Parlando degli insegnanti, il Pontefice si sofferma sul fatto che la loro professione dedita all’educazione dei giovani, va sostenuta con tutti i mezzi e le risorse possibili. Non è la prima volta che Bergoglio affronta questo tema, bacchettando le istituzioni per non sapere valorizzare l’operato di chi garantisce la formazione delle nuove generazioni: lo scorso settembre, durante una visita al Cantiere di Mahatazana ad Antananarivo, nel Madagascar, chiese pubblicamente compensi per chi insegna a scuola commisurati al costo della vita, perché “i professori consacrino tempo a questo compito, senza aver bisogno di altre attività per la sussistenza quotidiana”.
La procedura, introdotta col Decreto Scuola convertito nella Legge 159/2019, prevede che i supplenti presenti nelle graduatorie di merito e nelle GaE possano essere immessi in ruolo, su base volontaria, anche in un’altra regione diversa dalla propria, attraverso un elenco utile esclusivamente per assegnare i tanti posti vacanti che altrimenti andrebbero a supplenza. La ministra dell’Istruzione si è subito impegnata per realizzare in breve tempo il decreto attuativo, comprendente il nuovo regolamento per velocizzare questo genere di convocazioni, il quale permetterebbe di utilizzare proficuamente gli elenchi temporanei che si verrebbero creare già in occasione delle prossime immissioni in ruolo previste nella prossima estate. Anief è d’accordo, ma ne va ampliato l’utilizzo.
Accade a Torino, nella scuola media Matteotti, dove, racconta un rappresentante Anief, “ci sono 500 ragazzi in una struttura che ha in tutto nove piani, divisi in più ali dell'istituto. In tutto siamo sette bidelli che si dividono su due turni, uno che apre al mattino e uno che chiude al tardo pomeriggio o va avanti fino alla sera se ci sono dei consigli. In turno quindi possono esserci tre persone, che comunque non riescono a coprire tutti i piani. In più uno deve essere fisso al pian terreno a sorvegliare l'ingresso. Va da sé che basta che ci sia una persona ammalata perché resti un solo bidello a sorvegliare 500 ragazzi”.
Lo si evince in modo chiaro dall’ultimo report “Inclusione scolastica degli alunni con disabilità“, realizzato dall’Istat e pubblicato in queste ore: “mancano insegnanti specializzati e il 36% dei docenti per il sostegno viene selezionato dalle liste curriculari; sono docenti che rispondono ad una domanda di sostegno non soddisfatta, ma non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità”.
Inoltre, quasi 6 su alunni 10 hanno cambiato insegnante di sostegno rispetto all'anno precedente, al Nord anche di più, e il 10%, ha addirittura cambiato insegnante nel corso dello stesso anno. Marcello Pacifico (Anief): “Siamo arrivati a 80 mila posti in deroga su 180 mila insegnanti di sostegno. E gli alunni con handicap certificato aumentano al ritmo di 10 mila l’anno. L’unico modo per centrare la continuità didattica è riconvertire i posti dal 30 giugno al 31 agosto, aprire i corsi di specializzazione ai docenti con 36 mesi di servizio, assumere in ruolo con un Call veloce da graduatorie di istituto”.
ROMA, 4 FEB - Sciopero proclamato da alcune sigle sindacali per tutto il personale della scuola venerdì 14 febbraio. Il sindacato Anief solidarizza pur non aderendo con i promotori alla giornata di sciopero. "Hanno le loro ragioni - dice il presidente Marcello Pacifico - la stabilizzazione di tutti i docenti precari con più di 36 mesi di servizio, infatti, assieme ad altri punti nevralgici - come la mancata equiparazione dei supplenti sul piano dei diritti contrattuali, il reclutamento da rivedere di sana pianta e l'emergenza stipendi - rappresenta un passaggio cruciale per dare finalmente una svolta a un sistema scolastico italiano sempre più in difficoltà". Intanto i maggiori sindacati della scuola (Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda), dopo la rottura nei giorni scorsi del confronto con il ministero dell'Istruzione su reclutamento e abilitazioni, stanno decidendo in queste ore quali iniziative intraprendere. (ANSA).
Anief "accoglie con favore l'apertura del Governo a considerare senza distinzioni i periodi di studi universitari svolti, ai fini dell'accesso al riscatto agevolato, chiesto dallo stesso sindacato. Non accetta invece la scelta di considerare quegli anni con il sistema contributivo, perché abbatte ulteriormente l'assegno pensionistico". E' quanto si legge in una nota sul riscatto della laurea agevolato anche ai lavoratori che temporalmente hanno avuto i propri periodi di studi universitari prima del 1996. Il riferimento è alla circolare Inps n. 6 del 22 gennaio
Si comunica che lunedì mattina, dalle ore 11 alle ore 13, la sede nazionale Anief è chiusa al pubblico, sia per le consulenze telefoniche che in presenza.
Le normali attività riprenderanno a partire dalle ore 14.
Il sindacato Anief plaude alla conferma da parte della ministra dell`Istruzione Lucia Azzolina della scelta del suo predecessore Lorenzo Fioramonti, che lo scorso autunno aveva deciso di eliminare nella prova orale il sorteggio delle tre buste predefinite delle Commissioni, che tanto avevano disorientato i maturandi nel 2019. Ottima anche l`idea di reintrodurre il tema storico. Marcello Pacifico: "La Storia è fondamentale, perché fornisce agli studenti le chiavi di accesso alla società e offre gli strumenti di decodifica delle complessità del mondo contemporaneo. Bisogna educare cittadini attivi e consapevoli, tornando anche a un congruo numero di ore settimanali della disciplina"
"Sul sostegno agli alunni disabili, il ministero dell'Istruzione continua a navigare a vista, con ritardi ingiustificati ed evidenti effetti negativi sulla qualità dell'insegnamento"
"Il nuovo anticipo pensionistico su cui starebbe lavorando il Governo è una polpetta avvelenata, perché rispetto a Quota 100 contiene una doppia grave penalizzazione: innalza da 62 anni a 64 anni la soglia minima d`accesso e riduce fortemente l`assegno di quiescenza, poiché ricalcolato esclusivamente con il sistema contributivo". E' questa la risposta di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, alla volontà dell`esecutivo di introdurre una sorta di 'Quota 102', l'ipotesi su cui si sta lavorando è quella di introdurre una nuova età anagrafica minima a 64 anni, anziché i 62 attuali.
Si comunica che lunedì mattina la sede nazionale Anief è chiusa al pubblico, sia per le consulenze telefoniche che in presenza. Le normali attività riprenderanno a partire dalle ore 14.
Appello Anief ad Azzolina e Gualtieri: sui corsi di specializzazione non ripetano gli errori di Bussetti e li bandiscano laddove ci siano le effettive esigenze. I dati ufficiali dicono che vi sono province con il 70% dei posti senza titolare. Occorrono quindi docenti specializzati, da immettere in ruolo alla svelta ed in modo mirato. Peccato che al Muir si operi senza essere coscienti di questo: in occasione del IV ciclo Tfa sostegno, i posti messi al bando furono gestiti dall’allora ministro Marco Bussetti nel peggiore dei modi, assegnandoli non in base alle esigenze territoriali ma assecondando le richieste degli atenei universitari. Tanto è vero che a delle province con 3 mila cattedre vacanti, come Torino, andarono l'ombra dei posti. E anche l’organizzazione delle prove d’accesso fu a dir poco deficitaria, con l’introduzione di una soglia “mobile” per la preselettiva diversa di regione in regioni e l’ammissione allo scritto oltre la sufficienza considerata invece utile in tutti i concorsi pubblici. Secondo l’Anief, è bene che la nuova ministra non cada negli stessi errori, in modo così da attivare dei corsi regolari per molti di più dei 20 mila docenti pensati.
Marcello Pacifico (Anief): “È bene che i ministri Azzolina e Gualtieri si muovano subito, perché a dicembre il Miur di Fioramonti, invecedi comunicare alle Università il numero dei posti disponibili sui quali attivare i corsi, ha chiesto agli atenei di indicare il numero massimo di studenti che potrebbero frequentare i corsi, facendo così intendere che siano anche stavolta gli atenei a decidere dove specializzare i docenti. Se così fosse, e se si dovesse sbagliare ancora il regolamento d’accesso e svolgimento dei corsi, Anief impugnerà il tutto, mentre gli altri sindacati stanno ancora a guardare."
Il ricorso sarà proposto al Tar del Lazio, per ottenere l’accesso alla procedura abilitante anche di coloro che non avranno in essere un contratto annuale o fino al termine delle attività didattiche previsto dal decreto Salva precari bis per accedere ai percorsi abilitanti. Per saperne di più e per preaderire, clicca qui
In Italia, a differenza che in gran parte dell’Europa, gli incarichi sono considerati solo a livello di contrattazione di istituti e prevedono modesti incentivi economici. Marcello Pacifico (Anief). “La vicedirigenza merita maggiore attenzione, va regolarizzata per contratto. I vicari che per anni hanno ricoperto il ruolo meritano una riserva del 50 per cento nei concorsi per dirigenti scolastici”
Gli educatori che operano nei convitti nazionali statali italiani sono giuridicamente insegnanti: sono inquadrati come tali, hanno una loro classe di concorso, costituiscono anche un’importante figura di referenza educativa, di supporto e sostegno nello studio, unica nell’intero panorama scolastico italiano. Tuttavia continuano a essere considerati una categoria a parte: spesso vengono anche dimenticati dell’amministrazione, che negli ultimi anni verso gli educatori è stata capace di produrre un ingiustificato blocco delle assunzioni, l’assurda esclusione dalle GaE della primaria, come dal bonus di 500 euro per l’aggiornamento professionale, e anche da diverse tornate di immissioni in ruolo. Anief non ci sta e presenta pubblicamente delle proposte costruttive che nel corso dell’anno porterà ai tavoli di contrattazione, al fine di cancellare questo trattamento discriminante e introdurre importanti novità per la categoria all’interno del nuovo Contratto collettivo nazionale di lavoro
Il giovane sindacato, nel trasmettere gli auguri di buon lavoro ai neo ministri dell’Istruzione e dell’Università, chiede un incontro urgente ad entrambi, per affrontare le tante emergenze, prime fra tutte la precarietà e il rinnovo del contratto. Per il presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, “lo spacchettamento del Miur deve rappresentare un segnale di cambiamento che metta l'istruzione e la ricerca al centro della politica del Governo: basta supplentite, basta risparmi. Abbiamo bisogno di investimenti, abbiamo il dovere di scommettere in un rilancio di questi settori”.
"Siamo pronti a partecipare a tavoli risolutivi - continua il leader del sindacato autonomo -: aspettiamo le convocazioni al Ministero per porre soluzioni ragionevoli, rapide e innovative. Non c'è più tempo da perdere. Il primo obiettivo è rivedere ruoli, profili professionali e piante organiche, al fine di sconfiggere una precarietà che ha assunto dimensioni inaudite. Per realizzare questo, ci aspettiamo vere risorse nel prossimo DEF, per poter riscrivere il contratto collettivo nazionale"
Il sindacato Anief, chiede una procedura riservata nel concorso per i docenti di religione cattolica e afferma: "i 3 mila idonei mai assunti in questi dieci anni hanno diritto alla retroazione giuridica"