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"Molti dirigenti pensano che la sospensione delle attività didattiche in presenza, per l'emergenza sanitaria in atto, renda necessario adottare delibere che permettano alle attività svolte a distanza di proseguire anche durante il periodo di interruzione pasquale. In alcuni casi chiedendo ai docenti di proseguire anche nei giorni che sarebbero stati di pausa, in altri addirittura proponendo modifiche ai calendari scolastici"
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“Prima di decidere sui recuperi, aspettiamo il monitoraggio annunciato dall'amministrazione e il confronto tra le parti che a breve andranno a costituire un tavolo permanente per fronteggiare insieme l'emergenza. E poi lasciamo a ogni organo collegiale della scuola la possibilità di rivedere la programmazione e la valutazione dell'anno scolastico appena trascorso, in base a quanto avvenuto nel proprio territorio''. A dirlo il presidente Anief, Marcello Pacifico
"Dopo lo spostamento ufficiale al 18 e 19 maggio delle prove di accesso al V ciclo Tfa sostegno, a seguito del Dpcm anti Coronavirus del 9 marzo 2020 che ha portato alla sospensione delle attività didattiche nelle Università fino al prossimo 3 aprile 2020, è ora indispensabile la proroga per la presentazione delle domande per l'ammissione alle prove d'accesso e per il pagamento dei contributi". E' quanto chiede il sindacato di categoria Anief in una nota
L'Anief mette a disposizione i modelli per poter chiedere al datore di lavoro di svolgere l'attività a distanza. Il sindacato lo fa a seguito della pubblicazione della Direttiva n. 2 del 12 marzo 2020 del ministro della Funzione Pubblica Fabiana Dadone, che ricorda come le pubbliche amministrazioni assicurino il ricorso al lavoro agile come modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa, sia per chi ne ha diritto prioritario sia nel rispetto dell'erogazione dei servizi essenziali. Può richiederlo tutto il personale amministrativo, assistente all'autonomia, docente delle scuole comunali ed educativo. È possibile richiedere i modelli all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Le misure presenti all'articolo 121 del decreto "Cura Italia" salvaguardano i contratti per i supplenti brevi e saltuari anche durante il periodo di sospensione dell'attività didattica
Con la pubblicazione dell'ordinanza ministeriale n. 182 del 23 marzo 2020 si è messa in moto la macchina della mobilità di tutto il personale scolastico. Anief attiva gratuitamente il servizio di consulenza a distanza per i propri iscritti per la compilazione della domanda. Per informazioni ti invitiamo a contattarci attraverso i numeri e contatti Skype della Segreteria Nazionale e di tutte le regioni
Ecco il calendario completo
Roma, 26 mar. (Adnkronos/Labitalia) - Trasformare da tempo determinato in indeterminato, a partire dal prossimo 1° settembre, i rapporti di lavoro del personale docente, educativo ed Ata della scuola impiegato su posti vacanti, qualora abbia svolto oltre 36 mesi di servizio, 'comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione'. A chiederlo è l'Anief, con una proposta emendativa al DL n. 18 del 17 marzo 2020, presentata alla V commissione del Senato.
Sospendere, "a sostegno delle famiglie", il "versamento dei contributi e delle rate universitarie per il corrente anno accademico", e prevedere "per il pagamento dei canoni di affitto degli studenti fuori sede detrazioni per tutto il periodo di sospensione delle attività didattiche pari al 100%", mentre al personale scolastico "che si trovi lontano dalla propria sede di residenza, per tutta la durata dei periodi di chiusura, o di sospensione delle attività didattiche disposti in relazione all'emergenza sanitaria da Covid-19" sia "garantita la detrazione delle spese di alloggio pari al 100%".
AGIPRESS – Sospendere nel corrente anno i pagamenti delle tasse universitarie per tutti gli studenti e prevedere delle detrazioni al 100% per gli affitti di quelli fuori sede: a chiederlo – si legge in una nota – è l’Anief, con un emendamento proposto al Decreto Legge “Cura Italia”, il n. 18 del 17 marzo 2020. Per il sindacato, la modifica, all’articolo 62, si rende necessaria “in considerazione della difficile condizione economica in cui versano molte famiglie di lavoratori” e per “pianificare forme di sostegno che compensino gli effetti del diffuso stato di emergenza, anche lavorativa”.