnando 2.500 euro ad un’insegnante in servizio per quattro anni scolastici consecutivi – tra il 2018 e il 2022 – con contratti sempre in scadenza alla fine del mese di giugno.
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