ROMA, 31 AGO - È partita la caccia ai posti rimasti vacanti e disponibili con la cosiddetta call veloce. "Il vero vincolo, in caso di assunzione, è l'obbligo di permanenza per cinque anni nella provincia nella quale si è stati assunti in ruolo. Bloccare la mobilità di un neo assunto per un quinquennio, anche in presenza di motivazioni valide e certificate - commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - è assurdo, perché prima si offre la possibilità di essere assunti a tempo indeterminato a seguito delle rinunce e poi si nega la necessità, figlia del dettato costituzionale, di coniugare il diritto al lavoro e alla salute: è una imposizione che non può essere accettata, ancora non riusciamo a comprendere come hanno fatto gli altri sindacati a sottoscrivere dei contratti integrativi che hanno avallato certe imposizioni. Sarebbe opportuno che si ravvedessero per il futuro, quando si spera che finalmente i posti da assegnare siano anche maggiori perché collocati tutti nell'organico di diritto e vengano cancellate le finte cattedre di fatto e quelle su sostegno in deroga 'ingabbiate per legge'". (ANSA).
“Dopo dodici anni di tagli, finalmente la ministra Lucia Azzolina convince il Governo sulla necessità di ripristinare i posti tagliati. È vero, soltanto per l'emergenza, ma ora bisogna puntare a reinserirli a regime perché quando si taglia nella scuola si uccide il futuro del Paese”, dichiara Pacifico, presidente Anief.
Il ministro dell’Istruzione, assieme a quello del Mef, ha firmato il “Decreto recante la ripartizione delle risorse da destinare alle misure per la ripresa dell'attività didattica in presenza nell’anno scolastico 2020/2021 nel rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19, di cui all’articolo 32 del decreto-legge 14agosto 2020, n. 104”: si tratta di un provvedimento che autorizza ulteriori risorse economiche per la ripresa dell’anno scolastico 2020/21: 920 milioni di euro totali (“368 milioni di euro nell'anno 2020 e a 552 milioni di euro nell'anno 2021”). Scorrendo anche la Relazione illustrativa allegata, si scopre che con questa seconda tranche, dopo avere sottratto il 10 per cento per finanziare le supplenze brevi, porterà solo 27 mila insegnanti per tutti gli ordini scolastici e 10 mila Ata aggiuntivi: se si considarando anche i fondi previsti per lo stesso scopo dal Decreto Rilancio - 977,6 milioni di euro con gli articoli 231- bis e 235 del decreto-legge n. 34 del 2020, che corrispondono ad altri 29 mila insegnanti e 10 mila Ata, il numero complessivo di unità aggiuntive si ferma a 56 mila docenti e 20 mila amministrativi, tecnici e ausiliari complessivi.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, commenta: “La situazione che si sta delineando ci obbliga alla scelta riflessione di trasformare questo organico in posti per i ruoli dopo anni di tagli selvaggi. La scuola ha perso in dodici anni quasi 250 mila posti, 15 mila plessi, 4 mila sedi di presidenza e Dsga. È arrivato il momento di invertire la rotta ma non solo per quest’anno scolastico. L'emergenza Covid-19 ha fatto riflettere la politica. Ora è il momento di investire e non di licenziare i futuri assunti in caso di nuove chiusure”.
Tra i vari argomenti riguardo la riapertura della scuola, continua a tenere banco il tema dei cosiddetti lavoratori fragili. Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, spiega ad Italia Stampa che il suo sindacato “ha chiesto, nell’ultimo incontro con l’amministrazione, l’emanazione delle specifiche note aggiuntive per consentire di fatto la tutela della salute di chi veramente ha problemi grossi e non può rischiare il contagio da Covid”.
Per il sindacalista autonomo la richiesta di tutela dei lavoratori più a rischio “è molto importante: lo abbiamo ribadito al tavolo con il ministro dell’istruzione e deve essere anche un momento di riflessione per capire che gli insegnanti ed il personale in generale tutto scolastico ed il personale amministrativo, ma mi riferisco pure al personale docente che è il più vecchio al mondo”, vanno considerati come una categoria da tutelare. “Ribadiamo quindi la nostra proposta di una finestra speciale” previdenziale “per gli insegnanti: abbiamo il personale più vecchio del mondo, non si può andare in pensione a 67 anni: dopo 47 anni di insegnamento: bisogna andare in pensione nella scuola a 61 anni senza penalizzazione come era prima” della Legge Monti-Fornero.
Ascolta l'intervista dal minuto 5 al Presidente Nazionale Anief Marcello Pacifico
Uno “scudo” in arrivo per professori e dirigenti scolastici in vista della riapertura delle scuole e l’applicazione delle regole anti-covid. Almeno questo è quanto prevede un emendamento su cui lavora il governo, presentato al Senato al decreto Semplificazioni: il testo, scrive Orizzonte Scuola, sarebbe stato messo a punto dal ministero dell’Istruzione, con una riformulazione di alcuni emendamenti di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Italia Viva che proponevano lo scudo penale, in particolare per i presidi dopo le ripetute richieste di emendamento presentate da Udir e Anief nei provvedimenti esaminati dal Parlamento.
“L'approvazione di questo emendamento – dice Marcello Pacifico, presidente Anief e Udir – che aveva ancora chiesto una norma simile al premier Conte durante l'audizione agli Stati generali a Villa Pamphili, sarebbe un atto coerente alle recenti rassicurazioni del comitato tecnico-scientifico, agli impegni assunti dal ministro Azzolina e dal sottosegretario Sicheri. Sono diverse settimane che andiamo ripetendo l'applicabilita dell'articolo 51 del codice penale al caso della riapertura delle scuole sulla responsabilità dei dirigenti scolastici e e del personale in caso di rischio da contagio covid-19.L'esercizio di un diritto o l'adempimento di un dovere imposto da una norma giuridica o da un ordine legittimo della pubblica autorità esclude la punibilità”.
Anief: bene, ma purtroppo più della metà andrà a vuoto come negli ultimi cinque anni, anche dopo l'introduzione della call veloce con l'aggravante di un vincolo quinquennale che dovrà essere tolto perché non garantisce la continuità didattica e lede il diritto alla famiglia dei lavoratori. Pacifico: bisogna far scorrere per i ruoli le nuove graduatorie provinciali per le supplenze. Sono più di centomila i posti andati a vuoto, autorizzati dal Ministero dell'economia dal 2015, a fronte di 750 mila aspiranti insegnanti, dopo la chiusura definitiva delle graduatoria ad esaurimento.
Per segnalare e chiedere la correzione in autotutela, da parte dell’ufficio scolastico, di tutti gli eventuali errori di valutazione titoli e di inserimento commessi dall’amministrazione o dal sistema informatico. Anche se la normativa prevede la pubblicazione diretta di graduatorie definitive, ANIEF invita tutti gli interessati, in caso di difformità nella valutazione delle domande, a inviare reclamo al più presto dopo la pubblicazione delle GPS prevista per l’inizio di settembre.
Dopo la denuncia dell’Anief è scoppiato il caso dei lavoratori “fragili” della scuola – docenti e Ata con oltre 55 anni, a prescindere dalla presenza o meno di patologie o stati di malattia - non più considerati tali nel protocolli approvati delle istituzioni per il ritorno a scuola in sicurezza. A distanza di pochi giorni, da diverse province giung notizia che sono tanti gli over 55, soprattutto con patologie, che non se la sentono di rientrare a scuola e non si sentono tutelati dallo Stato.
La Legge 17 luglio 2020, n. 77, che converte, con modificazioni, il decreto Rilancio, ha introdotto l’art. 230-bis, contenente disposizioni finalizzate al reclutamento di Assistenti Tecnici nelle istituzioni scolastiche dell’infanzia e del primo ciclo, cioè primarie e secondarie di primo grado, per quest’anno. Il provvedimento autorizza, nello specifico, le scuole ad assumere fino a 1.000 risorse nel ruolo di Assistente Tecnico, ovvero nel profilo AT dell’area AS del personale ATA: le assunzioni riguardano i mesi cha vanno da settembre a dicembre 2020. Il contingente di 1.000 unità verrà ripartito a livello regionale tenendo esclusivamente conto del numero degli alunni, tralasciando la complessità degli istituti e il numero di laboratori presenti all’interno delle varie istituzioni.
A seguito dell’ultimo concorso per Direttori dei servizi generali e amministrativi, di cui una scuola italiana su due è sprovvista, si prevedono al massimo 1.500 assunzioni a tempo indeterminato. Ma ad oggi ne mancano più di tremila. Così l’anno scolastico inizierà con un facente funzione/reggente ogni quattro scuole autonome. “Ci aspettiamo - ha detto a Teleborsa il sindacalista Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - un numero di idonei che sarà escluso, ma non è giusto fare questo nelle graduatorie di merito dopo che hanno superato tutte le prove concorsuali. Anief in passato ha sempre vinto questa battaglia concorsuale, ma stavolta speriamo che il Parlamento possa intervenire nel decreto di agostano n. 104 per sanare questa posizione”. Il sindacalista è quindi tornato a rivendicare la pubblicazione di una procedura straordinaria urgente specifica per i facenti funzione”.
Giungono in queste ore numerose richieste di chiarimenti da parte di docenti di Torino e provincia, in particolare diplomati magistrale che hanno subito la revoca del contratto stipulato con riserva in seguito a contenzioso per inserimento in GaE, preoccupati per la validità del loro anno di prova.
“Con la riapertura della scuola potrebbe esserci un lieve incremento dell’indice di trasmissione: come sta avvenendo all’estero, potrebbe esserci qualche lieve incremento. La nostra preoccupazione è quella di tenere il sistema scolastico sotto controllo”: a dirlo è stato oggi Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, ascoltato durante un’audizione in Commissione Cultura alla Camera, nella Sala del Mappamondo. Le sue parole hanno confermato i timori espressi dal sindacato: “Tutti i paesi, non solo l’Italia, sono alle prese con la riapertura in sicurezza delle scuole. Ci sono dei rischi – ha continuato Miozzo - lo sappiamo. Stiamo guardando con molta attenzione all’attuale trend epidemiologico, c’è un lieve aumento di casi ma si tratta di dati in fondo attesi”.
“Le parole del coordinatore del Cts – commenta Marcello Pacifico, leader dell’Anief – non ci tranquillizzano più di tanto. Restiamo convinti che occorrano regole chiare sulla prevenzione, quindi agevolando al massimo la somministrazione del test sierologico a docenti e Ata che chiedano espressamente di attuarlo, a differenza della confusione che regna sovrana in questi giorni”. Oggi il presidente del giovane sindacato ha dichiarato a Italia Stampa che “occorre fare chiarezza su chi deve somministrare questi esami, se il medico di base o no, evitando il rimpallo con le Asl. Poi ci sono province dove l’adesione al test sierologico, a cui nei casi positivi deve eseguire il tampone per la conferma, è stata massiccia; in altre province invece molto meno”. Come rimangono da superare i problemi dalla mancanza degli spazi e del distanziamento fisico: “Serve sicuramente una check list su tutto quello che è stato chiesto e non si è ottenuto, da parte di ogni singola scuola” attraverso dei monitoraggi degli istituti, ha sottolineato Pacifico.
Boom di richieste di maggiore riconoscimento dei titoli conseguiti all’interno delle nuove domande per l’inserimento nelle nuove Gps. “A proposito delle Graduatorie provinciali per le supplenze – ha dichiarato Marcello Pacifico in una video-intervista rilasciata alla testata Teleborsa - migliaia di docenti precari hanno chiesto di ricorre per un motivo semplice: hanno riscontrato che i loro titoli di studio che erano stati sempre valutati nelle graduatorie d’istituto nella seconda e terza fascia, permettendo loro in questi anni di svolgere diverse supplenze e maturare quindi maggiore esperienza. Tutto ad un tratto, questi titoli non valgono più nella prima e seconda fascia Gps perché la nuova tabella di valutazione titoli e in base all’Ordinanza ministeriale” non sono più considerati allo stesso modo”.
Non sono state accolte le richieste del sindacato in merito alla nota M.I. n. 1494 che dà le indicazioni operative in merito al piano di integrazione degli apprendimenti e al piano di apprendimento individualizzato: il ministero dell’Istruzione assimilandoli ad adempimenti contrattuali ordinari non li considera come attività professionali aggiuntive da retribuire.
“Il problema è sulla natura di tale attività – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale Anief –: non possiamo considerare le stesse attività ordinarie dal 1° al 14 settembre, inizio delle lezioni nella quasi totalità delle regione, per non pagare e poi invece improvvisamente, a scuola iniziata, diventano invece non ordinari e quindi retribuibili”.
Anief rinnova l'appello al Governo perché intervenga con decisione e impedisca la chiusura dello storico istituto, simbolo della politica culturale italiana nel mondo.
Fermo restando che si ritiene indispensabile che le scuole aprano regolarmente secondo i calendari regionali a partire dal 14 settembre, restano da definire numerosi dettagli non discussi nei protocolli, “dal Rapporto del ISS appare chiaro che il referente COVID per sede scolastica appaia come una figura di natura dirigenziale, visto che l’incarico ai sensi del punto 1.3.2 può essere assunto dallo stesso dirigente scolastico, ci si chiede pertanto se ci siano dei criteri per la sua individuazione o se ogni istituto ne avrà dei propri” commenta Gianmauro Nonnis “tale figura deve essere adeguatamente formata, il che significa che l’individuazione di tali figure deve avvenire prima dell’avvio dell’anno scolastico al fine di effettuare la formazione prima dell’ingresso del personale e dell’utenza, ovvero gran parte degli istituti è già in ritardo”.
Nuovo vertice di Governo, oggi, sulla riapertura delle scuole. Preoccupano i risultati degli screening sui docenti, con 20 positivi risultati solo in Umbria: i test sierologici per docenti e Ata, che si svolgono su base volontaria, hanno infatti preso il via con diverse difficoltà. “Le attività di screening per il personale della scuola non stanno funzionando come dovrebbero”, denuncia oggi anche la stampa specializzata. Molti medici di famiglie non si rendono disponibili ad effettuare i test, ritenendo l’operazione poco sicura, oppure dicono che non hanno ancora ricevuto il kit per somministrarli, alcuni chiedono addirittura un compenso al personale scolastico.
L'Anief interviene sulla diatriba circa la legittimità dell'esclusione dalle GPS in caso il “precedente inserimento” nelle G.I. non fosse relativo alle graduatorie dell'ultimo triennio. Marcello Pacifico (Anief): “Escludere i docenti dalle GPS perché non erano inseriti nelle GI 2017, ma in quelle precedenti, è illegittimo e li tuteleremo in ogni sede opportuna. L'O.M. n. 60/2020 è chiara sul punto e interpretazioni restrittive non rispettano né la previsione ministeriale, né la normativa primaria”.
Cominciano a trapelare i dettagli sui contenuti del vertice di maggioranza di ieri pomeriggio a Palazzo Chigi, al quale erano presenti il premier Giuseppe Conte, la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, il commissario per l’emergenza Covid-19, Domenico Arcuri e tutti gli altri attori principali per la riapertura delle scuole. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte non è tranquillo e ha voluto che fosse chiaro a tutti che la responsabilità della scuola non è solo della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. Ai presenti ha chiesto conto nel dettaglio della situazione e ha ribadito: “La responsabilità è di tutti”.