Continuano a giungere al sindacato svariate segnalazioni e centinaia di adesioni per farsi valere correttamente i titoli utili per le nuove domande per l’inserimento nelle Graduatorie provinciali per le supplenze, le famose Gps. “Questo perché – ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief durante un’intervista ad Italia Stampa - contrariamente al parere del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione”, a Viale Trastevere hanno deciso di modificare “totalmente dei criteri per la valutazione dei titoli, basti pensare ai Master e ai Perfezionamenti, due fra i tanti. Ma vi sono anche diversi titoli che addirittura non sono stati valutati oppure svalutati, rispetto ad un impianto che però sostanzialmente è rimasto uguale rispetto ai titoli di accesso”.
Il sindacato ricorda che fino al 31 agosto è ancora possibile impugnare l’Ordinanza n. 60/2020 attraverso i ricorsi predisposti da Anief specificatamente a tutela dei docenti precari
Come richiesto da Anief, in tutti i gradi scolastici ci sono importanti novità sulle domande d’accesso, dopo che il decreto MI-MUR 90/2020 ha stabilito che le Università dovranno riaprire i bandi per l’ammissione alle prove di accesso al V ciclo TFA specializzante per un periodo pari almeno a 14 giorni. Il giovane sindacato a seguito del parere espresso del proprio ufficio legale ha aperto i termini per far partecipare tutti gli esclusi dalle prove d’accesso – fissate tra la fine settembre e il 1° ottobre - in determinate condizioni che si possono consultare al seguente link. È ancora possibile prepararsi con attenzione alle prove di accesso attraverso Eurosofia, con la modalità a distanza e con pochi clic. Leggi le FAQ sulle domande di partecipazione.
“Il numero in crescita dei contagi ci porterà in settimana ad incontrare il ministero dell’Istruzione, per capire bene se e come è stato effettuato il monitoraggio sulle esigenze delle scuole”: lo ha detto oggi Marcello Pacifico, presidente Anief, nel corso di un’intervista rilasciata a Italia Stampa. “Purtroppo – ha ricordato il sindacalista – in Germania sono già 150 gli istituti che sono stati chiusi, dopo la ripresa delle lezioni ad inizio agosto: un Paese che, peraltro, ha tra i 1.500 e i 2.000 contagi al giorno. E in Italia stiamo ritoccando quasi quota 1.500. Quindi l’importante è capire che fine hanno fatto tutti i tavoli ulteriori previsti dal protocollo sicurezza”, al fine di poter decidere cosa fare su tanti lavoratori, ad iniziare da “quelli ‘fragili’, ma anche per poter affrontare il problema della rimodulazione degli organici, non più legati al dimensionamento, per potere andare anche a disciplinare l’eventuale ritorno alla didattica a distanza o il lavoro agile per il personale Ata. E soprattutto” l’incontro servirà “per capire quali sono state le richieste dei dirigenti scolastici, in termini di aule, spazi e organici” aggiuntivi.
La carenza di immissioni in ruolo nella scuola tocca l’apice quando si parla di cattedre di sostegno vacanti: la mancata stabilizzazione di personale specializzato produce infatti enormi problemi a una fetta importante dei quasi 300 mila alunni con disabilità iscritti nelle nostre scuole, i quali a breve si vedranno cambiare il loro docente di riferimento. Lo evidenzia oggi Orizzonte Scuola, secondo la quale “la continuità didattica rimane sempre più una chimera”. Dopo avere ricordato che saranno al massimo “20 mila docenti di sostegno che in questi giorni e nelle prossime settimane saranno chiamati per le procedure di immissioni in ruolo”, la rivista specializzata sottolinea che si tratta di “una quota irrisoria se si pensa alle 80 mila cattedre di sostegno prive di titolari”. Gli alunni con disabilità, inoltre, verranno doppiamente penalizzati, perché continua a non esserci traccia dei decreti attuativi del decreto n. 96/201 che prevede la Continuità del progetto educativo e didattico in presenza di determinate circostanze.
“Siamo arrivati all’assurdo – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – che pur in presenza delle condizioni previste da una legge dello Stato, la conferma del docente non si attuerà. E il 14 settembre tantissimi alunni disabili inizieranno le lezioni non solo senza il loro docente di sostegno, ma senza nessun insegnante. Perché le lungaggini per la ricerca del supplente, come pessima prassi del sistema scolastico italiano, porteranno alla nomina della maggior parte dei supplenti annuali solo ad anno scolastico abbondantemente iniziato. Addirittura ad autunno inoltrato, se non in inverno. E nel frattempo all’alunno, se va bene, verrà assegnato un docente di sostegno temporaneo, spesso nemmeno specializzato. Si potranno andare a costituire, inoltre, avvicendamenti di docenti continui, che non fanno di certo bene all’azione formativa e alla crescita dell’alunno”.
Malgrado i protocolli e tutte le accortezze per prevenire i contagi, rimane “un problema fisiologico nelle nostre scuole: le classi non sono tali da poter garantire il distanziamento e non c’è abbastanza personale. Questo governo non porta avanti le tesi dei sindacati, in particolare di Anief, sul precariato, ovvero stabilizzare i precari dopo 36 mesi. Su questo punto c’è una norma comunitaria che lo prevede”: a dirlo è Marcello Pacifico, nel corso di un’intervista pubblicata oggi su Orizzonte Scuola.
Ecco quello che potrebbe succedere in Italia. Pacifico (Anief): bisogna riaprire in condizioni di massima sicurezza e serenità attraverso norme che chiariscono la responsabilità del personale dirigente, docente, educativo e amministrativo in attesa di un provvedimento ad hoc che riveda la politica di dimensionamento su classi, plessi, organici e di reclutamento sul precariato e sulla mobilità dei neo-assunti.
“L‘Italia deve guardare con estrema attenzione all’esperienza che stanno vivendo gli altri Paesi dove la scuola è ripresa già nel mese di agosto. L’alto numero di contagi che si sta registrando negli istituti scolastici in Europa non può essere ignorato e deve essere un monito per alzare i livelli di sicurezza nel nostro Paese, altrimenti si mette a repentaglio la salute di 10 milioni tra alunni e personale”: a dirlo è oggi Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief commentando la notizia che in Germania, dove negli ultimi giorni sono tornati in classe 9 Länder su 16, sono già più di cento gli istituti scolastici chiusi e a cui vanno aggiunti gli asili. Le chiusure sono state necessarie in particolare nelle zone più densamente abitate e l’alto numero di contagi si è realizzato nonostante “tutti gli alunni e il personale delle scuole tedesche” abbiano avuto “normalmente l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza di un metro e mezzo e di portare le mascherine all’interno degli istituti, ma non durante le lezioni”.
Più del 40% tra insegnanti e ata è over 55 anni e ancora non c'è chiarezza su come salvaguardarli. E l’Istituto Superiore di Sanità dimentica di inserire tra i lavoratori “fragili” i 400 mila over 55 docenti e Ata
Il ritorno a scuola in tempo di Covid deve fare i conti con l’età elevata del corpo docente italiano. Finora se ne è parlato poco, ma il dato è ben evidenziato nel corposo rapporto “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia” prodotto nelle ultime ore dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con svariata istituzioni tra cui il ministero della Salute, quello dell’Istruzione e l’Inail. Tra i punti qualificanti del rapporto, oltre all’esigenza per le scuole di identificare un referente scolastico per il Covid-19 adeguatamente formato, tenere un registro degli eventuali contatti tra alunni e/o personale di classi diverse, richiedere la collaborazione dei genitori per misurare ogni giorno la temperatura del bambino e segnalare eventuali assenze per motivi di salute riconducibili al Covid-19, risulta anche la necessità di adottare un protocollo particolare, in ogni scuola, per i “Lavoratori fragili”. Solo che nella categoria si “dimentica” di inserirvi chi ha oltre 55 anni, a prescindere dalla presenza o meno di patologie o stati di malattia. Eppure l’Inail – proprio in vista della Fase 2 – lo scorso mese di aprile aveva redatto un documento sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, nel quale si consigliava una “sorveglianza sanitaria eccezionale per i lavoratori con età superiore ai 55 anni” spiegando anche che“in assenza di copertura immunitaria adeguata (in sostanza, test sierologici) si dovrà valutare la possibilità di un giudizio di «inidoneità temporanea» al lavoro da rivalutare a scadenze fissate”.
Lo annuncia il presidente del sindacato Anief, intervistato oggi da Italia Stampa, a meno di dieci giorni dalla pubblicazione degli esiti delle domande prodotte fino allo scorso 6 agosto da oltre 750 mila docenti precari della scuola pubblica: “Sono giorni caldi questi di fine estate e giorni in cui – dice Pacifico - ancora sono aperti da parte di Anief i ricorsi predisposti da Anief per la valutazione dei punteggi delle famose nuove graduatorie provinciali GPS. Perché Anief ha riaperto questi termini? Perché sono in migliaia le adesioni che stanno arrivando da tutta Italia: alcune sono già pervenute proprio perché i precari non ci stanno a veder valutata in maniera diversa la propria storia” professionale di supplenti, “il proprio punteggio, i propri titoli, dopo anni e anni che erano stati valutati nelle graduatorie di istituto e nelle Gae in un certo modo”.
Dopo la firma del CCNI il 3 agosto 2020 (link al documento in allegato) e considerati i tempi ristretti per la mobilità per gli ex L.S.U., è in arrivo la nota che disciplina le modalità di presentazione della domanda cartacea di mobilità.
“Dall’informativa avuta – commenta Marcello Pacifico, Presidente Nazionale Anief – abbiamo un quadro abbastanza preciso sulle prossime operazioni di mobilità per gli ATA ex LSU ed ex co.co.co. con funzioni di assistenti amministrativi e tecnici. Ci chiediamo del perché si è arrivati ad emanare tale nota in così grave ritardo danneggiando i lavoratori ATA per i tempi ristretti e, quasi sicuramente, non dando loro la possibilità di poter fare domanda di assegnazione provvisoria per quest’anno”.
Si è apposta la firma su un altro importante accordo per il ritorno delle attività scolastiche ed educative: riguarda la fascia 0-6 anni. Gli assi su cui poggia l’accordo sono l’igienizzazione di locali e degli arredi; le procedure da attuare in presenza di soggetti con sintomi riconducibili al contagio da Covid; la formazione e l’informazione su regole da attuare per la prevenzione rivolte alle famiglie dei bambini, agli accompagnatori e ai lavoratori degli istituti. La delegazione ANIEF composta dal vicepresidente nazionale Gianmauro Nonnis e dal presidente ANIEF Veneto Rita Fusinato ha ritenuto complessivamente soddisfacenti i punti recepiti da parte della amministrazione sui rilievi mossi nelle sedute precedenti.
La definizione degli accordi del ministero dell’Istruzione con parti sociali e sindacati è determinante per la ripresa delle lezioni. Tuttavia, occorrono accorgimenti ulteriori prima del 14 settembre. Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente Anief e Udir nel corso di un’intervista a Italia Stampa. “Sui protocolli ci sono delle tematiche ancora da affrontare. E anche la questione del precariato non cambia, perché a fronte delle 80 mila assunzioni in ruolo, meno della metà probabilmente riuscirà ad ottenere un contratto” a tempo indeterminato, “perché non ci sono supplenti inseriti nelle graduatorie utili per poter ambire al ruolo. Ciò ci porta a chiedere delle modifiche e delle interpretazioni chiare anche da parte del Parlamento, attraverso emendamenti che proporremo al decreto agostano. Sono argomenti sul precariato che porremo anche al Governo: servono risorse definitive e non sempre variabili per tutelare i diritti di questi lavoratori”.
Le procedure di immissione in ruolo docenti gestite dal Ministero attraverso una nuova piattaforma informatizzata appositamente creata e inserita sul sistema Istanze OnLine sono in corso di svolgimento, ma troppe risultano le criticità riguardo la comprensione della modalità di gestione della stessa procedura e troppe le incognite e le domande senza risposta cui i futuri neoimmessi in ruolo si trovano a far fronte in questi giorni senza avere dal Ministero e dalle competenti Amministrazioni regionali il necessario supporto neanche attraverso la pubblicazione di FAQ. Per questo motivo il sindacato Anief ha inviato un interpello urgente al Ministero dell'Istruzione con richiesta di fornire una serie di chiarimenti procedurali e di funzionamento del sistema informatizzato di immissione in ruolo 2020/2021.
In queste ore la USR Veneto ha dato avvio alla seconda fase della procedura per l’immissione in ruolo da GM e GAE con la scelta delle sedi che si concluderà il 22 agosto.
Dovrebbe essere un periodo di felicità per tantissimi colleghi ma purtroppo non è cosi.
Come ANIEF Veneto non siamo felici per i nostri colleghi neo immessi in ruolo soprattutto quelli delle primarie.
Proprio mentre in questi giorni si avviano le assunzioni a tempo indeterminato per i tanti docenti che sono in posizione utile per giungere finalmente all’agognata immessone in ruolo, si stringe il cerchio sulle oltre 750 mila domande di inserimento nelle Graduatorie provinciali per le supplenze attraverso le quali ottenere un incarico annuale: gli Uffici scolastici stanno infatti procedendo che alla elaborazione delle istanze, sia delle Gps sia delle graduatorie di istituto, per verificarne la correttezza, le precedenze per le invalidità presentate e procedere quindi con l’iter di avvio alla pubblicazione delle graduatorie. Le liste, subito definitive, dovrebbero essere pubblicate il primo giorno di settembre, per poi procedere alle convocazioni per le supplenze annuali nelle due settimane successive.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, ribadisce che “sulle Graduatorie provinciali per le supplenze c’era tanta e fondata attesa, ma al ministero dell’Istruzione sono state prese delle decisioni errate, che danneggiano tantissimi precari, perché si è riusciti nell’impresa di negare contemporaneamente il principio di affidamento, meritocratico e di ragionevolezza, tutti requisiti che devono necessariamente contenere gli atti amministrativi”. Il sindacato ricorda che fino al 31 agosto è ancora possibile impugnare l’Ordinanza n. 60/2020 attraverso i ricorsi predisposti da Anief specificatamente a tutela dei docenti precari.
Il CCNL Scuola 2018 non ha cambiato la Tabella A allegata al CCNL del 29/11/2007 che prevede, per il personale ATA ben due profili dell'Area C (rispettivamente per gli Assistenti Amministrativi e per gli Assistenti Tecnici) e uno dell'Area As (Servizi Scolastici) che ad oggi non sono mai stati attivati né previsti negli organici dal Ministero dell'Istruzione. Per questo motivo, l'Anief impugna al TAR Lazio il Decreto del Ministro dell'Istruzione 8 agosto 2020 n. 94 che autorizza il contingente ATA da immettere in ruolo nell'a.s. 2020/2021 senza prevedere l’attivazione dei due profili. Adesioni sul portale ANIEF entro l’8 settembre. Se accolto, dopo anni dall'istituzione dei relativi profili, il Miur dovrà attivare almeno altri 20 mila posti in organico di diritto per il personale ATA.
Continua l’esame degli Uffici Scolastici delle domande di inserimento nelle nuove Graduatorie provinciali per le supplenze, a partire dalla valutazione delle domande correttamente inoltrate entro il 6 agosto sulla base dell’Ordinanza n. 60/2020. E arrivano anche i primi chiarimenti. A fornire le prime indicazioni è l’Ufficio Scolastico di Siena, che con un avviso da intendersi come replica cumulativa alle richieste dello stesso genere nega la validità del possesso congiunto di diploma di maturità/laurea e di 24 per l’inserimento in prima fascia. Anief sostiene che sono tante le esclusioni ingiuste e rilancia i suoi ricorsi al giudice.
Il giovane sindacato Anief ricorda che sono tanti gli aspiranti esclusi in modo illegittimo dalla prima e seconda fascia. Come sono tanti coloro che contestano la tabella di valutazione dei titoli, cambiato improvvisamente dopo 13 anni. E in queste condizioni mantenere la stessa scuola e la continuità didattica, ma se la sono così vista negata. Per questi motivi l’Anief ha deciso di aprire i ricorsi per difendere tutti coloro che sono stati esclusi da queste graduatorie, in entrambe le fasce, ma anche per tutelare coloro che contestano delle valutazioni dei titoli mutati. “Al ministero di viale Trastevere sono state prese delle decisioni sbagliate, che negano contemporaneamente il principio di affidamento, meritocratico e di ragionevolezza, tutti requisiti che devono necessariamente contenere gli atti amministrativi”, ha detto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.
È uscito il nuovo decreto ministeriale che autorizza le immissioni in ruolo di circa 11 mila unità di personale Ata della scuola pubblica: per l’anno scolastico 2020/2021, riporta Orizzonte Scuola, è autorizzato un contingente di assunzioni nei ruoli a tempo indeterminato del personale amministrativo, tecnico e ausiliario delle istituzioni scolastiche pari a complessive 11.323 unità, di cui 532 a titolo di trasformazione di contratti a tempo parziale in contratti a tempo pieno.
Premesso che il numero è largamente inferiore alle disponibilità di posti vacanti, il presidente Anief Marcello Pacifico denuncia, in una intervista rilasciata ad Italia Stampa, “che ancora una volta non ci sono i profili professionali previsti da contratto come coordinatore dei collaboratori scolastici e come coordinatore degli assistenti tecnici amministrativi che operano nelle segreterie. Sono più di 20 mila questi posti che da 25 anni per contratto esistono ma non nella realtà. Ecco perché Anief ha deciso di impugnare questo decreto ministeriale, così da convincere il ministero dell’Economia ad autorizzare l’attivazione di questi posti in organico, diventati più funzionali, soprattutto in vista dell’apertura delle scuole in tempo post-Covid, con il contagio che si diffonde ancora”.
Riaprire le scuole in sicurezza a settembre è un’opera complessa: sono tanti gli adempimenti da attuare. E servono figure apicali di esperienza che assicurino un’organizzazione adeguata. Negli istituti scolastici questo compito è ottemperato dai capi d’istituto, che negli aspetti economici e di gestione interna vengono affiancati dai Direttori dei servizi generali e amministrativi: il loro ruolo è fondamentale. Peccato che quasi una scuola italiana su due non abbia il suo Dsga. A rimarcare questa contraddizione, nell’anno più complicato della scuola pubblica italiana a causa dell’emergenza epidemiologica, è Marcello Pacifico: intervistato da Teleborsa, il presidente nazionale Anief ha spiegato che a fronte dei tanti adempimenti da attuare sono “troppo pochi i direttori dei servizi generali amministrativi in servizio presso le scuole, poiché ne mancano più di tremila. Siccome il concorso in via di definizione coprirà probabilmente solo mille posti occorre avviare una procedura straordinaria urgente per i facenti funzione”.
Secondo il giovane sindacato l'atto dovrebbe valere prima di tutto per i maestri di Infanzia e Primaria, ma poi essere esteso a tutti gli insegnanti di ogni ordine e grado che, a domanda, vogliano garantire la continuità didattica specialmente alla luce dell'emergenza da COVID-19 e delle misure adottate per il recupero degli apprendimenti dal primo settembre. Anief, a questo scopo, ha inviato una specifica richiesta al ministero affinché intervenga o attraverso un'integrazione alla contrattazione integrativa, fino ad oggi invece ignorata dai sindacati firmatari di contratto, oppure con un'espressa deroga del legislatore al ministro dell’Istruzione.
Per questo motivo, il sindacato chiede espressamente alla ministra Azzolina la pubblicazione di un’ordinanza che dia seguito alla richiesta formulata: Anief annuncia sin d’ora, inoltre, che si farà tramite per presentare in Parlamento un emendamento legislativo specifico per attuare quanto richiesto, sempre per consentire la conferma o l'utilizzazione legittima dei docenti assunti dal concorso riservato nella stessa scuola dove si è titolari con riserva. “Ad ogni modo – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - l’organizzazione sindacale chiederà al Parlamento nel decreto agostano un nuovo intervento del legislatore sulla materia per eliminare il blocco quinquennale se ostativo a tale procedura”.
Il sindacato Anief dice la sua a seguito dell’innalzamento degli indici di Covid19 e delle restrizioni che ne stanno derivando, a partire dalla decisione del Governo di procedere alla chiusura di qualsiasi sala da ballo fino al prossimo 7 settembre. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale della giovane organizzazione rappresentativa, “appare assurdo assistere in questi giorni a veri e propri assembramenti dei giovani, di notte, ma anche di giorno, ovunque, in piazza, nei mercati, nelle vie, in discoteca, e poi pensare di riaprire le scuole per poi chiederle al minino contagio derivato da vera irresponsabilità. Ben venga la gioia di vivere, ma senza mai arrivare a condannare qualcuno a morire”.
Se si sommano i fondi stanziati dal Decreto Rilancio e dal Decreto agostano. E’ un segnale importante ma a condizione che sia un inizio rispetto al potenziamento che si potrà fare con i soldi dell’Europa che arriveranno per il prossimo settennato. Il primo passo sarà trasformarli in organico di diritto alla luce dell’impegno preso nel Protocollo sulla sicurezza del 6 agosto sulla revisione delle norme sul dimensionamento scolastico
La stima è stata realizzata dall’Ufficio Studi Anief, che ha tramutato in posti di lavoro i fondi stanziati per assumere nuovo personale scolastico attraverso sia il Decreto Rilancio (34/2020) sia pochi giorni fa con il Decreto Agosto (104/2020).
Marcello Pacifico (Anief): “Assumere non più di 76 mila nuovi docenti e Ata non risolve il problema del distanziamento perché ne servirebbero almeno altrettanti ma comincia ad essere un segnale di direzione, mentre ancora i dirigenti devono capire come potranno utilizzare tale personale, tra possibili riduzioni del monte orario settimanale delle lezioni, l’introduzione di doppi turni e la ricerca di spazi. La scuola deve ripartire, però, in presenza, e in sicurezza. Presenteremo ai senatori degli emendamenti che andranno in tal senso oltre ad assegnare nei ruoli tutti i posti vacanti dalle prossime immissioni in ruolo e salvaguardare anche diverse figure professionali lasciate al loro destino - come i docenti diplomati magistrale, i maestri della scuola dell’infanzie e primaria, gli insegnanti tecnico-pratici e di religione cattolica, i facenti funzione Dsga - appena si riuniranno le Commissioni a fine mese per l’esame del decreto ‘agostano’ 104”.
Ritardi anche nel Lazio, Emilia Romagna, Toscana, Liguria dove ancora non ci sono gli elenchi finali. L’anno scolastico inizierà con un facente funzione/reggente ogni quattro scuole autonome. Anief chiede agli UU.SS.RR. il numero complessivo degli idonei, dove il numero dei posti, maggiorato del 30%, nelle graduatorie di merito, risulta superiore, e una procedura straordinaria di reclutamento per quegli amministrativi che svolgono da almeno due anni questo ruolo. Scarica la tabella aggiornata.
Pacifico (presidente nazionale Anief): “serve un emendamento urgente al decreto agostano (DL 104/2020). Sono troppi gli adempimenti burocratici per far ripartire le scuole in sicurezza. Mentre i presidi ancora aspettano banchi e supplenti, manca in molte scuole un direttore amministrativo al loro fianco. Bisogna agire e in fretta per nominare tutti gli idonei, se è vero che a fronte dei 2 mila posti banditi altri mille risultano vacanti e disponibili, al netto dei prossimi pensionamenti, e per confermare in questo ruolo chi ha maturato esperienza negli anni passati. L’anno scorso, persino, i precari potevano essere nominati come facente funzione”.
Il decreto interministeriale n. 90 del 7 agosto 2020 ha disposto la riapertura dei bandi delle Università per l’ammissione alle prove per l’accesso ai corsi di specializzazione di sostegno agli alunni disabili, riaprendo i termini per essere ammessi direttamente ai corsi del quinto TFA sostegno “è stato voluto fortemente dall’Anief: è un decreto voluto anche dal legislatore che ammette agli scritti chi ha svolto tre anni di servizio su posto di sostegno anche senza avere il titolo. Tuttavia, tutto questo per Anief non basta a rimediare all’emergenza che avremo a settembre”: a dichiararlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, nel corso di un’intervista rilasciata a Teleborsa.
Il decreto “agostano” n. 104, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 agosto scorso con nuovi interventi a favore del lavoro e anche per la messa in sicurezza della scuola stanzia oltre un miliardo per la scuola, ma a sorpresa esclude il personale amministrativo dallo smart working: a sottolinearlo è Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, interpellato dalla testata radiofonica Italia Stampa. “Non si comprende per quale motivo nel resto di tutta la pubblica amministrazione è stato autorizzato il ‘lavoro agile’ fino a dicembre, addirittura si vorrebbe trasformarlo in modalità ordinaria e stabile a partire dal prossimo anno, mentre nella scuola si decide di non sperimentare questa possibilità”. Il sindacalista torna quindi a puntare il dito sulla scarsità di stabilizzazioni nel settore che detiene il poco invidiabile record di contratti annuali e che a settembre andrà a determinare una vera e propria caccia al supplente: “servono norme urgenti per stabilizzare diverse categorie di docenti e di personale scolastico, siamo pronti a sostenerle anche mobilitando i precari, perché è importante che queste proposte passino in Parlamento e siano accolte dal Governo”.
Per l'ufficio legale del giovane sindacato deve essere ammesso alla prova scritta chi ottiene la sufficienza alla preselezione o comunque rientra nel novero dei posti aggiuntivi richiesti rispetto a quelli banditi e se ha comunque tre anni di servizio. Chi ha invece tre anni di servizio su posti di sostegno dovrebbe comunque poter frequentare il corso indipendentemente dall'esito delle prove. Aperte le pre-adesioni gratuite.
Il decreto interministeriale n. 90 del 7 agosto 2020 ha disposto la riapertura dei bandi delle università per l’ammissione alle prove per l’accesso ai corsi di specializzazione di sostegno. La novità più importante, recepita dal nuovo atto, è l’ammissione diretta alla prova scritta di tutti i candidati che abbiano prestato almeno tre anni di servizio, anche non consecutivi, su posto di sostegno nello specifico grado per cui vogliano conseguire la specializzazione, piuttosto che l'accesso diretto ai corsi come sarebbe opportuno. Illegittima anche la previsione di ammettere alle prove scritte solo un numero di candidati pari al doppio dei posti a concorso, anziché garantire l’accesso alla fase successiva di tutti coloro che raggiungeranno la sufficienza, in attesa dell'esito del ricorso sulla contestazione del numero dei 20 mila posti banditi non in base alle effettive esigenze ma all'offerta formativa degli Atenei. Aperto anche il ricorso per l’accesso diretto agli scritti a tutti i docenti con tre anni di servizio, anche se prestati tutti o in parte su posto comune o classe di concorso. È possibile aderire gratuitamente a tutti e tre i ricorsi fino al 5 ottobre sul Portale ANIEF.