"Rispetto al reiterato abuso dei contratti a termine e alla continua violazione della normativa comunitaria, non saranno le nuove procedure selettive ancorché riservate e per altro atte ad assumere soltanto 32 mila insegnanti a sconfiggere la supplentite a mettere in regola lo stato italiano". Lo spiega una nota dell'Anief
"Il Covid ci deve far riflettere su diversi aspetti. Il primo problema fondamentale è la presenza di un rischio biologico effettivo a scuola perché c'è l'assembramento. Per questo deve essere garantito un assegno non solo al personale sanitario ma anche al personale scolastico". A dirlo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Secondo Pacifico si tratterebbe di assegnare una quota anche solo di "10 euro al giorno, rispetto ai 40 euro di un infermiere e ai 100 euro di un medico. Non sarebbe la soluzione ma almeno un segno di attenzione da parte del governo"
ROMA, 02 OTT - Riconoscere al personale scolastico un'indennità per rischio biologico e lavoro gravoso. Questa la richiesta del presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, durante un'intervista ad Orizzonte Scuola sul tema dell'aumento dei casi di positività al coronavirus in Italia. "Il Covid - ha detto - ci deve far riflettere su diversi aspetti. Il primo problema fondamentale è la presenza di un rischio biologico effettivo a scuola perché c'è l'assembramento. Per questo deve essere garantito un assegno non solo al personale sanitario ma anche al personale scolastico". Secondo Pacifico si tratterebbe di assegnare una quota anche solo di "10 euro al giorno, rispetto ai 40 euro di un infermiere e ai 100 euro di un medico. Non sarebbe la soluzione ma almeno un segno di attenzione da parte del governo". Le problematiche dei lavoratori della scuola legati al Covid, sottolinea, non si riducono al rischio biologico non ancora considerato. Permane, dice Pacifico, "un problema legato alla mobilità, intesa come la possibilità di potersi ricongiungere con i propri cari. In questo momento ci vuole una mobilità straordinaria, delle procedure che permettano ai lavoratori di ricongiungersi con le proprie famiglie". C'è poi il nodo da sciogliere sui "lavoratori fragili: deve essere prevista una finestra per l'uscita delle pensioni che non può essere superiore ai 61-62 anni e senza penalizzazioni. Si potrebbe dare una prima risposta considerando tutti i lavori svolti a scuola come gravosi".
"Rispetto al reiterato abuso dei contratti a termine e alla continua violazione della normativa comunitaria, non saranno le nuove procedure selettive ancorché riservate e per altro atte ad assumere soltanto 32 mila insegnanti a sconfiggere la supplentite a mettere in regola lo stato italiano". Lo spiega una nota dell'Anief. Per Marcello Pacifico (presidente Anief) "la soluzione rimane quella prospettata nei reclami collettivi pendenti presso il Consiglio e la procedura di infrazione pendente presso la Commissione Europea, ovvero la stabilizzazione dopo 36 mesi di servizio o l'inserimento nelle GaE cioè nel doppio canale di reclutamento"
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Secondo il sindacato Anief la risposta "non entusiasmante a Quota 100 non deve ingannare: il motivo è infatti riconducibile alla riduzione dei compensi che l'adesione all'anticipo pensionistico comporterebbe. Inoltre, diventerà sempre più evidente che la scuola non potrà essere considerata alla pari degli altri lavori: il logorio psicologico dell'insegnamento, provato scientificamente, e del personale, per via delle continue relazioni con gli utenti scolastici, comporta infatti un maggiore rischio biologico: una condizione che deve necessariamente indurre l'amministrazione ad approvare un sistema specifico per chi opera nelle scuole, a tutela di salute e sicurezza", spiega una nota del sindacato di categoria della scuola
"Riteniamo positiva l'iniziativa del Ministero dell'Istruzione, dalle cui decisioni dipendono i destini organizzativi di oltre 8 milioni di alunni e un milione tra docenti, personale Ata e dirigenti scolastici", commenta Marcello Pacifico di Anief a proposito della circolare del ministero dell'Istruzione ai dirigenti scolastici per rilevare i casi di Covid negli istituti. "Sono diverse settimane che Anief chiede pubblicamente una check list sulle necessità di ogni scuola in merito alla gestione dell'ondata epidemiologica in atto. Personalmente, giusto un mese fa, ho chiesto pubblicamente di avviare dei periodici monitoraggi degli istituti proprio perché la riapertura delle scuole avrebbe incrementato i casi di coronavirus. Ben venga quindi conoscere la quantità dei contagi di ogni singolo istituto, anche se sarebbe stato opportuno allargare tale iniziativa alla conoscenza di più parametri, come lo stato dell'arte sulla consegna dei banchi, della nomina dei supplenti annuali e dei contratti da sottoscrivere per assicurare i docenti-Covid, oltre che della presenza accertata dai medici competenti di lavoratori 'fragili', anche al fine di implementare gli organici. Dal monitoraggio allargato sarebbe stato anche utile evincere eventuali attivazioni di Dad, oltre che esigenze di vario tipo, come lo svolgimento di lavoro agile, per il quale permane la necessità di approvare diversi adattamenti normativi, che come Cisal abbiamo richiesto solo pochi giorni fa alla ministra Nunzia Catalfo", conclude Pacifico. (ANSA).